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Con l’evento tenutosi oggi 22 marzo presso la filiale di Cascina .....
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VALDINIEVOLE
Fanucci: "Gli 11 Comuni della Valdinievole inizino a ragionare come un'entità unica"

7/10/2015 - 16:42

L'on. Edoardo Fanucci interviene sulla fusione dei Comuni.

"Il dibattito che si sta sviluppando sul futuro assetto istituzionale del nostro territorio è positivo e senz'altro costruttivo. Il contesto istituzionale, economico e sociale sta attraversando una fase di profondo cambiamento che non può e non deve lasciare indifferenti, ma che necessita di essere governata. Sono in corso fusioni tra istituti bancari, aggregazioni tra enti camerali, associazioni di categoria. Le prefetture sono oggetto di accorpamento e unificazione. La cancellazione delle province. Tutta la macchina statale è in discussione, è il momento di agire con fusioni e unioni dei comuni.


Per quanto mi riguarda, incoraggio da tempo una riflessione e un passo in avanti sul tema, ispirato dal principio che ho sintetizzato con l'espressione "fusioni strette, unioni larghe". Significa che, per ottimizzare la gestione delle risorse e degli uffici, le unioni dei Comuni non potranno che coinvolgere ambiti territoriali ampi (la Valdinievole, la Montagna, la Piana pistoiese).

 

Gli undici Comuni della Valdinievole, in particolare, dovranno iniziare a ragionare come un'entità unica, condividendo servizi qualificanti, investimenti ed opportunità. Il nuovo assetto sarà in grado di funzionare soltanto se sarà "largo" e coinvolgerà tutte le amministrazioni del territorio.

 

L'esperienza non positiva dell'unione dei Comuni Valdinievole Est - dissolta in un nulla di fatto - ci serva da lezione per non commettere nuovamente gli errori del passato. Al contrario, la Società della Salute in Valdinievole dimostra che la condivisione di servizi essenziali e strategici è non solo possibile, ma consente il raggiungimento di risultati straordinari.


Allo stesso tempo, è prioritario avviare una seria riflessione sulle fusioni di Comuni. A mio avviso, sarebbe fuorviante stabilire come unico criterio il numero di abitanti. Piuttosto, occorre individuare gli elementi fondanti ed identitari del territorio (storia, morfologia del paesaggio e dell'ambiente, struttura dell'ente dal personale ai vincoli di bilancio, viabilità, possibili sinergie...) e procedere partendo da questi elementi comuni. La provincia deve farsi garante e promotrice di questo percorso di aggregazione. Occorre farlo con più forza e convinzione rispetto, ad esempio, al percorso intrapreso per le centrali di committenza dove i Comuni si sono mossi in ordine sparso. Il presidente Vanni, come compito di mandato, assuma la responsabilità di guidare e gestire il processo: indichi la strada, con l'obiettivo di tutelare le realtà periferiche, i piccoli Comuni, le situazioni di maggior disagio e difficoltà.


L'esperienza chi è riuscito a portare a compimento processi di fusione ci suggerisce, come punto di partenza, di riunificare territori che hanno avuto una storia comune.


Nel nostro territorio, solo per citare alcuni esempi:
• Buggiano e Ponte Buggianese

• Montale e Agliana

• Chiesina Uzzanese e Uzzano

• Montecatini Terme e Pieve a Nievole

• Larciano e Lamporecchio


Ritengo che si tratti di un principio di buon senso, non certo di un dogma inamovibile. Ogni caso deve essere affrontato tenendo conto delle specificità, sensibilità e opportunità del caso. Non esiste una ricetta standard uniformemente applicabile. La fusione, così come l'unione, deve essere un mezzo per migliorare la vita dei cittadini, non un fine in sé, questo non deve essere mai dimenticato.


La normativa vigente individua risorse molto significative per i Comuni che decidono di fondersi e offre la possibilità di superare per cinque anni il Patto di Stabilità, attualmente un freno insormontabile agli investimenti e allo sviluppo.

