Valdinievole OGGI La Voce di Pistoia
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Stamattina presto mi sono trovato a fare una passeggiata in pineta ( o parco termale ). Confesso che era molto tempo che non facevo questo percorso e il giudizio sullo stato di manutenzione non può essere .....
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PODISMO

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BASKET

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Inaugurazione sabato 17 maggio alle ore 18 negli spazi della “casa studio galleria - Cvm Venio” di Larciano.

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Possono essere consumati tiepidi o freddi e conservati alcuni giorni.

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di Sissy Raffaelli

Il secondo segno dello Zodiaco.

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In risposta a: del
Passeggiata in pineta
AUTORE: Andrea Fanucci
email: -

15/5/2025 - 16:46

Stamattina presto mi sono trovato a fare una passeggiata in pineta ( o parco termale ). Confesso che era molto tempo che non facevo questo percorso e il giudizio sullo stato di manutenzione non può essere positivo. Soprattutto il pratone che rimane sulla destra della strada che va dal Tettuccio al piazzale del tennis e della Torretta è molto trascurato con erba alta e diversi alberi secchi. Non è un bel vedere ed in più gli alberi secchi possono rappresentare un pericolo perché con una di quelle tempeste di vento ed acqua che ormai sono periodiche , possono facilmente crollare , avendo radici compromesse . Sarebbe opportuno tagliare e piantare nuovi alberi. Chissà se ci sarà il tempo e la volontà di farlo . Poi passando dietro al cadente ex stabilimento Excelsior ho visto che nell' area predestinata a ospitare attrezzi ludico sportivi , come ormai si trovano in ogni piccolo centro anche nei dintorni, non c'è niente. Peccato perché sarebbe una piccola cosa capace però di rivitalizzare il parco. L'amministrazione aveva dichiarato che sarebbe stato fatto in priorità ma evidentemente sono sopraggiunti dei problemi oppure , visto che l' idea veniva da altre sponde , sì è messo il progetto in un cassetto. Comunque chi vuole fare un po' di ginnastica con attrezzi semplici da Gym in uno spazio verde lo può fare a Pieve a Nievole o Monsummano..
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In risposta a: del
Asfalto per via camporcioni
AUTORE: Michele
email: -

14/5/2025 - 9:54

Vi scrivo per segnalarvi, penso di non essere il primo, la situazione incresciosa e paradossale della via camporcioni, importante strada di comunicazione.
Dopo numerosi roboanti proclami di asfaltatura imminente, che cosa vedo, che in modo anche sfuggente hanno provveduto a rinfrescare le strisce sull asfalto. Questo è sintomo di due possibilità, o che sono impazziti,e fanno le strisce e dopo asfaltano😂, o la tanto annunciata asfaltatura è andata a benedirsi.
Tengo ad informarvi perché sarebbe l ora che le amministrazioni pensassero un po più ai cittadini meno a loro stessi.
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AUTORE: Andrea Fanucci
email: -

2/5/2025 - 11:58

Credo sia chiaro che il modo in cui un Amministrazione decide di impiegare le proprie risorse sia un tratto essenziale delle politiche perseguite. Adesso ci troviamo un Amministrazione che , in modo legittimo , ha deciso di impiegare 122.000 € in un concerto musicale , un evento che si esaurirà nell' arco di un giorno e che lascerà in eredità solo delle foto e dei video. È una scelta , in fondo che cosa sono 122.000 € , solo 6 € circa a testa per ogni cittadino. Magari un altra Amministrazione avrebbe speso queste risorse per regalare circa 35.000 buoni mensa ai bambini meno fortunati delle scuole comunali , un altra avrebbe potuto impiegarli per rafforzare le strutture dell' assistenza sociale comunale , un altra per organizzare un programma estivo per i ragazzi in vacanza scolastica, un altra per acquistare nuove attrezzature per la Biblioteca Comunale... insomma ognuno fa le sue scelte e queste scelte sono la sua Carta d'identità , il reale indirizzo politico della Giunta. Ognuno può valutare e decidere se si tratta di un indirizzo conservatore o progressista . Dopo tutto la Storia ci insegna che il potere ha sempre organizzato spettacoli per il popolo, dal teatro Greco , alle arene Romane . A me la musica piace molto e nella lunga vita ho visto diversi concerti , ho cantato, applaudito e qualche volta fischiato..ma sempre pagando un biglietto
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In risposta a: Polizia municipale del 25/3/2025 - 20:55
Una città allo sbando
AUTORE: Luciano
email: -

