I resti ritrovati l’11 marzo scorso nel bosco di Canfittori sono di Giovanni Careri. La certezza è arrivata al termine della perizia genetica disposta dalla Procura, subito dopo il macabro ritrovamento. Gli inquirenti hanno, adesso, la certezza che si è trattato di un omicidio, di una esecuzione con un colpo di pistola sparato alla testa di Careri. Il caso è approdato alla Procura distrettuale antimafia di Firenze. I carabinieri hanno eseguito perquisizioni a Montecatini e nella provincia di Reggio Calabria.

Careri, che aveva 70 anni ed era originario di Vibo Valentia, sparì dalla sua casa di Pieve a Nievole, dove si era trasferito con la moglie, la sera del 10 aprile 2003. La moglie raccontò che erano arrivati amici dalla Calabria a trovarlo. La mattina dopo la moglie, quando scese in cucina, trovò solo le tazzine del caffè e del marito, da quella sera, più nessuna traccia. In casa, in seguito alle indagini, fu trovato un armadio che conteneva carte e titoli che riconducevano a una cospicua fortuna in possesso dell’uomo, rivelando così un'esistenza parallela. Due mesi prima della sua scomparsa qualcuno aveva sparato contro una finestra della sua abitazione e pochi giorni prima la sua auto prese fuoco.