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MONSUMMANO
L'opposizione: "Con l'Unione dei Comuni la maggioranza umilia il consiglio comunale"

4/8/2016 - 19:59

Monsummano Terme Bene Comune, Movimento 5 Stelle e Forza Italia intervengono congiuntamente sull'Unione dei Comuni.

"Oggi, a mezzogiorno, quando difficilmente i cittadini avrebbero potuto partecipare, la maggioranza Pd avrà approvato da sola lo statuto dell’Unione dei Comuni della Valdinievole che, nella seduta precedente, hanno dimostrato di non conoscere nemmeno, umiliando lo stesso ruolo che ricoprono e l’istituzione del consiglio comunale.


Con l’Unione costruita a porte chiuse dai sindaci, senza un mandato elettorale su tale questione di grande importanza per il futuro politico e amministrativo della nostra Valdinievole, i consigli comunali verranno svuotati di gran parte dei propri compiti dove siedono persone che hanno ricevuto il voto diretto dei cittadini. Il consiglio dell’Unione, formato da soli nominati dai partiti, la giunta e il presidente dell’Unione avranno poteri potenzialmente illimitati e per questo pronti ad accaparrarsi anche tutte le funzioni comunali, senza preoccuparsi del voto dei cittadini o dei consigli comunali ridotti a specchi per le allodole.


Un cambiamento utile solo a chi amministra per far sì, in maniera gattopardesca, che tutto cambi perché tutto rimanga uguale. Un’operazione con gravi conseguenze per la cittadinanza, preparata da una “banda” di sindaci convinti di essere dei podestà. Con questa Unione verrà meno il senso stesso delle elezioni amministrative, ridotte a parvenza di pseudo-legittimità per una casta di burocrati autoreferenziati.
 
Lo statuto è stato portato all'approvazione nei consigli comunali senza nessun tipo di percorso partecipativo, sia nei confronti delle forze politiche elette, che della cittadinanza.


Esempio eclatante di tale autoritarismo è costituito dal metodo scelto per l'elezione del presidente, figura di direzione centrale, ovvero una sorta di super-sindaco. Ebbene questi non sarà eletto dai cittadini e neanche dal consiglio, come previsto in altri statuti compreso quello della Garfagnana, preso come modello base e modificato a discrezione. In Valdinievole il presidente sarà un sindaco eletto in modo anomalo dalla sola giunta formata dagli stessi sindaci.
 
Il riferimento diretto alla Garfagnana non è casuale o solo ironico, ma è realmente riportato all'articolo 48 dello statuto della Valdinievole che letteralmente riporta: “La Regione rimane obbligata per il personale trasferito all’estinta comunità montana Garfagnana”. Un grave refuso che documenta la superficialità con cui sindaci e consigli comunali hanno e stanno approvando uno Statuto redatto in fretta senza conoscerne i contenuti ed il peso di ogni singolo comma. Oppure c'è veramente un legame con la Garfagnana?
 
A conferma della volontà di gestire in maniera “privata”, lo statuto disattende anche la l.r.68/2011 secondo la quale avrebbe dovuto “disciplinare forme di comunicazione annuale ai consigli comunali sulle attività svolte dall’Unione”. Questa disciplina di trasparenza è stata disattesa a scapito dei consigli comunali e dei cittadini di ogni Comune.
 
Raccontano inoltre che non ci saranno costi politici, mentre i costi amministrativi ci saranno perché l'Unione avrà bisogno di una struttura amministrativa con personale e attrezzature, con la possibilità di assumere personale della Provincia in bancarotta per la solita fallimentare gestione Pd a tutti i livelli. Si evidenzia quindi che lo statuto viene approvato senza l'indispensabile studio di fattibilità e analisi dei costi/benefici.
 
L'articolo 37 non esonera infatti i cittadini dal pagamento: all'Unione competono entrate derivanti da tariffe e contributi sui servizi affidati dai Comuni, trasferimenti e contributi, risorse dei Comuni partecipanti per l'ordinario funzionamento e per l'esercizio delle funzioni e dei servizi trasferiti o, comunque convenzionati. Tutto questo approvato in bianco, senza alcuna consapevolezza economica, con la complice alzata di mano di ignari ma ubbidienti consiglieri di maggioranza.
 
I sindaci si fanno vanto di avere messo tra i primi cinque servizi da unire, il turismo, ma dimenticano, o non sanno, che la legge regionale 70/2015, nel riordino delle funzioni della Provincia, individua un ruolo centrale al Comune Capoluogo, ovvero Pistoia dovrà assumere funzione prioritaria nella gestione del turismo e non l'Unione.
 
Ci sarebbe la possibilità di attingere a finanziamenti in merito ai territori montani presenti in alcuni comuni della Valdinievole come Pescia. La l.r. 68/2011 stabilisce le norme generali per la scrittura dello “statuto dell’Unione”, l’art. 46 tratta la “gestione delle risorse aggiuntive per la montagna” e stabilisce che “le unioni di comuni, ai sensi dell’art. 87, comma 4, sono beneficiarie delle risorse aggiuntive per la montagna ed effettuano gli interventi destinati ai territori montani”. Nonostante questo, lo Statuto non prevede tale possibilità che risulta quindi preclusa.


Anche recedere dall'unione non sarà comunque semplice nè privo di costi o conseguenze economiche in rapporto ai servizi istituiti, al personale dipendente e agli impegni assunti.
 
Insomma, si corre verso l’ignoto con alla guida dei despoti che non sanno dove stanno andando, ma lo faranno comunque a spese dei cittadini.


Come consiglieri d’opposizione, ma soprattutto come cittadini coscienti dei propri diritti e dei propri doveri, ci siamo già opposti fermamente in commissione e in consiglio. Continueremo a farlo finché non saranno i cittadini a dire basta, perché solo a loro dobbiamo rendere conto e non a chi governa esclusivamente per i propri interessi o giochi di potere.


Come gruppi distinti d’opposizione abbiamo opinioni diverse al momento sul futuro amministrativo e politico della Valdinievole e ci confrontiamo serenamente su questo. Tuttavia a prescindere da fusioni o altro, mai avvieremmo un processo di cambiamento senza passare da un percorso partecipativo ed una consultazione popolare, se necessario anche tramite referendum di iniziativa popolare.


Se la sovranità dei cittadini ha ancora un senso in una Repubblica parlamentare, allora è nostro dovere denunciare e contrastare questo atto autoritario che fra poco verrà approvato in seconda seduta, con quorum ridotto, ed in una stato di paurosa sottomissione. Denuncia che parte innanzitutto dal disconoscimento della legittimità democratica e quindi non votabile, neanche in maniera negativa.


Ovviamente non ci limiteremo a questa resistenza consiliare riservandoci tutte le vie politiche e legali possibili, in quanto la nostra coscienza ce lo impone in maniera categorica".

Fonte: Monsummano Terme Bene Comune, M5S, Forza Italia
 
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