 

Nello specifico, alcuni casi concreti: Pieve a Nievole, Massa e Cozzile, Buggiano, Serravalle e Montecatini potrebbero sbloccare investimenti per decine di milioni di euro. Scuole, asili, interventi contro il dissesto idrogeologico, impianti sportivi, cimiteri, strade: quante cose potremmo realizzare? E ancora: i Comuni che hanno optato per le fusioni, sono riusciti, grazie ai vantaggi offerti dal combinato disposto della normativa nazionale e regionale, ad abbassare le tasse.


Scegliere la strada della fusione vuol dire meno costi, tasse più basse, più opportunità, maggiori risorse e servizi migliori. Da un lato, la fusione consente di razionalizzare la spesa e di ridurre le diseconomie di scala che caratterizzano gli enti più piccoli; dall'altro, garantisce minori costi di personale e organici più adeguati. La Legge di Stabilità 2015, peraltro, ha introdotto ulteriori misure per incoraggiare i processi aggregativi, grazie al superamento, nei primi cinque anni, dei vincoli relativi alle assunzioni. Inoltre sono previste importanti risorse economiche, aggiuntive e straordinarie, per facilitare il processo di fusione, soprattutto nella prima fase, quella di fisiologico assestamento.


Ben 16 Comuni toscani (fra cui Abetone e Cutigliano, Piteglio e San Marcello) stanno avviando le procedure per interpellare i cittadini sulla fusione. A oggi, 8 Comuni hanno già scelto di fondersi e, per questo traguardo, il contributo straordinario attribuito alla nostra Regione è pari ad oltre 3 milioni di euro. Il processo di fusione si conferma la soluzione migliore per ottimizzare la gestione dei Comuni e contribuire alle esigenza di finanza pubblica. La politica ha il dovere di non sottrarsi al proprio ruolo e di definire, con lungimiranza e visione strategica, il futuro del nostro territorio. Un processo partecipativo che incoraggi e sviluppi la discussione "dal basso" è fondamentale: l'ultima parola spetta ai cittadini attraverso il referendum. Lo strumento consultivo è importantissimo, ma non può essere l'unico e non deve essere oggetto di strumentalizzazioni politiche.


Il Partito Democratico, che governa in modo pressoché uniforme l'intera Provincia di Pistoia, deve porsi come protagonista di questo processo. Il nostro territorio riparte soltanto se saprà affrontare le sfide dei prossimi anni in modo unitario. Questa è la sfida da vincere, sulla quale si misurerà la nostra capacità di attuare politiche riformiste e di reale cambiamento per il territorio. Dividersi, vorrebbe dire indebolirsi: è l'ora di mettere da parte campanilismi e le inutili rivendicazioni del passato".

di Giacomo Ghilardi 

 
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13/10/2015 - 23:21

AUTORE:
Nicola

Vorrei capire come fa il giovane vecchio Fanucci a parlare dei comuni che devono ragionare come entità unica quando lui è il primo a spezzare il territorio.
A gennaio ha fatto programmare le barriere autostradali da Montecatini al Ponte. A Settembre le ha fatte programmare per Serravalle. Alla Pieve ci sono già. In questa lista manca Monsummano. Quindi giovane politico valdinievolino, vedi un po di pensare alla Val di Nievole come ad una unica entità e estendi i tuoi interventi su tutto il territorio. Mi aspetterei qualcosa di più da chi pontifica così bene.
Grazie

12/10/2015 - 20:37

AUTORE:
cittadino contribuente

Finalmente abbiamo la ricetta del paradiso, lo statalismo. Un concetto sconfitto dalla storia ma che rimane vivo nel cuore di qualche nostalgico conservatore. Ma naturalmente viviamo in democrazia e ognuno dovrà sottoporsi al giudizio elettorale . Quel giorno vedremo se l'attuale governo ha fatto male come lei dice , vedremo. Per quanto riguarda le strade mi par di capire che lei viaggi molto in aereo , perché le condizioni sono tragiche da decenni , nonostante il grandioso impegno di miriadi di pubblici dipendenti. Poi come ultima puntualizzazione faccio notare che quando le casse sono vuote o si taglia o si sacrificano le generazioni future e tutto lo statalismo da lei osannato ha provocato il più alto debito pubblico occidentale che cadrà sulle spalle dei nostri figli e dei nostri nipoti.

