Pubblichiamo i risultati delle gare del My Club Judo Valdinievole Montecatini che si sono svolte a Prato, palazzetto dello sport di Maliseti, in data 27 e 28 aprile. Bene anche il Kodokan Montecatini.
Una nuova spettacolare serata in trasferta per l’Estra Pistoia regala ai biancorossi, con 40′ di anticipo sulla fine della regular season, la strepitosa qualificazione ai playoff.
E’ una doppia...doppietta quella che la Scherma Pistoia 1894 ha piazzato alla fase regionale di qualificazione per i campionati italiani Gold under 17 e under 20 di spada, svoltasi a Calcinaia.
Dentro o fuori per la Gioielleria Mancini che affronta gara-3 con soli otto effettivi.
Oltre 250 concorrenti hanno preso parte all’edizione numero trentadue del ‘’Trofeo Bcc Banca Centro Toscana Umbria-21° Trofeo Simone Grazzini-6 Memorial Luigi Urgo’’, gara podistica organizzata dalla società Atletica Montecatini 1982.
Con le spalle al muro, le ragazze della Butera Clinic Nico Basket, spinte da un pubblico meraviglioso, superano Livorno.
Nel giorno della festa della ‘’Liberazione’’ si e svolta nella località di Bonelle all’estrema periferia della città Pistoia la quarantottesima edizione della <<Maratonina del Partigiano>>.
Jolly Acli Livorno – Butera Clinic Nico Basket 76-57
Domenica 28 aprile alle ore 17 presso Lo Spazio Pistoia, Giacomo Carnesecchi inaugura la mostra personale
Si è aperta nel pomeriggio del 23 aprile nell’atrio del Palazzo comunale la mostra "Che cos’è un bambino?".
La biblioteca comunale La Smilea di Montale presenta il libro di poesie “D'istanti" di Dunia Sardi, edito da Edizioni L'Ancora in data giovedì 22 giugno 2023 alle ore 21:00 nella meravigliosa location di Castello Villa Smilea.
Cominciando coi saluti istituzionali dell'assessore alla cultura Tiziano Pierucci, modera l'incontro Moreno Scoscini, letture a cura di Chiara Manzini e Moreno Scoscini dell'associazione teatrale Legger_mente, con accompagnamento musicale dal vivo, sarà presente l'autrice Dunia Sardi. Ingresso libero e gratuito.
"Quante volte avevo sentito come una prigione il fatto di non poter uscire da sola e quante volte mi era venuta la voglia di scappare, di provare a varcare quella soglia che sentivo come un confine".
Questo è l'incipit dell'unico, breve racconto, posto alla fine di questa silloge poetica e ritengo doveroso, per un'analisi critica, iniziare proprio da qui, soprattutto da queste parole, per comprendere appieno quello che Dunia Sardi intende dirci.
Dunia è scrittrice, lo è sempre stata, prolifica, profonda e appassionata, solitaria e controcorrente, alla ricerca continua di un afflato universale che trova e scava nei personaggi vivi e reali dei suoi romanzi.
Non so dirvi se è stato per caso o per quale incredibile alchimia, che quei primi frammenti alla rinfusa, buttati come briciole di pane lungo il sentiero impervio della poesia, le abbiano indicato l'angusto passaggio verso una più compiuta e appagante maturazione artistica.
Dunia Sardi ha finalmente varcato quel confine che lei stessa frapponeva tra il reale e la finzione, tra il giuoco e la paura, nel timore recondito di non essere compresa "...e forse allora/ ritroverò intatta/ la mia anima." cercando l'incontro, in un viaggio immaginario, nei luoghi della sua fanciullezza.
Tutto il lavoro in versi di Dunia si esplica e si approfondisce su temi e concetti che riguardano la vita di ognuno di noi e fluisce inarrestabile nello scorrere eterno del tempo e delle nostre passioni "...le parole/ restavano nell'aria/ prima di cadere sfiorite/ come petali di rose rosse...".
Forse dovrei fare riferimenti eruditi, accattivanti, per fissare il linguaggio poetico di Dunia Sardi, ma ciò che si apprezza nella sua poesia è un inesauribile intreccio d'estro e d'arte, di sentimento e di pensiero, una naturale simbiosi nella cui imprevedibilità e libertà si forma l'immagine di una poesia che non ha timore di un linguaggio semplice, lineare, "Non avevamo che cieli di corallo/ e prati verdi..."diventando quasi una confessione dell'anima" Non hoaltro che me/ e non mi trovo/ passo cercandomi/ il giorno che vivo..." ma sempre germinata sul filo di una sofferta esperienza interiore.
A volte l'elegia malinconica si flette in accenti delicati, in discrezione tonale, ma la parola della nostra Poeta si fa lucida e comparativa e la sua sensibilità è pari alla finezza di una lettura simbolica e musicale, e al contempo, una scelta d'istinto e dunque una sintonia nel senso di una continuità umana alla ricerca perenne di esperienze e di valori. "...per noi/ che c'eravamo nati/ e avevamolasciato/ i giocattoli rotti dell'infanzia/ la cenere dei fuochi/ e dei sogni/ fra i sassi della tua riva/ eri come l'aia per i contadini/ e come il mare per i pescatori".
Certamente, "...aggrappata a quel braccio teso..." Dunia si sentirà al sicuro e "Dal silenzio delle stanze vuote..." la nostra poeta cercherà parole e come figli "frammenti alla rinfusa". "non si sa mai/ potrebbero arrivare".