31/3/2025 - 10:15

la polizia municipale ridotta al lumicino. Senza una guida. I dipendenti scappano a gambe levate nei comuni limitrofi. Montecatini Terme è male amministrata. Punto. Il Sindaco ne prenda atto e si dimetta. A casa!
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In risposta a: Polizia Municipale a Montecatini. del 13/3/2025 - 18:15
Polizia municipale
AUTORE: Giovanni Tutti
email: [protetta]

25/3/2025 - 20:55

Gentile signor Andrea Fanucci, se non sbaglio Lei è lo zio del consigliere Fanucci, pensa che si Fanucci fosse stato eletto sindaco le cose sarebbero cambiate?
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AUTORE: Andrea Fanucci
email: -

13/3/2025 - 18:15

È dal Maggio 2023 , quando fu rinviato a giudizio il Comandante Gatto , che la PM di Montecatini si trova ad operare menomata. Vuoi per un Comandante in situazione critica , vuoi per un organico ridotto ai minimi termini. Praticamente il lavoro viene svolto in ufficio mentre sulla strada si vede solo per emergenze.Poi nel Gennaio di questo anno, con la nuova Amministrazione, arriva la nomina del nuovo Comandante , il dottor Pippi e questo doveva essere il primo passo per una ricostruzione della PM. Almeno questo dichiaravano i nuovi amministratori , in primis il Sindaco. Stamani la notizia che il nuovo Comandante dottor Pippi ha già chiesto il trasferimento... avrà i suoi buoni motivi , come avrà avuto i suoi buoni motivi chi lo ha scelto. Fatto sta che la PM è sprofondata in un pantano da cui non riesce ad uscire e la città ne soffre , vista la penosa situazione dell' ordine pubblico e l'avvicinarsi della stagione turistica. Ma che cosa sta succedendo ? Avere una PM efficace è un diritto della città o no ? Questo Sindaco che in campagna elettorale aveva in tasca tutte le soluzioni per il controllo del territorio , ha un idea o si vive alla giornata ? Ma soprattutto i cittadini hanno il diritto di sapere qualcosa o bisogna aspettare la solita Intervista dove il Primo Cittadino , in politichese stretto , parla parla e non dice NIENTE.
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In risposta a: Buche e strade sconnesse pericolose per la circola del 4/3/2025 - 16:04
problema buche
AUTORE: Gentile Francesco
email: -

5/3/2025 - 9:10

raccogliamo firme per un esposto alla Procura, forse qualcuno imparerà a fare il suo dovere.
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In risposta a: buche e crateri del 26/2/2025 - 13:32
Buche e strade sconnesse pericolose per la circola
AUTORE: Lelio
email: -

4/3/2025 - 16:04

Con la presente, mi preme fare seguito alla mia nota precedentemente pubblicata, che ha trattato il grave problema della manutenzione delle strade, ormai un tema di crescente preoccupazione per la sicurezza e l'incolumità dei cittadini. Come ben noto, in numerose aree, le strade presentano buche profonde e pericolose che, purtroppo, rimangono costantemente in stato di abbandono, nonostante la loro evidente necessità di interventi urgenti e risolutivi. Le ragioni di tale disfunzione sono molteplici e legate sia alla cronica mancanza di fondi sia alla complessità burocratica del sistema, che rende difficile intervenire tempestivamente e in modo adeguato.

È paradossale e sconvolgente che, mentre lo Stato e la pubblica amministrazione pretendono con rigore la revisione periodica dei veicoli ogni due anni, con il rischio di sanzioni amministrative elevate, oltre al sequestro del mezzo per la mancata ottemperanza, non si prenda con la stessa serietà la sicurezza delle strade su cui questi veicoli circolano. La revisione periodica, purtroppo, non basta a tutelare l'incolumità dei cittadini se le strade sono un vero e proprio campo minato, tra buche, pavimentazione dissestata e asfalto rovinato. È dunque legittimo chiedersi quale sia il senso di un sistema che impone severi controlli sui mezzi, ma non risolve i problemi strutturali delle infrastrutture, creando così una situazione di evidente incoerenza e pericolo.

A ciò si aggiunge il fatto che il costo delle revisioni è crescente, in quanto il continuo passaggio su strade in pessime condizioni logora e danneggia i veicoli, aumentando il rischio di guasti frequenti. Un circolo vizioso che penalizza i cittadini, i quali, pur pagando le giuste imposte e tasse, si trovano a fronteggiare un sistema inefficiente che non garantisce loro i servizi di base, come la manutenzione e la sicurezza stradale. È impensabile che, a fronte di un contributo economico regolare da parte dei cittadini, non vengano garantiti adeguati standard di sicurezza, come previsto dalla Costituzione e da numerose normative che tutelano il diritto alla salute e alla sicurezza pubblica.

