Per avere i 6 milioni di finanziamento della Regione, le Terme dovevano chiudere il bilancio 2012 con un utile d’esercizio. Alla fine il margine è di 103.407 euro, praticamente niente se confrontato con la perdita registrata nel 2011: 1.671.111 euro.

I conti dell’azienda restano da brivido. I ricavi termali nel 2012 sono peggiorati: 4.653.873 euro contro i 4.693.471 del 2011. Passano gli anni, ma le Terme non riescono a superare la soglia dei 5 milioni di ricavi tipici. Basterà dire che già nel 2009 Grotta Giusti aveva un fatturato di 10 milioni. 

Crollano anche i ricavi da affitti: -17%, in conseguenza della vendita di immobili concessi in affitto e in parte perché è stato risolto il contratto di locazione stipulato nel 2009 per la Palazzina Consulenti.

Sul fronte dei costi, quello del personale rimane un macigno: 3.366.165 euro con una contrazione di appena il 3%: è il 72% dei ricavi, una situazione che appare insostenibile a lungo andare. Alla fine del 2011 i dipendenti erano 67, di cui 38 operai, 25 impiegati e 4 quadri.

Se le Terme sono riuscite a segnare un «più» dell’utile di esercizio 2012 lo si deve solo alle vendite immobiliari: le lavanderie all’Usl3, l’Imbottigliamento alla Cmsa (che si è fatta pagare in natura parte del credito accumulato per le Leopoldine), la Pineta al Comune. In totale le plusvalenze 2012 sono di 3.432.788 euro. Gran massa di soldi, che però dovrà essere più o meno confermata nel 2013. Ma cosa vendere ancora?