Il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Pietro Rosellini, risponde alla nota del Pdl sull'acqua e sul gestore idrico.

"Apprendiamo dalla stampa il problema della crisi idrica annunciata e non possiamo che essere profondamente preoccupati per i disagi, che, al momento, sembrerebbero inevitabili.
Tuttavia ci meraviglia come il PdL locale affronti il problema con evidenti contraddizioni:
- si preoccupa della difesa di un referendum (remunerazione del capitale investito) quando il Pdl locale e nazionale era contro quel referendum;
- non tiene di conto dei dettami contrattuali, cui il Comune è sottoposto dal lontano 1889 (con contratto trentennale) nel quale la remunerazione del capitale investito era definita in maniera pesante negli ultimi dieci anni di gestione (2009-2019), anni nei quali erano concentrati tutti gli investimenti del gestore Acque Toscane Spa.
E gli investimenti, secondo il contratto, si fanno con la tariffa che deve necessariamente aumentare: questo non lo sapeva il Pdl nei dieci anni che ha governato, anni nei quali, per contratto, non si è visto né investimenti né conseguentemente aumento tariffario significativo?
Ricordiamo invece che il Pd locale e il sottoscritto in particolare ha da sempre detto Sì ai quesiti referendari sull’acqua: contro la remunerazione del capitale investito, contro la privatizzazione dell’acqua, e la tariffa come fonte di finanziamento degli investimenti.
Il problema semmai è un altro: al quesito referendario, non sono seguite disposizioni legislative nazionali per indicare cosa potevano fare le amministrazioni (come Montecatini Terme) che avevano un contratto in essere. Tali amministrazioni da un lato devono rispettare i contratti (e nel nostro caso gli aumenti tariffari), dall’altro, senza idonea disposizione legislativa, non hanno gli strumenti per far rispettare gli esiti referendari, come il famoso taglio del 7% pari alla remunerazione garantita per legge.
Per il resto non serve tanto urlare: siamo tutti assolutamente d’accordo, perché lo abbiamo deliberato il 5 maggio del 2011, che i lavori debbano essere fatte nei tempi previsti e debbano garantire la qualità del servizio offerto.
Rimandiamo la risposta ai quesiti del capogruppo Sensi al sindaco nella sede istituzionale competente un‘interrogazione: il consiglio comunale".