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PISTOIA
Consiglio comunale, approvato l’ordine del giorno sulla scarcerazione dei detenuti

18/6/2020 - 9:43

Il consiglio comunale di lunedì ha approvato l’ordine del giorno presentato dal gruppo Lega per Salvini premier sulla scarcerazione dei detenuti con 13 voti favorevoli (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) e 6 astenuti (Pistoia Concreta, Barbara Masini di Forza Italia, Amo Pistoia e Movimento 5 stelle).


«Molti organi di stampa – è scritto nel documento - riportano la notizia secondo la quale molti detenuti per reati mafiosi sono stati scarcerati a causa dell’emergenza coronavirus. Questo senza alcun dubbio ha inorridito molti cittadini che confidano nelle istituzioni e nella certezza delle pene. Tale comportamento è innegabile che in qualche modo vanifica e frustra gli sforzi compiuti dalle forze dell’ordine per i loro arresti, talvolta avvenuti in circostanze non facili e dopo inchieste lunghe e complesse». Nell’ordine del giorno viene espressa «la preoccupazione per queste facili scarcerazioni che oltre ad essere una sonora sconfitta per tutta la società civile che crede nelle istituzioni, svilisce il lavoro svolto dalle forze dell’ordine».


Il documento invita pertanto il sindaco e la giunta a condannare questo tipo di scarcerazione adottando ogni iniziativa utile, nell’ambito delle proprie competenze, al fine di sostenere l’immediata conclusione di dette scarcerazioni, oltre a inviare una nota al Governo italiano affinché vengano adottate iniziative che portino al blocco delle scarcerazioni su tutto il territorio nazionale».


L’odg è stato presentato dal consigliere della Lega Francesco Mazzeo.
«La scarcerazione di detenuti condannati al 41 bis – ha detto Mazzeo - mi ha indotto a presentare questo ordine del giorno. Anche se sono passati tanti anni, quanto accaduto a Falcone e Borsellino è ancora vivo. Questi due giudici, che hanno dato la loro vita per noi indagando sulla mafia e portando in galera tanti soggetti, oggi non ci sono più. Se accettiamo in silenzio quanto accaduto, facendo finta di non vedere e sentire, il sacrificio estremo dei due magistrati risulterebbe inutile».


All’intervento di Mazzeo sono seguiti quelli di Paola Calzolari, capogruppo di Amo Pistoia e di Nicola Maglione, capogruppo del Movimento 5 stelle.


«Capisco lo sdegno ed è anche mio il forte sentimento di condanna contro la mafia - ha detto Paola Calzolari –, ma proprio per il lavoro che svolgo devo essere oggettiva e fare chiarezza. Il Covid non c'entra nulla con la messa agli arresti domiciliari dei mafiosi condannati al 41 bis c.p. come erroneamente riportato dagli organi di informazione. Gli unici tre mafiosi condannati al 41 bis che sono stati messi agli arresti domiciliari dai Giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano lo sono stati sulla base della normativa esistente ossia applicando gli articoli 146 e 147 del codice penale. Fatta questa precisazione non vi è dubbio che con l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, le carceri dove a causa del sovraffollamento non è possibile certo garantire il distanziamento sociale, siano diventati possibili focolai. Il 7 marzo scorso nelle carceri sono iniziate delle rivolte che hanno portato a dodici decessi. Successivamente con il decreto Cura Italia è stato previsto che per le persone non condannate per reati gravi (e dunque non per i condannati al 41 bis cp) e che avevano ancora da scontare solo un anno e mezzo di pena, se c’erano motivi di salute che lo richiedevano, potevano essere messi agli arresti domiciliari. Sulla base di una circolare dell'amministrazione penitenziaria i giudici del tribunale di sorveglianza di Milano hanno scarcerato tre mafiosi, persone tutte con problemi gravi di salute per i quali lo Stato italiano deve garantire comunque indipendente dal delitto commesso il diritto alla salute. In totale sono stati messi agli arresti domiciliari per problemi di salute incompatibile con la detenzione carceraria 376 persone di cui 196 in attesa di giudizio e solo 3 in regime di 41 bis (il carcere duro per i mafiosi). In un paese civile il diritto alla salute va garantito a tutti; la pena deve essere considerata solo come proporzionata reazione del nostro ordinamento al delitto commesso e non anche come condanna alla malattia».


«Non c’è dubbio che l’attenzione su questo tema debba essere mantenuta alta – ha detto Nicola Maglione –, e c’è anche una conferma di quanto sia stato ininfluente il provvedimento del ministro della Giustizia perché la questione è solo tecnica. Nella recente ordinanza del giudice di sorveglianza sulla scarcerazione di tre detenuti in regime di 41 bis i tre mafiosi non era più socialmente pericolosi. Pur condividendo il richiamo a una doverosa attenzione che noi tutti dobbiamo avere, è poi necessario tenere conto degli aspetti tecnici ben spiegati dalla collega Calzolari».

