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OGGI E IL 25 APRILE

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TUTTI GLI ITALIANI
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PISTOIA
Uffici postali a Valle delle Buri, ecco le richieste dei cittadini ai politici del territorio

23/7/2020 - 8:41

Marco Tosi, portavoce dei paesi della Valle delle Buri, interviene dopo la riunione del 21 luglio sul problema uffici postali di Villa di Baggio e Candeglia.

 
"Si è tenuta presso la ex scuola elementare di Villa di Baggio, sede del centro sociale Il Meo di Villa di Baggio, la riunione convocata per il problema delle chiusure degli uffici postali.


Hanno partecipato il sindaco Tpmasi, assessore regionale Fratoni, consigliere regionale Niccolai, sindacati di Poste, per la Cgil Degl’Innocenti, Mengoli, Materassi, per la Cisl Mencarelli, consigliera comunale Capecchi, rappresentanti delle Valli delle Buri.


Enrico Miniati spiega ai presenti i disagi che i cittadini delle Valli delle Buri devono subire causa la riduzione del servizio postale, come da lettera inviata a gli organi di governo del territorio e ai mezzi di informazione.


I sindacati hanno spiegato che a causa del problema Covid, Poste Italiane ha adottato delle idonee misure di sicurezza negli Uffici e negli ambienti di lavoro.


Inoltre i dipendenti hanno potuto usufruire per il pagamento degli stipendi dei soldi prelevati da un apposito fondo di riserva che hanno, quindi Poste Italiane in questa fase non ha avuto costi aggiuntivi. Poste italiane nell’anno duemilaventi è tra le poche aziende che riesce a fare utili suo malgrado la situazione generale, ora l’azienda pone particolare attenzione alla tutela degli azionisti, che in funzione della riduzione dei costi fa salire l’indice azionario.


La settimana scorsa su tutto il territorio nazionale è partita una riclassificazione degli uffici postali. C’è in atto una trattativa, ma attualmente è stata sospesa. Ci sono due norme che hanno emanato i governi precedenti che danno mano libera a Poste italiane di attuare i tagli degli uffici, una sorta di spada di Damocle che anche gli amministratori locali non possono spezzare malgrado il loro impegno.


Quello che è stato l’obbligo di Poste di garantire il servizio universale,  con le leggi vigenti oggi si rischia che questo servizio non sia più garantito. Quest’anno nella sola provincia di Pistoia all’interno dell’organizzazione di Poste italiane sono andate in pensione  venti persone, per altre venti è prevista l’uscita entro l’anno, sono state reintegrate due sole persone.


La cosa che tutti ci siamo chiesti come può fare Poste italiane a gestire questa situazione? Le chiusure degli uffici o le cosiddette razionalizzazioni, che di razionale non hanno proprio niente, sono anche frutto di questo? A questi quesiti deve rispondere l’azienda.


Il sindaco evidenzia il fatto che Poste ha attuato i piani di sicurezza e quindi i lavoratori lavorano in sicurezza, ma il problema è ora la carenza di personale, per questo motivo un impiegato deve svolgere il proprio lavoro in più uffici.


Si prospettano riaperture graduali entro metà settembre degli uffici, che il direttore La Cava comunicherà di volta in volta ai sindaci della provincia.


Il Sindaco spiega che la scelta è senza logica perché il comune ha necessità di investire nelle zone collinari e montane, quindi se si tolgono o tagliano i servizi essenziali queste zone si spopolano, con il conseguente degrado del territorio. Il territorio del comune di Pistoia è in gran parte costituito da piccoli centri e paesi sparsi su l’ampio territorio collinare e montano. Garantire il servizio entro i 6)chilometri tra un ufficio e l’altro non è certamente un cosa da adottare, nemmeno razionalizzare il servizio in funzione del numero di abitanti.


Ieri il prefetto ha convocato il direttore di Poste La Cava, attendiamo fiduciosi di conoscere gli esiti dell’incontro.

 

L’assessore Fratoni spiega che l’attuale situazione delle chiusure degli uffici postali sembra la stessa o molto simile a quella vissuta quando lei era presidente della Provincia di Pistoia, che in parte è stata bloccata. Purtroppo la situazione si ripresenta a distanza di tempo, conferma il suo impegno nei confronti della Regione Toscana a portare avanti e segnale il problema anche agli organi di governo.


Il consigliere Niccolai spiega che ha sostenuto Cireglio per la raccolta e presentazione delle firme consegnate al prefetto, oltre ad altri località interessate dalle chiusure, conferma il suo sostegno anche per questi uffici Candeglia e Villa di Baggio.


Dagli incontri emersi è stata confermata la data indicativa della totale riapertura di tutti gli uffici prevista per metà settembre.

 

Sono state fatte alcune domande di chiarimenti dai rappresentanti presenti.
 
Come rappresentanti delle Valli delle Buri chiediamo:
a)   Al  prefetto di Pistoia, amministratori locali, intervengano per quanto di rispettiva competenza nei confronti dell'amministrazione postale, sollecitandola a garantire nuovamente l'apertura standard già prevista nei due uffici di nostro stretto interesse: sei giorni a settimana in quello di Candeglia, quattro giorni in quello a Villa di Baggio.


b)   Chiediamo a tutti i politici del territorio di fare le dovute pressioni nei confronti degli onorevoli pistoiesi, delle Regione Toscana, perché inizi da subito uno studio di abrogazione del famigerato Decreto Scajola del 2008 e della normativa che regola il servizio postale, causando le chiusure incondizionate.


c)    Si chiede inoltre che nell’ufficio postale di Villa di Baggio venga installata la fibra ottica, che è presente già da alcuni anni in paese, perché l’attuale collegamento internet crea molti disagi agli impiagati e alla popolazione.


d)   Si evidenzia il fatto che fino ad oggi se Poste Italiane ha avuto il privilegio di svolgere il servizio universale su tutto il territorio Nazionale, questo per la capillarità degli uffici presenti gli ha permesso di raccogliere molti fondi, utilizzati per prodotti finanziari e assicurativi con ottimi profitti.

La chiusura degli uffici può portare a un’inversione di tendenza".

 
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