12/10/2015 - 17:55

AUTORE:
antipolitico pontigiano

Il pubblico impiego non lo migliorerà certo né con licenziamenti, né con i pregiudizi che hanno persone come lei.
E se vogliamo parlare di qualità, questo governo,compreso il suo amico Fanucci, dovrebbero tornarsene a casa!
Spero tanto infine, di non sentire le sue lamentele, quando passando per qualche strada, provinciale o comunale che sia,la troverà disastrata e piena di buche, perchè con i tagli fatti da persone che hanno "buone idee" come lei mancheranno i finanziamenti!
Mi creda, come nel pubblico impiego ci sono persone entrate regolarmente, e che svolgono il proprio lavoro, così nel privato ci sono operai fannulloni entrati con la raccomandazione. Solo che la gente con dei pregiudizi, come lei, non l'ammetterà mai! ADDIO.

12/10/2015 - 13:13

AUTORE:
cittadino contribuente

A proprio ragione lei , egregio conservatore, bisogna salvaguardare il pubblico impiego , visto lo standard elevato di servizi che garantiscono alla cittadinanza. Anzi ha talmente ragione che sarebbe meglio procedere a nuove assunzioni, tutte rigorosamente con raccomandazione.

12/10/2015 - 11:33

AUTORE:
antipolitico pontigiano

Ed avere idee nuove,come lei ha di sicuro,vuol dire licenziare personale della pubblica amministrazione, invece di ridurre stipendi a personaggi politici.
Bella idea nuova......ma quando poi mancheranno sevizi, per colpa di mancanza di personale, quale altra nuova idea troverà lei?

11/10/2015 - 17:18

AUTORE:
cittadino contribuente

Esattamente , egregio conservatore , l'importante sono le idee anche e soprattutto quando proprio non ci sono.

10/10/2015 - 22:33

AUTORE:
antipolitico pontigiano

Ma c'è anche chi fa finta di fare molto, non facendo niente (serve solamente per prendere consensi, in seguito VOTI).
E non serve a niente sapere chi sono o non sono.....l'unica cosa importante sono le idee!

10/10/2015 - 9:21

AUTORE:
cittadino contribuente

C'è chi ha voglia di cambiare , di alleggerire le macchine comunali migliorandone le prestazioni , altri invece vogliono conservare le cose così come sono e con il livello di servizi comunali che sono sotto gli occhi di tutti . Qualcuno addirittura maschera tutto questo sotto lo pseudonimo di ... antipolitico

9/10/2015 - 15:11

AUTORE:
antipolitico pontigiano

Ma perché, davvero pensate che per risolvere i problemi in Italia, basterebbe licenziare i dipendenti pubblici, creando ulteriore disoccupazione? o serve solamente come sorta di vendetta del tipo:se io non lavoro, non devi lavorare nemmeno te!
Fanucci dice di ragionare come un'entità unica.....tipo come lui fa con Renzi...
Ma il governo vuol arrivare a far comandare l'Italia a poche persone però pagate molto di più.....un'esempio è la riforma del Senato,il quale servirà solamente per parcheggiarci gli amichetti indagati, e così salvarli da processi.

