Il Pd interviene per commentare le ultime decisioni dell'amministrazione Marchi circa il "taglio" di due assessori in giunta.

"Il Pdl sfiducia la giunta Marchi e con questo conferma di non governare più a Pescia. Teatrini polòitici e riordino di poltroneIl sindaco Marchi, da diversi mesi offre a tutta la città, le più svariate “ricette” politiche che, a suo dire, dovrebbero risolvere sia i problemi di ordinaria amministrazione dell’ente, sia quelli della sua governabilità politica.
Sul fronte amministrativo, Il Comune si trova sull’orlo del dissesto, dovrà, perché prescritto in modo perentorio dall’Autorità di controllo, operare immediati correttivi di spesa, soprattutto di quella ordinariamente attuata dall’inizio del suo mandato e, con questo, evitare inutili sovraccarichi di spesa attraverso piani di assunzioni non certo indispensabili.
Sul fronte politico, dopo aver assistito al goffo “teatrino” dei giochi di potere quindi, di un precedente e un recente riordino delle “poltrone” assegnate nel segno di logiche spartitori (che poco hanno a che vedere col consenso elettorale ricevuto a suo tempo dal centro destra a Pescia) oggi, in sostanza i pesciatini non sanno più chi li governa.
Prova ne è il fatto che, da una parte, il sindaco e la sua originaria maggioranza, eletta col centro destra, opera ora al di fuori delle logiche e delle linee politiche del suo partito tanto che, addirittura pubblicamente, il Pdl provinciale e locale in merito alle recenti scelte Politiche, ha smentito il suo amministratore arrivando addirittura a chiedere il ritiro del provvedimento assunto.
A questo si aggiunga che, l’intera sua maggioranza, da quanto pubblicamente reso noto recentemente, ha espresso sostegno e solidarietà al sindaco, bocciando implicitamente la linea del partito che gli ha permesso di andare al governo.
A questo punto però delle due l’una, o il sindaco e la sua maggioranza rappresentano un’entità indefinita, oppure, se ritiene di rappresentare l’elettorato di centro destra, quindi coloro che attraverso quel partito oggi non riconoscono le sue determinazioni, tragga responsabilmente l’unica conclusione possibile cioè, tornare immediatamente a chiedere ai cittadini di esprimere attraverso quale governo vogliano essere amministrati.
In ultimo stante la gravità politica dei fatti, attendiamo che il sindaco riferisca sulla questione chiarendo la sua posizione e quella del suo partito, attraverso la convocazione di un consiglio straordinario".