Vivamo tempi difficili e da ogni angolo ci vengono raccomandazioni alla
solidarietà, alla comprensione, alla collaborazione. In campo politico
europeo sta accadendo una vera e propria rivolta da parte di alcuni
Stati che, per loro ragioni, non intendono collaborare economicamente,
organizzativamente, istitutzionalmente con l'Italia.

Ebbene, io cittadino italiano ed europeo ho il dovere di sostenere la
collaborazione continenentale e generale ma non con chi ci mette i pali
fra le ruote. E poiché in Europa alcuni nostri sedicenti soci, ma di
fatto avversari, negano gli strumenti necessari per arginare la presente
situazione ritengo si debba operare per ricambiare questo ostracismo.

Da qui l'appello a NON acquistare prodotti e beni che siano austriaci,
tedeschi, olandesi. Che si bevano la loro birra, si adornino con la loro
bigiotteria, che si tengano e si riempiano i loro elettrodomestici con i
loro saponi. Questo non è un grido ad una nuova autarchia, che già non
funzionò in passato, per fortuna ci sono paesi amici da cui acquistare
quello che non produciamo e vendere i frutti del sudore italiano.
Lasciamoli senza le nostre arance, il nostro olio, i nostri prodotti
ortofrutticoli, che li importino da altri a prezzi meno convenienti.

Ostracismo a chi ci vuole sottomettere. Siamo Italiani, abbiamo dato,
direttamente e indirettamente, cultura almeno a tutto il mondo
occidentale. Non dobbiamo piegare la schiena a chi, quando avevamo
Cicerone, Giulio Cesare, Catone, ancora viveva sotto tende e non aveva
la scrittura. Ê un fatto che l'Italia é spesso diprezzata ed emarginata
ma non si spiega allora come da oltre duemila anni tutti la vogliano, ma
sottomessa. Alleati si, servi mai !

In questo facciamo appello alle Istituzioni perché mostrino di avere
spina dorsale e non asservimento alla prepotenza di chi intende
un'associazione come propedeutica ai propri interessi.