Non è solo la presenza di buche a costituire un rischio, ma anche l’insufficiente manutenzione di fossati, canali e scoli che, non essendo regolarmente puliti e mantenuti, impediscono il corretto deflusso delle acque piovane. Questo porta alla formazione di pozzanghere e rigagnoli, creando un ulteriore rischio per chi si trova a percorrere quelle strade. Inoltre, la mancanza di interventi periodici per il taglio dell’erba e la rimozione dei detriti rende i margini stradali ancora più pericolosi, con visibilità ridotta e ulteriori ostacoli.

A questo si aggiunga un ulteriore aspetto: dopo i lavori nei cantieri per la posa in opera di cavi, condutture e altre infrastrutture, il manto stradale di copertura dove sono stati eseguiti gli interventi non viene mai ripristinato in modo uniforme e in piano con il resto della strada. Le strade, infatti, risultano sempre dissestate dopo tali lavori, anche a causa delle toppe fatte non a regola d'arte. Questo crea situazioni di pericolo, con irregolarità del manto stradale che peggiorano ulteriormente la sicurezza e la fluidità del traffico. Sembra che chi ha indetto l'appalto e liquida economicamente i lavori eseguiti non controlli adeguatamente né contesti la non perfetta esecuzione delle opere, consentendo così che vengano realizzate soluzioni non conformi agli standard di sicurezza e qualità previsti.

Invece di affrontare questi problemi in modo risolutivo, gli amministratori e le istituzioni locali sembrano adottare soluzioni superficiali e pericolose, come l’introduzione di divieti di circolazione per i mezzi a due ruote o l’imposizione di limiti di velocità irragionevoli. Queste misure, che non risolvono il problema delle strade mal ridotte, sembrano essere più una forma di autolegittimazione per evitare responsabilità giuridiche in caso di incidenti. È inaccettabile che la responsabilità venga sempre spostata sugli utenti, mentre chi gestisce e controlla le strade non sia mai ritenuto direttamente responsabile delle proprie omissioni.

Inoltre, quando si verificano danni ai veicoli, è spesso quasi impossibile ottenere un risarcimento per danni causati dalla condizione disastrosa delle strade. Nonostante la causa del danno sia evidente, la burocrazia e l’incertezza giuridica rendono difficile, se non impossibile, ottenere il giusto rimborso.

È giunto il momento di dire basta a questa situazione intollerabile e pericolosa. Non possiamo più tollerare l’indifferenza e l’inerzia da parte di molte amministrazioni pubbliche nei confronti di un problema che mette a rischio ogni giorno la vita dei cittadini. È necessario che vengano individuati i responsabili dei lavori pubblici e delle loro esecuzioni fallimentari. I RUP (Responsabili Unici del Procedimento) e gli amministratori locali, nel caso siano individuate colpe o negligenze professionali, devono essere chiamati a rispondere per la mancata manutenzione delle strade, ma anche per la indifferenza e trascuratezza e la "culpa in vigilando", ovvero per il mancato controllo sul corretto espletamento dei lavori pubblici da parte delle ditte incaricate dell'esecuzione dei lavori di manutenzione, se questi non sono eseguiti "a regola d'arte". La responsabilità civile e penale non può continuare a essere elusa. È importante che vengano adottati provvedimenti concreti per garantire che chi, per negligenza o incuria, causa danni e pericoli alla collettività, venga chiamato a rispondere per le proprie azioni.

Non possiamo più permettere che la sicurezza dei cittadini venga sacrificata su un altare di inefficienza e mancanza di trasparenza. Le amministrazioni devono essere responsabili e rendere conto del loro operato, soprattutto quando le loro omissioni o negligenze mettono a rischio la vita dei cittadini. I reati che potrebbero essere ravvisati in questi casi sono molteplici, dalla violazione dei doveri di sicurezza pubblica alla responsabilità per danni causati da infrastrutture non manutenute, fino alla responsabilità per disastro colposo, qualora gli interventi omessi portino a danni ingenti o alla morte di una persona.

In conclusione, è urgente che si ponga fine a questo stato di cose, che non solo è dannoso per la comunità, ma anche altamente pericoloso per tutti. Le strade devono essere messe in sicurezza, la manutenzione deve diventare una priorità e chi ha la responsabilità di gestire queste infrastrutture deve rispondere delle proprie omissioni. È tempo di un cambiamento radicale.

Concludo invitando le autorità competenti a prendere finalmente provvedimenti efficaci, per garantire che la sicurezza dei cittadini non venga più messa a rischio da un sistema che troppo a lungo ha ignorato le sue responsabilità.