Fonte: Comune Pistoia
 
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22/6/2020 - 7:42

AUTORE:
vincenzo

Quando la lega produrrà istanze per l'assistenza alle madri vergini ?
Ma nessuno che faccia quello per cui è stato eletto ? .Le amministrazioni si dicono locali , proprio perché devono interessarsi di problemi locali .
Questo vale sempre , laddove spesso la "capigruppo" esprime pareri politici che non competono al Consiglio .Si pensa cos1 di rappresentare la politica "alta" . Un bravo spazzino vale un bravo dirigente . Spazzi bene e tiri diritto .

21/6/2020 - 14:46

AUTORE:
Cristian Boeri

Stamani siamo venuti a conoscenza che l’amministrazione Tomasi, su proposta del consigliere della Lega Francesco Mazzeo, ha approvato in Consiglio Comunale un ordine del giorno contro la scarcerazione dei detenuti.
Utilizzando come scusa la notizia della scarcerazione di detenuti per reati di mafia, il consigliere Mazzeo e gli altri 12 con lui favorevoli (tutti appartenenti a Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia), ha di fatto sferzato un attaccato gratuito ai detenuti appartenenti al circuito “media sicurezza”, ovvero soggetti che non sono legati alla malavita organizzata né a quello che il sistema di disinformazione e intossicazione della borghesia chiama “terrorismo”.
A differenza dei mafiosi e dei “colletti bianchi” che in carcere possono permettersi di viverci benissimo, i detenuti di “media sicurezza” sono coloro che più di tutti hanno risentito delle restrizioni imposte dal governo in materia di Covid-19: perché hanno pochi soldi per campare in galera e i colloqui con i familiari sono un aspetto centrale per la loro vita.
L’ordine del giorno proposto da Mazzeo e approvato dalla parte più reazionaria dell’amministrazione Tomasi si inserisce in un contesto di crisi economica, politica e sociale dov’è sempre più evidente chi persegue gli interessi dei padroni e chi quelli delle masse popolari.
A 34 anni di distanza dal 19 giugno 1986, data in cui il governo socialdemocratico del Perù soffocò nel sangue una rivolta organizzata nelle carceri del paese facendo ammazzare circa 300 compagni e compagne del Partito Comunista, la sezione Pistoia del Partito dei CARC esprime la propria solidarietà ai detenuti di media sicurezza che in questi mesi si sono ribellati al sistema carcerario e celebra la Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero come simbolo della lotta contro la repressione in tutto il mondo.
I detenuti, i loro familiari e i comitati di solidarietà devono imporre misure sufficienti a garantire la sicurezza dei detenuti, delle guardie e di tutti quelli che entrano in carcere, facendo leva sul malcontento che cova anche tra le guardie e alleandosi con quelle che non si prestano a fare da aguzzini e più indignate per l’incuria delle autorità verso la salute non solo dei detenuti, ma anche delle guardie stesse.
Le rivolte di questi mesi nei penitenziari italiani vanno a sostegno della ribellione che nel nostro paese monta tra la classe operaia, tra i lavoratori della sanità e nelle aziende capitaliste e pubbliche. La borghesia è nell’angolo, ma comanda ancora e annaspa nel tentativo di prolungare il proprio dominio. Compito di noi comunisti è quello di soffiare sulla brace che cova sotto la cenere, di rafforzare la mobilitazione e indirizzarla: essa si sviluppa già indipendentemente da noi in ogni campo della società (anche nel campo nemico), ma senza noi non converge verso l’obiettivo della costituzione del Governo di Blocco Popolare.

“Il progresso rivoluzionario non si fece strada con le sue tragicomiche conquiste immediate, ma, al contrario, facendo sorgere una controrivoluzione serrata, potente, facendo sorgere un avversario, combattendo il quale soltanto il partito dell’insurrezione raggiunse la maturità di un vero partito rivoluzionario” Karl Marx, Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850
Sezione Pistoia del Partito dei CARC

https://www.facebook.com/notes/p-carc-pistoia/solidariet%C3%A0-ai-detenuti-di-media-sicurezza-e-ai-rivoluzionari-nelle-mani-del-nem/2606840989539055/

18/6/2020 - 12:54

AUTORE:
Fra

Entro la fine dei 5 anni di mandato i consiglieri della Lega riusciranno a partorire almeno una proposta che abbia un minimo di interesse e concretezza per il territorio invece della sequela di ridicoli odg autoreferenziali che continuano a presentare?