«Una vicenda che desta molti interrogativi, di merito e di metodo. La giunta regionale ha il dovere di fare chiarezza sulle scelte effettuate e sulle prospettive degli impianti termali di Montecatini».
 
Così i consiglieri regionali di Forza Italia Nicola Nascosti, Tommaso Villa e il capogruppo Giovanni Santini intervengono sulla recente nomina di una consulente esterna in supporto all’assessore competente in riferimento alla gestione della partecipazione societaria in Terme di Montecatini SpA e sulle strategie della Regione in merito al futuro dell’attività termale. Questioni su cui si incentra un’interrogazione alla giunta regionale depositata ieri.
 
«Al di là delle qualità della consulente, è legittimo domandarsi se non vi fossero professionalità interne da impiegare anziché aggravare i bilanci pubblici, così come dubbi sorgono intorno al ruolo di direttore unico delle Terme di Casciana ricoperto ancora oggi dalla consulente. Siamo certi che non si profili una sorta di conflitto di interesse?», chiedono Nascosti, Villa e Santini prima di puntare l’attenzione sulle motivazioni che hanno portato alla nomina della dottoressa Ventura
 
«Se davvero l’assessore regionale Nocentini ha rilevato criticità e irregolarità contabili c’è da chiedersi come mai la Regione abbia sempre sostenuto le operazioni della società e come mai gli atti di bilancio abbiano sempre passato il vaglio dei due soci, Comune e Regione. Atti che peraltro dimostrano come il quadro economico e finanziario sia in netto miglioramento rispetto al passato», incalzano i consiglieri azzurri.
 
«Resta infine un grande punto interrogativo sul futuro delle Terme legato al probabile disimpegno della Regione dalla gestione, a partire dalla conclusione dei lavori – in abissale ritardo - alle Leopoldine e agli stabilimenti Salute e Torretta. Anche su questa questione la Giunta deve smetterla con le ambiguità e fare trasparenza. Le Terme rappresentano un volano economico importante per Montecatini, le incertezze e la confusione causate dalle scelte della Regione certo non sono un buon viatico per il rilancio del settore», concludono Nascosti, Villa e Santini.