Lelio
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In risposta a: Il pericolo delle strade piene di buche: un diritt del 20/2/2025 - 19:26
buche e crateri
AUTORE: mario
email: -

26/2/2025 - 13:32

Le principali strade sono diventate pericolose. Alcune vengono addirittura segnalate con apposito cartello da tanto che sono profonde. Siamo costretti a fare degli slalom e dei rallentamenti pazzeschi nei tratti di Pieve, Ponte, Montecatini, da due giorni anche ponte di serravalle. Basta!
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AUTORE: Lelio Cassettari
email: -

20/2/2025 - 19:26

Ogni giorno, tutti gli utenti che percorrono le strade affrontano una realtà che non può più essere ignorata: le vie di comunicazione sono piene di buche, crateri e dislivelli, ormai diventati la norma. Questi ostacoli non sono più un’eccezione, ma un fenomeno costante che mina la sicurezza di chiunque si sposti in automobile, moto o bicicletta. La “mappa del colabrodo” che caratterizza molte delle nostre arterie urbane non è solo un danno economico – per il continuo deteriorarsi dei veicoli e l’aumento dei costi di riparazione – ma rappresenta una minaccia reale per la sicurezza di tutti.
Ciò che è particolarmente grave è che non si tratta di un pericolo circoscritto a pochi tratti di strada, ma di un problema che interessa un’elevata percentuale delle vie di comunicazione e in modo esteso tutte le categorie di utenti della strada: automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni. Ogni giorno, chiunque si trovi a transitare su queste strade maltenute è costretto a fare i conti con un rischio costante. Non esistono più categorie privilegiate: tutti siamo vittime di una gestione della viabilità che non tutela adeguatamente la sicurezza.
Le istituzioni, in tutti i loro livelli, sembrano incapaci di dare una risposta concreta e duratura a questo problema. Le soluzioni proposte sono spesso superficiali, quando non addirittura inadeguate: misure come il divieto di circolazione per motocicli e biciclette, oppure limiti di velocità che difficilmente possono essere rispettati, non fanno altro che aggiungere frustrazione. La verità è che queste soluzioni non affrontano la causa principale del problema, ma si limitano a mettere un “cerotto” su una ferita che necessita di interventi ben più incisivi. La sicurezza delle nostre strade non si ottiene con soluzioni temporanee o con la repressione, ma con una seria e strutturata manutenzione che riporti le infrastrutture alla loro funzionalità.
Alla base di questa situazione c'è un problema di fondo che non possiamo più permetterci di ignorare: la cronica scarsità di fondi pubblici, insieme a una burocrazia soffocante che rende impossibile un intervento tempestivo ed efficace. Le risorse destinate alla manutenzione stradale sono spesso insufficienti, e quando ci sono, i tempi burocratici per l’approvazione degli interventi sono talmente lunghi che i cittadini si trovano costantemente a subire disagi e rischi. Nel frattempo, la pubblica amministrazione sembra concentrata nell’inasprire le sanzioni per le infrazioni al codice della strada, quasi a voler scaricare sulla cittadinanza la responsabilità di un sistema che non funziona.
Un altro aspetto che non possiamo ignorare riguarda i lavori di manutenzione e scavi, effettuati da ditte private per la posa di tubazioni, fibra ottica e altri interventi. Ogni volta che una di queste aziende completa i lavori, il ripristino del manto stradale non è mai, ma mai, effettuato correttamente. La superficie non viene ripristinata a regola d'arte, e i tratti interessati rimangono spesso in condizioni disastrose, esponendo gli utenti a nuovi rischi. La causa di tutto ciò sembra risiedere nell'assenza di un controllo effettivo da parte degli enti pubblici appaltatori, incluso il Responsabile Unico del Procedimento (RUP), che dovrebbe supervisionare il corretto svolgimento degli interventi. Non solo: anche la Corte dei Conti, che ha il compito di vigilare sull’uso dei fondi pubblici, sembra non fare nulla per indagare su questa situazione. Eppure, ogni appalto pubblico è finanziato con denaro dei contribuenti, i quali hanno il diritto di vedere i propri soldi spesi in modo responsabile e per garantire il benessere della collettività.
Ma c’è un aspetto fondamentale che non possiamo dimenticare: tutti i cittadini hanno il dovere di contribuire al benessere del Paese, pagando le tasse, ma abbiamo anche il diritto di vedere i nostri soldi tradotti in servizi pubblici efficienti e funzionanti. Se paghiamo i contributi dovuti, è giusto che ci vengano garantiti servizi adeguati, a partire dalla sicurezza delle strade che percorriamo quotidianamente. Se desideriamo davvero definire il nostro Paese come civile, non possiamo prescindere dal garantire a tutti i cittadini il diritto a infrastrutture moderne, sicure ed efficienti, nel rispetto di quanto previsto dalle norme statali e locali.
Le strade non sono un bene superfluo: sono un bene comune che deve essere preservato e mantenuto in sicurezza. Ignorare questa necessità significa compromettere non solo la sicurezza, ma anche la qualità della vita di tutti. Eppure, la sicurezza stradale continua ad essere trattata come una questione secondaria, come se fosse un lusso che solo pochi cittadini possono permettersi. La verità è che la salvaguardia della viabilità deve essere considerata un diritto per tutti, senza eccezioni.
Auspico con urgenza che le autorità competenti non si limitino a soluzioni temporanee e palliative, ma intervengano con azioni concrete e risolutive. È arrivato il momento di investire seriamente nel ripristino delle strade, garantendo che ogni cittadino possa viaggiare in sicurezza, senza dover temere per la propria incolumità. Non è solo una questione di civiltà, ma di giustizia sociale.
Le risorse per questo problema devono esserci, le competenze pure, ma manca la volontà politica di affrontare questo problema con la necessaria serietà. Le strade devono essere messe in sicurezza una volta per tutte. I cittadini hanno diritto di viaggiare in condizioni di sicurezza e le istituzioni hanno il dovere di garantirla, senza ulteriori rinvii.
Lelio Cassettari,
utente preoccupato per la sicurezza stradale
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In risposta a: del
Ex assessore nulla cosmico
AUTORE: Brando
email: -

