Com Stampa Fratelli d'Italia: "Nella fase due è stato previsto un allentamento del lockdown e la riapertura di alcune attività, così il paese un po’ alla volta riprende a vivere ma in questa fase il coordinamento degli interventi è una necessità indispensabile che molto spesso è venuta a mancare. Una delle fasce di popolazione che maggiormente soffre è sicuramente quella dei genitori che devono ritornare al loro posto di lavoro e non sanno a chi affidare i propri figli. In questa fase di emergenza le famiglie si trovano ad affrontare con i propri mezzi e risorse i mesi che li dividono dalla riapertura delle scuole, in sostanziale autonomia e perciò con mille difficoltà. Fratelli d’Italia propone pertanto alcuni interventi concreti e celermente attuabili, come ad esempio:

Sportello comunale babysitter. Trattasi di uno sportello comunale che dovrà cercare di favorire l’incontro tra domanda e offerta del servizio di baby sitter. Al fine di raggiungere il proprio obiettivo il servizio dovrà essere adeguatamente pubblicizzato anche sui mezzi di informazione e non soltanto sui canali istituzionali del comune. Il comune fornirà al personale di baby sitter un’informativa sulle norme per la prevenzione e il comportamento da tenere della pandemia Covid-19. Nei casi di indigenza del personale, il comune si farà carico di fornire gratuitamente al personale di baby sitter i dispositivi di sicurezza obbligatori per svolgere la propria attività (mascherine, guanti, disinfettante, ecc.). Il costo del servizio di baby sitter rimane comunque a totale carico delle famiglie richiedenti, nonché tutti gli adempimenti contributivi e assistenziali relativi all'assunzione della baby sitter e il relativo contratto di lavoro. Nei casi di indigenza delle famiglie che usufruiscono il servizio, potrà essere riconosciuto un bonus comunale NON cumulabile con altre agevolazioni statali o regionali alle famiglie richiedenti il servizio. Il servizio dovrà essere svolto tramite un preventivo accordo tra il comune e il centro per l’impiego ed essere erogato usufruendo anche del personale del centro stesso. Questo avrebbe, tra le altre cose, il vantaggio di accedere ad un archivio regionale.

Nel caso il bambino/a abbia una disabilità si dovrà provvedere con personale idoneo; inoltre si dovrà porre maggior attenzione se tale disabilità sia di ordine non fisico ma sensoriale e/o comportamentale (es. Sindrome da Autismo o Sindrome di Down, ecc.) e provvedere con personale specializzato, magari attingendo da associazioni solidamente accreditate in materia. Centri sportivi, associazioni sportive, associazioni di solidarietà, centri parrocchiali. Possibilità di organizzare, con proprio personale e volontari, attività motorie individuali o in piccoli gruppi (indicativamente max. 3 bambini fino ai 12 anni di età o comunque un numero di partecipanti in grado di mantenere le distanze di sicurezza relative covid-19).

Nei locali dei centri e delle società sportive le attività accessorie quali le docce e spogliatoi saranno chiuse ad eccezione degli impianti che potranno offrire il servizio in conformità alle norme di sicurezza covid-19 attualmente vigenti e integrate con i futuri protocolli che saranno emanati in tema di sicurezza espressamente riferite alle attività sportive. Si potrà prevedere per queste organizzazioni la stipula di un accordo con il Comune secondo il quale possano accedere anche ai parchi, ville o giardini comunali.

I Centri sportivi dovranno garantire un numero di partecipanti congruo per rispettare i protocolli anti covid-19 anche nei casi di giorni di pioggia in cui le attività dovranno essere svolte all'interno di locali. Ovviamente il costo di questo servizio rimane a totale carico delle famiglie richiedenti. Nei casi di indigenza delle famiglie che usufruiscono il servizio, potrà essere riconosciuto un bonus comunale NON cumulabile con altre agevolazioni statali o regionali alle famiglie richiedenti il servizio. Si suggerisce la collaborazione con volontari dei centri di promozione sportiva (es. C.S.I., U.I.S.P., ecc.) integrando la collaborazione con personale volontario del C.I.P. (Comitato Italiano Para-olimpico), volto ad invogliare la presenza di bambini/e e ragazzi/e con disabilità allo scopo di creare integrazione, attraverso il gioco e lo sport (mostrando magari anche “la versione” para-olimpica di alcune discipline sportive) aldilà di ogni condizione di eventuale diversa abilità. Utilizzo delle strutture scolastiche esistenti.

Nei limiti delle possibilità previste dallo Stato, utilizzo di parte dei plessi scolastici con personale scolastico alla stregua di centri estivi per ragazzi. Il servizio dovrà essere erogato nel rispetto totale delle normative anti covid-19 e ovviamente, con questo servizio, si potrebbero fornire anche qualche ora di lezione “leggera” per recuperare le tante ore perse in queste settimane. In alternativa all'utilizzo dei plessi scolastici potrebbero essere utilizzati anche altre ubicazioni (edifici in uso al Comune, parchi e giardini comunali, ecc.). Il servizio potrà essere parzialmente sostenuto economicamente con importi diversi sulla base delle capacità reddituali delle famiglie richiedenti.

Centri estivi di condominio. Potrebbe essere prevista l’istituzione di un’area condominiale con l'utilizzo dei volontari del servizio civile come animatori a domicilio per singole famiglie con figli con la creazione di veri e propri “centri estivi” condominiali per quanti hanno spazi condominiali all'aperto, come cortili o giardini. In questi spazi all'aperto potrebbero essere impiegati i volontari del terzo settore. Il comune dovrebbe intervenire promuovendo e agevolando queste iniziative le quali diventano di primaria importanza nell’ipotesi di eventuali frequentatori con disabilità poiché, quartiere, condominio, ecc., teatro dell’iniziativa fanno sentire la persona disabile più vicina al proprio contesto abituale e/o familiare stimolandone la partecipazione attiva e l’integrazione nel gruppo (quest’ultima riteniamo sia importante a doppio senso per abbattere barriere pregiudiziali già in età scolare). Parchi e giardini. Accesso contingentato a parchi e giardini a bambini accompagnati da più componenti dello stesso nucleo familiare con possibilità di utilizzo delle attrezzature da gioco.

Possibilità di accesso, nei limiti di eventuali lavori strutturali e/o di altre iniziative, anche ai giardini dei plessi scolastici. Occorrerà prevedere la presenza nei giardini di volontari, adeguatamente formati a garantire l’accesso contingentato e la vigilanza sul rispetto delle normative anti covid-19 nonché la distanza di sicurezza. Assicurarsi che le strutture scelte siano prive di barriere architettoniche e/o sensoriali, implementando l’installazione di giochi da parco (es. altalene, scivoli, ecc.) ed arredi privi delle suddette barriere.

DIPARTIMENTO DELLA FAMIGLIE E DELL’INFANZIA Responsabile Provincia di Pistoia Sig. ra Fanti Lucia

DIPARTIMENTO PER LA DISABILITA’ Responsabile Provincia di Pistoia Sig. ra Tiziana Scannella