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PISTOIA
Consiglio comunale, approvata l'adozione della variante al Regolamento urbanistico

28/11/2019 - 19:06

Con 21 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Pistoia Concreta, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Lega, Amo Pistoia), 4 contrari (Pd e Italia Viva) e 3 astenuti (Pistoia Sorride e Movimento 5 stelle) il consiglio comunale, nella seduta di lunedì proseguita martedì, ha approvato l'adozione della variante al Regolamento urbanistico.


L'obiettivo perseguito dall'Amministrazione comunale è stato quello di aggiornare il Regolamento Urbanistico alla luce delle sostanziali modifiche legislative intervenute dopo la sua approvazione (avvenuta nel 2013), oltre a modificare alcune disposizioni per migliorarne l'applicabilità, accogliendo le proposte di variazione provenienti dagli ordini professionali, dagli uffici tecnici e dai consiglieri di minoranza. Accolti, inoltre, dieci emendamenti proposti dai gruppi di maggioranza. E' stata svolta un'attività di semplificazione e revisione delle norme tecniche di attuazione (Nta) dello strumento urbanistico, coinvolgendo 70 articoli normativi rispetto ai 121 che compongono l'intero documento.


«Si tratta di una proposta di variante normativa semplificata al Regolamento Urbanistico - ha detto l'assessore al governo del territorio Alessandro Capecchi presentando il provvedimento in aula – per l'aggiornamento delle norme tecniche di attuazione. Questa amministrazione, contrariamente a quanto si dice, ha realizzato anche il monitoraggio del Regolamento Urbanistico, monitoraggio che avrebbe dovuto essere eseguito ogni anno e invece lo facciamo oggi, complessivo di tutti gli anni di attuazione del Regolamento urbanistico. Il Regolamento urbanistico ha prodotto poco rispetto alle previsioni, soprattutto dal punto di vista economico. Una realizzazione molto parziale e una difficoltà applicativa del Regolamento Urbanistico non hanno avuto un effetto traino per l'economia locale. Con questa variante abbiamo apportato una rivisitazione puntuale alle norme di attuazione del Regolamento Urbanistico».


Dopo l'intervento dell'assessore Capecchi è seguito un dibattito lungo e articolato.
«In merito alla variante semplificata alle Nta (norme tecniche di attuazione) del RU – ha detto il capogruppo di Pistoia Concreta Iacopo Vespignani - credo che sia stato fatto un lavoro più che dignitoso, visti i tempi ristretti nei quali abbiamo dovuto operare, visto il perimetro oltre il quale era impensabile operare (evitare l'assoggettabilità a Vas) e visto il fatto che il Regolamento sia sostanzialmente morto. Siamo all'alba del percorso di pianificazione con l'avvio delle procedure del Piano Strutturale e Poc (Piano operativo comunale) e questo passaggio lo riteniamo fondamentale per iniziare i nuovi lavori, che saranno non semplici. Come Pistoia Concreta abbiamo cercato nel possibile, anche attraverso i nostri emendamenti, di andare nella direzione della semplificazione e della riduzione della discrezionalità nell'interpretazione di alcune norme. Molto bene la parte relativa alla tutela ambientale, all'arretramento al 1945 del vincolo storico degli edifici e dell'allargamento delle possibilità di intervento sugli stessi. Si è effettuato per la prima volta dopo anni il monitoraggio sul Regolamento anche solamente per adeguarlo alla normativa negli anni mutata. Abbiamo lavorato nelle stesse condizioni delle minoranze che hanno deciso, in modo alquanto contestabile per quanto ci riguarda, di non provare a portare nessun beneficio alla discussione concretizzatosi con la non presentazione di alcun emendamento. Un'occasione persa per lavorare, insieme, per il bene della città, per recepire gli stimoli degli operatori del settore e provare ad incidere in un ambito, quello urbanistico, per troppi anni irrigidito, bloccato e a detta di molti ingessato».


«Come minoranze consiliari – ha detto il capogruppo del Pd Walter Tripi - ci eravamo mossi per tempo: oltre un anno e mezzo fa, con una proposta di delibera che voleva essere un input a partecipazione e migliorie. Se ci fosse stata la volontà politica, avremmo nel frattempo potuto svolgere un lavoro molto più ampio: non solo con i consiglieri, ma anche e soprattutto con i professionisti e chi con questi strumenti, nella nostra città, ci lavora: molti dei quali, leggendo la variante approvata martedì, non a caso restano basiti della poca consistenza. Una variante che alcuni membri della maggioranza stessa definiscono “timida”. Avremmo potuto fare un percorso diverso invece di arrivare, dopo due anni di mandato, a discutere una variantina in 20 giorni scarsi?Decisamente sì, e ne avrebbe beneficiato la città. Con l’apertura dei lavori sui nuovi strumenti, non staremo a guardare: porteremo la nostra idea di città. Noi che una, quantomeno, ce l’abbiamo».