13/1/2025 - 22:58

E poi c'è l'ex assessore di Montecatini sfigato che ha riscaldato la sedia per 5 anni (qualcuno si ricorda un provvedimento da lui ideato?) e ora si sfoga su Facebook scrivendo il nulla cosmico. Nulla era in municipio, nulla è ora.
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In risposta a: Economia a rischio? del 7/1/2025 - 15:06
Chiarimento
AUTORE: Gabriele
email: -

7/1/2025 - 20:46

Chiedo scusa, forse non ho capito io.

Se le inadempienze che dichiari sono dl 2015 e del 2019, perché avrebbero dovuto rifiutare il rinnovo nel 2012?
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In risposta a: del
Economia a rischio?
AUTORE: Filirossi
email: -

7/1/2025 - 15:06

Nell'atto che rilascia la concessione mineraria - 2012 si legge:

"... Il comune di montecatini si pone come obiettivo lo sviluppo economico- turistico.- occupazionale , la tutela dell'ambiente ....opera al fine di una razionale utilizzazione della risorsa termale, vigilando sull'utilizzazione sostenibile e durevole ..."

LA LR 38/2004 TRASFERISCE ALLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI LA FUNZIONE DI GESTIONE DELLE ACQUE MINERALI, TERMALI....

Nell'atto in allegato si fa riferimento alla LR 38/2004 e agli obblighi per i concessionari, pena la decadenza della concessione.

COME RIFERISCE LA REGIONE nell'inchiesta di Report rai 3 , sia nel 2015 che 2019 le terme di montecatini non hanno installlato gli strumenti di misura obbligatori per legge pena la decadenza della concessione. Perchè nel 2012 la concessione è stata rinnovata..?

se la LR 38.2004 ha il compito di tutelare la risorsa termale e lo sviluppo sostenibile, è corretto dire "...il comune si pone come obiettivo lo sviluppo turistico, occupazionale, le tutela dell'ambiente,..la razionale utilizzazione sostenibile e durevole della risorsa termale..." ?

quanto durerà il volano della ns economia ?
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In risposta a: del
A laurà!
AUTORE: Baldo
email: -

23/12/2024 - 22:36

Sono già alcune settimane che l'ex sindaco perdente leghista Baroncini interviene a ripetizione su stampa e social. Sarà mica che si avvicinano le elezioni regionali? Sarà mica che come il suo mentore Salvini vuole continuare a non lavorare per tutta la vita?
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AUTORE: Oliviero Franceschi
email: -

18/12/2024 - 10:03

Sicuramente di cattivo gusto abbassare la politica a umiliare la terza carica istituzionale del comune. Ma tant'è che per accaparrarsi un consigliere che viene di fatto escluso dalla maggioranza lo si espone al gioco malvagio dell'umiliazione. Sapendo bene non avere i numeri , costui presta il suo nome per la candidatura di vice presidente del consiglio comunale per potergli dire: vedi? Quelli bravi siamo noi che ti proponiamo. Ma che ne è della serietà delle istituzioni se i consiglieri giocano la più bassa delle politiche la dove la politica non abita , ma solo le decisioni utili alla vita della città che siano più o meno gradite dalle parti.
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AUTORE: Mara
email: [protetta]