9/10/2015 - 8:52

AUTORE:
Fabrizio

In Italia abbiamo 8.092 comuni, di questi 1948 sono sotto i MILLE abitanti prima di venire a parlare di fusione in Valdinievole, dove gli 11 Comuni sono tutti ampiamente sopra i mille abitanti, dovremmo iniziare da quei 1948.
Per i risparmi vorrei tanto capire da dove arriverebbero senza creare disagi ai cittadini perchè:
1) Si diminuirebbero sindaci, consiglieri e assessori ma questi, essendo il comune più grande avrebbero un'indennità maggiore,
2) In Comuni più grandi esistono le circoscrizioni quindi altri costi che sicuramente andrebbero a limare, qualora ci fossero, i risparmi del punto precedente,
3) Che fine farebbero i dipendenti? Sicuramente un comune più ampio avrebbe bisogno di più personale quindi o rimarrebbero al loro posto (molti) oppure andrebbe a finire, come i dipendenti delle Province in mobilità e verrebbero ricollocati in altre Amministrazioni con risparmio pari o vicino a ZERO,
4) Disagi per i cittadini per tutte le problematiche legate alle nuove certificazioni di residenza su tutti i documenti, quanti disagi, poi, in un territorio come la Valdinievole, con pochi servizi infrastrutturali della mobilità per recarsi presso il nuovo Comune quando ci sarà bisogno di un certificato? Se, viceversa, venissero lasciati aperti gli uffici locali NON avremmo il risparmio per la loro gestione (personale ed utenze varie) e manutenzione.
Quindi tutto questo gran risparmio sinceramente non lo vedo, vedo solo il giochino dove tutto si muove per far sembrare chissà cosa solo per dare fumo negli occhi.
Per quanto riguarda lo sforamento del patto di stabilità riguardante le Scuole il buon renzino aveva dato priorità alla manutenzione scolastica della quale, per ora ,non mi pare siano stati fatti passi avanti e per quanto riguarda i costi derivanti dal dissesto idrogeologico e danni dal maltempo andrebbero tolti dal patto di stabilità per tutelare i cittadini e non sbandierarlo come uno specchietto per attrarre consensi.

8/10/2015 - 12:29

AUTORE:
Claudio

Pienamente d'accordo con Fanucci. E' assurdo che un territorio come la Valdinievole abbia 11 comuni. Iniziamo a ridurre le spese, i benefici per i cittadini saranno,anche se non nell'immediato,importanti. Ringrazio l'onorevole Fanucci per l'impegno che sta mettendo sulla questione!

8/10/2015 - 8:48

AUTORE:
andrea

Prima di unificare o cancellare i comuni si pensi a ridurre i tanti sprechi che ci sono a Roma.....a partire dagli stipendi di senatori e parlamentari.

8/10/2015 - 8:35

AUTORE:
bertoldo

Entità unica...meno persone che ambiranno alle varie cariche, minor introito per le fazioni politiche?
Comunque viva il ricatto democratico... Se vi unite, arriveranno fondi...
E se invece di decine di (ex?) province ci fossero solo regioni? Minori spese e più fondi...come mai non si arriva a ciò?
Mettiamo un unico ospedale, unico comune, unico ....
Ma come mai non c'è un solo rappresentante??

7/10/2015 - 22:33

AUTORE:
Cittadinanza Resistenza

Caro Onorevole la vera domanda da porsi é se gli strumenti di policy di tipo volontario supportati da incentivi economici a fondo perduto siano in grado completare il riassetto istituzionale necessario orientando le scelte dei comuni oppure, per altri motivi che non elenco i comuni piccoli e medi spesso traccheggiano sperando che il processo di riforma si fermi. Altre realtà Europee (perché il riassetto é una esigenza Europa) hanno utilizzato strumenti di tipo coercitivo e non volontario. E' il caso della Danimarca, Germania, Francia. Loro hanno tirato più o meno una riga e spesso senza erogare soldi a fondo perduto. Loro hanno completato il processo e noi no. Bene la soluzione all'italiana ma solo se avrà un limite temporale. In sostanza, con coraggio ed ambizione che credo non le manchino, agisca e magari proponga una revisione legislativa che preveda la sostituzione degli strumenti di tipo volontario con quelli coercitivi. Questo é agire.

7/10/2015 - 20:39

AUTORE:
Lancilloto

Fanucci è giovane e probabilmente non sa che fine ha fatto l'intercomunale..quel progetto di una trentina di anni fa.
Non penserete che i sindaci e gli assessori della valdinievole mirino ad associare i comuni. Se potessero gli raddoppierebbero. Provate a fare i conti di quanti soldi girano attorno alle indennità degli undici comuni. Mi raccomando anche facendo i conti su base mensile badate bene che sia una calcolatrice con almeno 9 cifre.
..e Fanucci pensa che loro ci rinuncino...ha.ha.ha