«Nel comune sentire, una delle percezioni più esose – ha evidenziato il capogruppo di Forza Italia - Centristi per l'Europa Iacopo Bojola - è certamente quella di considerare la Pubblica Amministrazione come un ostacolo, un impedimento all’esercizio delle proprie azioni quotidiane, in particolare nel settore dell’edilizia. La soluzione adottata è solo un timido primo passo, una specie di sanatoria e non un vero e proprio cambiamento di marcia. Il pessimo Regolamento Urbanistico, ormai scaduto da tempo, spesso era in contrasto con le norme regionali e nazionali, tant’è che in passato sono state adottate determine dirigenziali finite al centro di polemiche. Di fatto è opportuno considerare che la burocrazia, in questa vicenda, ha parzialmente spodestato la politica legandole le mani. Presto il Piano Strutturale e il Poc, nuovo acronimo per identificare il vecchio Regolamento Urbanistico, saranno protagonisti delle attività che andremo ad intraprendere, con l’obbiettivo di metter mano a quelle semplificazioni e razionalizzazioni che sono state evocate in campagna elettorale ma, se guardiamo all’urbanistica e all’edilizia, sono ancora lontane dall’essere un obiettivo raggiunto».


«Una grande occasione persa per la città - ha espresso il capogruppo del Movimento 5 stelle Nicola Maglione -. Gli effetti negativi si trascineranno per anni, i tanti che occorreranno per vedere i nuovi strumenti di pianificazione. Ci aspettavamo che questa Giunta avrebbe subito messo mano alle Nta (norme tecniche di attuazione) modificandole profondamente: sia il sindaco che l'assessore, quando erano consiglieri di opposizione, avversavano fortemente questo regolamento, ritenendolo gravemente inadeguato alle esigenze della città per gli eccessivi vincoli e limitazioni che di fatto impedivano (e impediranno) i privati, le aziende e i professionisti. Tanto è vero che questo era nel programma elettorale di Tomasi. Vale inoltre la pena ricordare che l'attuale assessore all'urbanistica è stato anche presidente della specifica commissione ed aveva quindi le conoscenze anche tecniche per sapere come e dove intervenire, dando subito il suo indirizzo politico agli uffici. Invece niente è stato fatto e a gennaio 2018, come M5S, insieme ad altri due gruppi di minoranza e sentiti diversi professionisti, abbiamo avvertito la responsabilità di dare un forte input all'amministrazione presentando una proposta di deliberazione (caso che non ha precedenti) con modifiche tese a semplificare e razionalizzare - sempre evitando ulteriori consumi di suolo - togliendo quei lacci e lacciuoli normativi e burocratici e dare così respiro ad un importante settore economico e di sviluppo. La giunta Tomasi dovrà rispondere di questo non certo al M5S o ad altre forze politiche ma ai pistoiesi».


Nel corso della discussione sull’ adozione della variante al Regolamento urbanistico, il capogruppo di Fratelli d'Italia Lorenzo Galligani ha evidenziato alcuni aspetti tra i quali «il grave vulnus tecnocratico che la politica dirigista della Regione Toscana ha causato ai danni dei Comuni e dei loro organi democraticamente eletti spingendosi a normare in modo più dettagliato di quanto il quadro normativo non gli attribuirebbe. Un altro aspetto – ha proseguito Galligani – riguarda i miglioramenti che, nonostante le difficoltà e le strette tempistiche, siamo riusciti ad attivare in ambito di semplificazione, con l’eliminazione di svariate norme ormai superate, in ambito di miglioramento della qualità del territorio, che è e resta una delle nostre maggiori ricchezze ed in ambito di razionalizzazione dei processi amministrativi. Auspichiamo – ha concluso Galligani - che in sede di osservazioni si possa intervenire con più coraggio, in accordo con Asl ed Arpat, sugli incentivi al miglioramento della classe energetica, di modo da ampliare la platea di potenziali utenti. E’ stato compiuto un passo importante verso il rinnovamento degli strumenti urbanistici».


«La montagna ha partorito il topolino - ha detto la capogruppo di Pistoia Spirito libero Tina Nuti -. In un anno di lavoro l’amministrazione Tomasi non è riuscita a presentare al Consiglio una vera variante, in grado di favorire realmente il recupero di fabbricati esistenti e di consentire semplificazioni esecutive ai proprietari di edifici, ormai diroccati, che comunque hanno voglia di investire. Questa variante tanto attesa dai cittadini, dalle imprese e dai professionisti lascia tutti insoddisfatti e pertanto il mio parere è negativo».

«Questa variante doveva essere approvata rispettando certi tempi – ha ricordato il capogruppo della Lega Gabriele Gori – e anche se il provvedimento è arrivato con urgenza è stato fatto un buon lavoro. Nel documento sono state prese in considerazione una serie di questioni anche suggerite dagli ordini professionali. Il provvedimento ha cercato di avere attenzione al non consumo di suolo, al verde, alle energie rinnovabili, all'ambiente, andando incontro alle esigenze dei cittadini. Gli argomenti sono stati molto dibattuti anche nella commissione urbanistica, durante la quale sono emerse domande e richieste che sono state valutate insieme agli assessori e ai tecnici. Questo provvedimento è un giusto inizio e credo sia stata trovata un'ottima soluzione».

 

Altre informazioni nell'allegato Pdf qua sotto.



Fonte: Comune Pistoia
 
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