L’impatto con l’Italia per Eric Paschall non può che essere stato positivo.
Si è svolto il giorno 14 settembre presso Sport Village Toscana l'evento dal titolo 'Finale nazionale pickleball Msp Italia'.
Con il mese di settembre ha preso il via anche l’attività di Pistoia Basket Girls, la fondamentale componente femminile del club biancorosso e le novità sono già importanti.
Ben 7 le gare disputate in questo fine settimana dai podisti della Silvano Fedi.
Dopo la due giorni non troppo positiva del Trofeo Carlo Lovari di Lucca, l’Estra Pistoia Basket 2000 è tornata in palestra per una nuova intensa settimana di allenamenti che porterà a quello che è l’ultimo test-match prima dell’inizio della regular season.
Sono aperte le iscrizioni per i corsi di judo 2024/2025 presso la palestra del Kodokan Montecatini in Massa e Cozzile, via Enrico Fermi n. 49 (zona Ipercoop).
Fabo Herons Montecatini ha il piacere di invitare i propri tifosi e sostenitori giovedì 19 settembre alle ore 18:30 al Playground “Roberto Fera” di Montecatini Terme sito all’esterno del Palavinci per la presentazione ufficiale della squadra rossoblù.
Si è disputata nella località della montagna pistoiese di San Marcello l’undicesima edizione del Montanaro Trail.
Alla galleria ArtistikaMente di via Porta al Borgo 18, dal 21 settembre al 19 ottobre.
Sarà inaugurata sabato 21 settembre alle ore 18, allo spazio espositivo di via Mazzini 143 a Monsummano.
Una nostra lettrice, Monia Ritondale, ci invia questo testo.
"Una delle più potenti medicine per un paziente, oltre ai farmaci naturalmente, è l'affetto dei propri cari, è sentirsi confortati dalle persone della propria famiglia. Essere circondati dal calore dei propri cari, dal loro affetto e dal loro amore ha un impatto positivo su coloro che lottano e sopportano la malattia.
È vero che il periodo è difficile e complicato specialmente quando si tratta di tutelare le persone più deboli e vulnerabili, ed è giusto seguire le regole che questo comporta. Medici e infermieri fanno sicuramente del loro meglio per garantire le cure ai pazienti dell'ospedale, ma "il meglio" purtroppo non viene svolto dall'assistenza infermieristica nel reparto di medicina A dell'ospedale di Pescia.
Quando mio padre è stato ricoverato lì mi sono sentita impotente, così come il resto della mia famiglia, non potevamo stargli vicino, rassicurarlo con quei piccoli gesti che fanno bene al cuore e che non fanno sentire soli. Speravamo che, vista la situazione, all'interno del reparto ci fosse più sensibilità nei confronti dei malati, ma così non è stato purtroppo.
Mio padre ci ha lasciati pochi giorni fa ma prima che la malattia gli togliesse del tutto la parola, ha avuto un pensiero per quei pazienti, "quei poveri vecchietti malati sono soli, avrebbero solo bisogno di una parola gentile, invece si sentono urlare addosso di stare zitti", ci disse.
In questo reparto ci si dimentica che, dietro al numero dei letti ci sono persone e che dietro a quelle persone ci sono le famiglie che soffrono. L'organico del reparto dovrebbe far sì che i pazienti siano assistiti a dovere, mentre invece i malati sono trascurati per gran parte della giornata e spesso, anche le chiamate di coloro che necessitano assistenza sono ignorate.
Una persona ricoverata ha paura, ma cerca di fidarsi di chi gli sta accanto, se non può essere la famiglia, deve essere l'organico del reparto a rassicurarla e a supportarla nella degenza. La desolazione e lo sgomento che provano i pazienti è inaccettabile per le famiglie che sono costrette a rimanere a casa per rispettare le norme di sicurezza Covid, sperando che tutto vada per il meglio nonostante tutto.
Questa lettera non vuole essere una denuncia ma una preghiera, con la speranza che le cose possano cambiare affinché ogni paziente possa uscire da questo reparto con la consapevolezza che ha ricevuto la migliore assistenza, come succede per tutti i reparti dell'ospedale di Pescia.
Vorrei invece ringraziare l'equipe del dottor Bologna, che si occupa delle cure palliative ai pazienti terminali. La professionalità ma soprattutto, il rispetto e l'umanità che hanno portato nella nostra casa, ha permesso a mio padre di mantenere la sua dignità di malato e a noi di affrontare la sua malattia con il coraggio e il supporto adeguato. Grazie dott. Alberto Bologna, dott.sa Erika Velasquez e grazie alle infermiere Mary, Rossella, Rita, Isabella. In memoria di mio padre Guido Ritondale".