19/10/2024 - 20:11

Rispondo al lettore che ha pubblicato il suo punto di vista in merito al camioncino dei panini . Io penso che volevano semplicemente dare un servizio alle persone che uscendo dalla discoteca possono avere fame. Il camioncino nn reca alcun danno di immagine e neanche di inquinamento ambientale. Montecatini nn si è rovinata per un camioncino che vende i panini, ma per la prostituzione in orari nn consoni e in tutti gli angoli delle strade. E per il grande flusso di extracomunitari. Io nn condanno assolutamente chi vuole lavorare onestamente. Quindi pensi bene prima di scrivere cose che possono recare danno a chi vuole lavorare onestamente.
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In risposta a: del
Ex assessore nullafacente
AUTORE: Baldo
email: -

4/9/2024 - 17:04

E finalmente l'ex assessore nullafacente per 5 anni (in Comune) e trombato alle ultime elezioni per manifesta incapacità di realizzare alcunché, è tornato alla sua grande passione: i social network. Auguri!
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In risposta a: biciclette e monopattini in aree pedonali del 20/8/2024 - 9:13
Solite storie
AUTORE: Bibi
email: -

31/8/2024 - 11:34

Citofonare GATTO
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AUTORE: Valentina
email: -

20/8/2024 - 9:13

A Montecatini t, nelle aree pedonali, esempio in piazza difronte alla chiesa, sfrecciano continuamente biciclette e monopattini pericolosi per i pedoni. Se si chiama area pedonale ci sarà un motivo! Lo stesso sfrecciano sui marciapiedi. Perchè si chiamano marciapiedi? Altrimenti si chiamerebbero marcia biciclette e marcia monopattini. I controlli dove sono? Poi Montecatini viene chiamata terme d'Europa!
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In risposta a: La mancata manutenzione stradale e il divieto di t del 12/8/2024 - 21:46
Come sempre, intervento impeccabile.
AUTORE: Gabriele
email: -

14/8/2024 - 11:04

Ritengo purtroppo sia utopico pensare che le “autorità” siano minimamente interessate alle biciclette od alla corretta gestione della viabilità, vuoi per mancanza di soldi ma anche e soprattutto, a mio parere, per mancanza di… Competenza? Responsabilità? Mah!

Riparano una buca e non pareggiano l’asfalto al punto che a volte sembra di aver bucato una ruota dalle vibrazioni, la segnaletica sembra posizionata da chi non ha mai visto un manuale di guida e non viene evidentemente supervisionata da chi di dovere, a volte ingombrando più dei lavori stessi, e così via…

Tanto non è mai colpa di nessuno, toccava sempre a qualcun altro.

Pensa che sulla Camporcioni, fra la rotonda del Gallo e quella dell’Ipercoop, era stato messo il limite a 40 in attesa dei lavori di rifacimento… Lavori terminati da tempo (mesi? anni? Non me lo ricordo più) ma il limite di 40 all’ora è rimasto, nessuno si è mai curato di rimettere i cartelli corretti a 70, ma la cosa più ridicola è che tale limite vige in un solo senso, nell’altro è stato ripristinato agli originari 70 km/h!

Ovviamente nessuno rispetta il limite di 40, come quello di 30 sul “viale del Melani”, quei pochi che ci provano vengono vigorosamente strombazzati e sorpassati, magari anche con manovre rischiose, ma l’inciviltà di molti non origina forse dalla ignavia di pochi?

Tanto, ribadisco, non è mai colpa di nessuno!
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AUTORE: Lelio Cassettari
email: [protetta]

