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PESCIA
Distretto interfloricolo, Cia al sindaco Giurlani: "E' ancora super partes o ha indossato la casacca Anve-Coldiretti?"

13/2/2015 - 21:03

«Oreste Giurlani è ancora un interlocutore super partes, come il suo ruolo richiederebbe, o ha rinunciato all’improvviso all’imparzialità in agricoltura, dimenticandosi delle sue numerose dichiarazioni a favore della concertazione e di una strategia unitaria per il florovivaismo, e indossando la casacca dell’Anve, che pare godere dell’appoggio di Coldiretti, nonostante che essa stia cercando di sostituire le associazioni di categoria degli agricoltori in tante funzioni che vanno ben oltre la voce export del vivaismo ornamentale?».


Lo chiede pubblicamente al sindaco il presidente di Cia Pistoia, Sandro Orlandini, in seguito alle ultime vicende del Distretto floricolo interprovinciale Lucca-Pistoia - guidato da un comitato di distretto di 15 membri presieduto dal floricoltore aderente a Coldiretti Marco Carmazzi e di cui fanno parte anche la provincia di Lucca e il comune di Pescia -, che sono culminate nella burrascosa riunione di ieri, terminata in maniera non chiarissima. Nel senso che è stata approvata a maggioranza, con l’opposizione dei membri del comitato che rappresentano Cia e Confagricoltura (che in seguito hanno abbandonato la riunione), una «collaborazione» fra il Distretto e l’Anve (Associazione nazionale vivaisti esportatori) - il cui testo è stato soltanto letto, ma non consegnato, agli intervenuti -, ma poi il sindaco Giurlani ha detto che la decisione sarebbe stata congelata in attesa di colloqui chiarificatori. Un finale che saranno forse le prossime ore e il verbale della riunione a chiarire.


Che cosa ha provocato la contrapposizione fra i membri del comitato di distretto e l’abbandono della riunione da parte dei membri di Cia e Confagricoltura, Adelmo Fantozzi e Matteo Binazzi?


Come spiega Orlandini, «sono diversi i motivi di forte dissenso in questa vicenda e coinvolgono in primisl’operato del presidente Marco Carmazzi, che si è forse dimenticato dell’articolo 2 del regolamento del distretto che gli impone di dirigere e coordinare l’attività del comitato «assicurando la collegiale responsabilità di decisione». Infatti lo scorso 23 ottobre Cia e gli altri membri del distretto si sono visti all’improvviso recapitare per e-mail, e per di più non dalla presidenza del distretto ma da Anve, la comunicazione che il Distretto aveva siglato una convenzione come socio sostenitore di Anve, che prevedeva che Anve avrebbe offerto ai non meglio precisati «associati di distretto floricolo» i propri servizi convenzionati («assicurazione crediti, assicurazioni contro le calamità naturali, consulenza legale, fiscale e contabile, consulenza per l’efficienza energetica delle aziende, agevolazioni per l’accesso al credito, sviluppo di software gestionali, marketing e internazionalizzazione»), spazi di rappresentanza nei propri stand alle fiere e che, però al contempo, il Distretto floricolo avrebbe condiviso «i propri contatti con Anve». Un accordo di questo genere senza previa discussione approfondita e collegiale con tutti gli altri membri del distretto.

 

«Come mai? – chiede Orlandini – Forse perché in Anve a contare è solo Coldiretti, a cui aderisce Carmazzi?». A seguito di questa iniziativa, il 3 novembre scorso Cia e Confagricoltura hanno inviato al presidente Carmazzi una «diffida alla stipula della convenzione con Anve», in quanto atto scorretto e in contrasto con il suo ruolo istituzionale all’interno del distretto, in cui gli veniva chiesto di «provvedere alla revoca» della convenzione. In seguito, fa sapere Orlandini, è stato comunicato il congelamento della convenzione. E poi, ieri, alla riunione di distretto «la convenzione è stata sostituita da un accordo di collaborazione, di cui i membri del distretto di Cia non avevano nemmeno ricevuto prima in visione il testo».


Il secondo motivo di dissenso è il ruolo «come minimo non chiaro» dell’Anve, che «si presenta a volte come associazione dei vivaisti ornamentali esportatori ma poi più spesso come associazione che offre servizi anche alle aziende floricole e non solo legati all’export, andando di fatto a svolgere le stesse attività che già svolgono le associazioni di categoria degli agricoltori con le loro rappresentanze di settore, già presenti ai tavoli ministeriali e amministrativi che contano e già impegnate nel sostegno alle imprese agricole» su voci come bandi europei, efficientamento energetico ecc. Lo si evince anche dai passi della convenzione sopra richiamati.


Infine, terzo motivo di dissenso, a provocare rabbia e delusione è stato il comportamento del sindaco Oreste Giurlani che, invece di astenersi su una decisione che vedeva contrapporsi da una parte Cia e Confagricoltura, contrarie alla delega di funzioni tipicamente svolte da loro all’Anve (che ha il sostegno della sola Coldiretti), si è schierato – in buona compagnia dei rappresentanti della Provincia e della Camera di commercio di Lucca - con il proprio voto apertamente per queste ultime, «indossando di fatto la casacca Anve-Coldiretti». Senza dimenticare che un simile atteggiamento, conclude Orlandini, «è in aperto contrasto con tutte le dichiarazioni di Giurlani pro concertazione in campagna elettorale e poi con le sue prese di posizione degli ultimi mesi sulla necessità di un approccio unitario al florovivaismo, con un tavolo condiviso di livello regionale. Perciò gli ripeto la domanda: caro Giurlani, al di là dei dettagli di questa criticabile vicenda, sei ancora super partes o ti sei schierato con una sola delle associazioni di categoria degli agricoltori?».

Fonte: Diade
 
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