MASSA E COZZILE
La celebrazione dell’8 marzo viene impropriamente definita “festa della donna”, in quanto rievoca il sacrificio delle 129 operaie della Cotton che nel 1908 a Chicago persero la vita nel rogo della fabbrica che occupavano in difesa del loro lavoro. Dunque è più giusto definirla come giornata internazionale per la memoria storica, la riflessione e la lotta.

Questo non deve però impedire che le donne trovino forme di riconoscimento e di celebrazione per la conferma dell’appartenenza ad una ritrovata e sempre crescente identità individuale e collettiva, che oggi le colloca come protagoniste a pieno titolo nel cuore della dialettica sociale e culturale, economica e politica della civiltà contemporanea.

E’ partendo da questi presupposti che lo SPI Cgil, con il contributo dell’Auser ed il patrocinio del comune di Massa e Cozzile, organizza “Fuori dall’ombra”, un ciclo di presentazioni-incontro con autori, affinché tutti, uomini e donne, giovani e anziani, possano ritrovarsi per ascoltare e intervenire, approfondire e riflettere. In una parola, per comunicare.
 
Il primo appuntamento è proprio sabato 8 marzo, alle ore 16.30 presso il comune di Massa e Cozzile, nella sede di Margine Coperta, con la presentazione del libro dal titolo emblematico “Non volevo vedere”, alla presenza dei due coautori, la triestina Fernanda Flamigni (che si firma con lo pseudonimo di “Avalon”) e il monsummanese Tiziano Storai.

Una testimonianza lucida e coraggiosa quella di “Avalon” (nel 1996 suo marito le sparò rendendola cieca e uccidendo la sorella), che unisce alla capacità narrativa emotivamente coinvolgente una notevole abilità descrittiva e analitica di ambienti, situazioni e personaggi. Una lunga e tormentata vicenda di violenza psicofisica. L’“amore sbagliato”, l’inesperienza, la generosità, la paura e, infine, il buio. “Avalon”, uscita profondamente segnata da questa esperienza, ha deciso di raccontare la sua storia non tanto per rievocare un drammatico fatto di cronaca, quanto per confermare a sé stessa e ad altre che uscire dalla condanna della solitudine e della sofferenza è possibile e necessario per continuare ad essere, nonostante tutto, esseri umani a tutto tondo. Così conclude sua prefazione Susanna Camusso: “Fernanda ha sofferto moltissimo ma ha vinto la sua battaglia per la vita, la dignità e la cittadinanza. Noi, donne e uomini che crediamo nell’uguaglianza, nella libertà e nel rispetto reciproco, la vinceremo”.
 
Gli altri incontri in programma:
Sabato 29 marzo: “Un altare per mia madre. Una figlia racconta” di Giuliana Goracci
Sabato 12 aprile: “Maria Maddalena e Gesù oggi sposi” della scrittrice pistoiese Flora Gestri Greco
Sabato 10 maggio: “Ispida Stella” con Lia Tosi.