12/8/2024 - 21:46

I divieti di transito alle biciclette sulle strade di montagna e su quelle secondarie, introdotti da alcune autorità locali, sollevano serie preoccupazioni e critiche. Queste restrizioni, giustificate spesso con la presenza di buche non riparate e di erba non tagliata sui cigli delle strade, rivelano una gestione carente delle infrastrutture stradali, derivante da una mancanza di fondi che però non dovrebbe gravare sui ciclisti e su tutti gli altri utenti. L'imposizione di tali divieti costringe i ciclisti a utilizzare le arterie maggiormente trafficate, dove il rischio di incidenti è notevolmente superiore, mettendo in pericolo la loro sicurezza e andando contro il principio di incentivare l'uso della mobilità sostenibile.
Il tema suscita diverse opinioni e dibattiti: senza alcun dubbio le strade mal tenute rappresentano un rischio per la sicurezza di tutti i fruitori, che potrebbero incorrere in incidenti o danneggiare i propri veicoli, comprese le bici quando parliamo di ciclisti, a causa delle buche, degli avvallamenti o delle crepe presenti sull'asfalto.
Non è una novità che le autorità abbiano deciso in più casi di vietare temporaneamente (questo avverbio va interpretato in modo molto “elastico”: a volte si parla di anni!) la circolazione delle biciclette, e talvolta dei motocicli, su quelle strade fino a quando l'erba non è stata falciata e/o le buche “rattoppate”.
Troppo spesso ci troviamo di fronte a strade in condizioni precarie a causa della scarsa manutenzione, che impongono divieti alla circolazione in caso di inadeguata conservazione viaria, senza considerare l'obbligo dell'utente di pagare le tasse e il diritto di avere i servizi garantiti.
Questo fenomeno è purtroppo molto diffuso, con conseguenze pesanti sia in termini di sicurezza che di costo economico. Infatti, le strade mal tenute sono un pericolo per chi le percorre, aumentando il rischio di incidenti stradali e danni ai veicoli. Inoltre, i costi di manutenzione degli stessi veicoli aumentano a causa dei danni causati dalle buche e dalla pavimentazione irregolare.
Come già detto, sempre più spesso la decisione presa è quella di vietare il transito delle biciclette su determinati tratti di strada a causa della loro scarsa manutenzione, al fine di evitare potenziali incidenti e garantire la sicurezza. Questi provvedimenti, motivati non solo dal desiderio di garantire un ambiente sicuro per tutti i mezzi di trasporto, ma anche per esimere da responsabilità l’autorità competente, appaiono sicuramente molto restrittivi.
È indubbio che le strade debbano essere manutenute regolarmente per consentire a tutti di utilizzarle in sicurezza, indipendentemente dal mezzo di trasporto scelto. Inoltre, dato che la bicicletta è un mezzo sostenibile e salutare, il suo uso dovrebbe essere meglio incoraggiato, e non penalizzato, a causa della cattiva manutenzione delle strade.
È importante che i cittadini esercitino il loro diritto di pretendere che la manutenzione pubblica venga effettivamente eseguita in modo efficace e efficiente. Pagare le tasse significa contribuire finanziariamente al funzionamento dei servizi pubblici, e quindi gli utenti stradali hanno il diritto di aspettarsi che questi servizi siano efficacemente forniti. Pur riconoscendo che i ciclisti, come ogni altro utente della strada, devono rispettare le norme del codice della strada, è innegabile che essi godono di diritti costituzionalmente garantiti, tra cui quello della libera circolazione: in quanto contribuenti, essi partecipano al finanziamento delle infrastrutture pubbliche e non è accettabile che siano privati della possibilità di utilizzare un numero crescente di strade, per motivi che spesso riflettono l'incapacità delle autorità di gestire adeguatamente il territorio.
Il divieto di transito delle biciclette per scarsa manutenzione delle strade solleva questioni importanti riguardo alla sicurezza dei ciclisti e alla necessità di investire nella manutenzione delle infrastrutture stradali. È fondamentale trovare un equilibrio tra la tutela della sicurezza e la promozione della mobilità sostenibile, al fine di garantire un ambiente sicuro e accessibile per tutti gli utenti della strada.
Inoltre, tali divieti sembrano anche essere una misura volta a esonerare le amministrazioni locali da eventuali responsabilità civili, penali e amministrative in caso di incidenti che coinvolgano le biciclette. Tuttavia, questa scelta non rappresenta una soluzione giusta né ragionevole. Piuttosto, le autorità dovrebbero investire nella manutenzione delle strade e nella promozione della sicurezza per tutti gli utenti, ciclisti inclusi. Penalizzare i ciclisti non solo è ingiusto, ma anche controproducente, poiché scoraggia l'uso della bicicletta, un mezzo di trasporto ecologico che andrebbe invece incentivato.
Per affrontare questo problema è necessario un maggiore impegno per garantire una costante manutenzione delle strade, con interventi tempestivi e preventivi per evitare che la situazione peggiori ulteriormente. È fondamentale anche una più rilevante trasparenza ed un capillare controllo sull'utilizzo dei fondi destinati alla manutenzione delle strade, per garantire che vengano effettuati interventi efficaci e duraturi.
Potremmo poi dibattere per un tempo interminabile sul perenne conflitto tra automobilisti e ciclisti, che può spesso sembrare assurdo perché entrambe le categorie hanno diritto di condividere le strade in modo sicuro. Tuttavia, le tensioni possono sorgere a causa di comportamenti pericolosi o incivili da entrambe le parti. Gli automobilisti spesso si lamentano dei ciclisti che non rispettano le regole della strada, come attraversare semafori rossi, occupare oltremodo la carreggiata in gruppo o circolare contromano. D'altra parte, i ciclisti lamentano spesso la mancanza di rispetto e considerazione da parte degli automobilisti, come il parcheggio in piste ciclabili o il mancato rispetto della distanza di sicurezza durante i sorpassi, nonché l’uso diffuso del telefonino alla guida.
Per risolvere questo conflitto, entrambe le parti devono essere consapevoli delle leggi e regolamenti in vigore e rispettarli. Inoltre, una maggiore educazione sulla condivisione delle strade e la promozione di comportamenti rispettosi e sicuri possono contribuire a ridurre le tensioni tra automobilisti e ciclisti.
In conclusione, la scarsa manutenzione delle strade è un problema serio che ha conseguenze negative sulla sicurezza, sull'economia e sulla qualità della vita delle persone. I divieti di transito alle biciclette sulle strade di montagna e su quelle secondarie rappresentano una risposta inadeguata e discriminatoria a problemi di gestione del territorio. È fondamentale che le autorità riconsiderino tali misure, garantendo ai ciclisti il diritto di circolare liberamente e in sicurezza su tutte le strade (naturalmente quando prive di ciclabili), promuovendo al contempo una corretta manutenzione delle infrastrutture stradali.
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I marciapiedi zona Sud
AUTORE: Andrea Fanucci
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21/7/2024 - 10:21

