Nell’ambito delle politiche sociali è stata approvata dalla giunta regionale, in questi giorni, una delibera per il progetto regionale “Pronto badante, interventi a sostegno ed integrazione nell’area della assistenza familiare”.

Il progetto, che è iniziato con una fase di sperimentazione nel 2015 per poi stabilizzarsi negli anni successivi, si fonda  su una rete composta da un coordinamento regionale e reti territoriali del terzo settore. Coinvolge 295 sedi zonali, di cui 155 operatori del volontariato ed altri soggetti onlus, 113 cooperative sociali e 27 patronati di lavoratori. Alla fine dei cinque anni di validità del progetto (marzo 2016- marzo 2021) risultano arrivate al Numero Verde oltre 81.500 telefonate, 32.500 le visite effettuate a domicilio attraverso l’intervento di un operatore, 21.700 i libretti familiari erogati.

Nello scorso anno, dal mese di aprile, nella difficile situazione pandemica, sono state 9000 le telefonate al numero verde, 4.700 le visite domiciliari/telefoniche/tele-viste ed oltre 2.800 i sostegni economici attivati attraverso i libretti di famiglia. Il provvedimento approvato dalla Giunta, alla luce degli esiti positivi riscontrati, conferma la volontà  di dare prosecuzione e stabilità agli interventi di sostegno e di integrazione, in questa fase di straordinaria necessità, nell’area della assistenza familiare. Le risorse stanziate, su scala regionale, ammontano a 2.784.850. Gli interventi di sostegno dovrebbero partire dal prossimo mese di aprile per coprire i successivi 12 mesi con il coinvolgimento, per la nostra provincia, della Società della Salute della Valdinievole.

«E’ un intervento che si è ben strutturato in questi anni, apprezzato e particolarmente atteso, che va a rafforzare la rete dei servizi socio-assistenziali, quanto mai decisivi nella sfida del modello di sanità futura – ha dichiarato la consigliera regionale del Partito Democratico Federica Fratoni, membro della commissione sanità – L’obiettivo centrale è quello di essere accanto alle famiglie, di dare sostegno e supporto nella delicata fase iniziale di gestione della fragilità della persona anziana. Un aiuto per  affrontare il disagio attraverso una rete di comunità territoriale sempre più adeguata».