Ieri passeggiando intorno casa ho notato con grande piacere che i lavori di rifacimento dei marciapiedi di Via Boccaccio sono terminati. Un bene soprattutto perché la parte intorno al "centro diurno " era un vero disastro. Indovinate in che modo sono stati pavimentati ? Domanda superflua ...in zona Sud , quando si provvede alla pavimentazione , il materiale è sempre asfalto. Materiale poco resistente , derivante da lavorazioni petrolifere , termicamente un disastro... però costa meno di altre soluzioni. Ricordo in campagna elettorale , tutti i candidati pieni di buoni proposte per il sottoverga , però poi ci sono i fatti...da sempre i servizi erogati in zona Sud sono inferiori alla media cittadina ( che già non è alta di suo ). Fare un elenco sarebbe lungo e puzzerebbe di populismo...la mia è solo una constatazione derivante da oltre 60 anni di vita nel quartiere... però se qualcuno saprà invertire la tendenza ne sarò molto felice.
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AUTORE: Baldo
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17/7/2024 - 0:16

I fratellini d'Italia sono riusciti nell'impresa di far eleggere un solo rappresentante in consiglio comunale. Uno solo. E chi poteva essere se non l'ex missino, ex aennino, ex pdl Sartoni?

Forte del suo completo fallimento in giunta (se si escludono 2-3 marciapiedi ha lasciato in dote il nulla definitivo, compresa una via Sardegna che non gli son bastati 5 anni per portarla a termine).

Per tutto il suo mandato ha fatto il labbrino offeso ogni volta che qualcuno lo criticava, minacciando di scatenarsi una volta tornato all'opposizione. Ecco sartò, ora ci sei, continua a passare il tempo sui social, che tanto...che c'hai da fa'?
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Insicurezza di un paese
AUTORE: Il Pontigiano
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12/7/2024 - 0:11

Già da tempo ho osservato e fatto presente la crescente insicurezza di Ponte Buggianese circa il vivere onesto e civile dei suoi cittadini,mentre invece questa insicurezza stà aumentand0 passando dai " bulli di quartiere" alla delinquenza comune ed anche organizzata.
Personaggi strani di vicinanza o di importazione non perdono tempo ad entrare nelle proprietà condominiali e private a portare via cose o oggetti di decoro ambientale o scassare o tentare di scassare l' entrata di abitazioni.
Più che necessitava la presenza più massiccia degli agenti di sicurezza , si constata l' abbandono e l' emigrazione dei carabinieri dopo più di cento anni della loro presenza in questo Comune. La loro presenza " part-time" poco fa sperare di far diminuire questo pericolo civile.
Non mi risulta che le istituzioni pontigiane si siano mosse al fine di far soprassedere questa emigrazione. E nemmeno il popolo e le associazioni di categoria di tipo industriale, commerciale od altro, abbiano fatto o intrapreso dimostranze e passi avanti per scongiurare questo processo.
Son un cittadino pontigiano e così posso parlare per aver subito più di una volta fatti incivili da parte di sconosciuti che fanno pensare male anche se mi sono protetto, nelle mie possibilità, con mezzi leciti e debellanti.
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Tanto per ricordare dei momenti
AUTORE: Bibi
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6/7/2024 - 21:12

Passata e' la tempesta ,
Odo augelli far festa...-

No invece non odo piu' niente .

Che fine hanno fatto i kilometrici pipponi?

In redazione e' tornata la pace ? Vi siete chiariti ?

Gabriele batti un colpo .

Auguro che il ricorso butti all aria tutto per poi magari a riperdere alle prossime elezioni come sembra essere il suo destino.

Buona estate ai bagnaioli che con la sinistra si trovano un sindaco di destra

Che banda
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