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Corte dei Conti condanna Giurlani per vicenda Uncem, interventi di Pd, Donzelli e Mandara.

16/4/2019 - 20:00

PESCIA - Tanti gli interventi dopo la notizia della condanna a Oreste Giurlani da parte della Corte dei Conti per il mancato versamento dei contributi ai dipendenti dell'Uncem (di cui il sindaco di Pescia era presidente). Per la Corte Giurlani dovrà risarcire l'ente dei comuni montani con 881mila euro.
 
Partiamo con il Pd. "Quante saranno ancora le notizie relative al sindaco dovremo apprendere dalla stampa? Quante volte ancora i cittadini saranno ingannati dalla propaganda del sindaco e delle forze che l’appoggiano su quelle che sono le reali pendenze giudiziarie di Oreste Giurlani? 
 
Ai già noti guai giudiziari si aggiunge oggi la notizia della pesante condanna della Corte dei Conti a pagare 881.795 euro a Uncem per mancato versamento, in favore dell'Inps, degli oneri previdenziali e assistenziali nel periodo compreso tra il 2006 ed il giugno 2016, in favore dei dipendenti dell'ente e dei collaboratori esterni.Dopo mesi in cui ci è stata venduta la versione dell’assoluzione di Giurlani nel procedimento penale per i contributi non versati all’Inps scopriamo oggi che: Uncem non ha mai versato contributi ai propri dipendenti e collaboratori durante la presidenza Giurlani, che la cifra ammonta a quasi di 900.000 euro e che è Giurlani è oggi indagato per la seconda volta per omesso versamento delle ritenute e oneri previdenziali. 
 
Il Giurlani e i suoi sostenitori hanno mentito, o perlomeno, anche di fronte a notizie di stampa, hanno omesso di dire la verità su questo procedimento aperto a suo carico.Per non costringere nessuno a “leggere le solite pseudoanalisi sulla situazione giudiziaria di Oreste Giurlani, di cui tutto sappiamo e niente è stato tenuto nascosto”, citazione ripresa direttamente da un comunicato del Laboratorio Pescia Cambia dell’8 aprile e cioè successivo alla sentenza della Corte dei Conti (ma magari non erano stati messi a conoscenza neppure loro di questa “situazione giudiziaria”), ci limitiamo a queste considerazioni in ordine all’adeguatezza dell’attuale sindaco a ricoprire il ruolo.La Corte dei Conti parla di una “caotica, quanto illecita gestione dell'ente, produceva sofferenze nella liquidità di cassa, che veniva, in pratica risolta con gli omessi versamenti nelle casse degli enti previdenziali e assistenziali, limitandosi alla liquidazione degli stipendi e delle parcelle (per gli esterni) al netto degli oneri contributivi”. Caotica quanto illecita gestione dell’ente di cui era presidente il Giurlani. 
 
Giurlani che a oggi mantiene nel nostro Comune la delega al bilancio, un bilancio sempre in grave sofferenza, che è già gravato da una forte posizione debitoria, che è costretto a fare ricorso continuamente a una sempre maggiore anticipazione di cassa. Giurlani dopo dieci anni ha lasciato a Uncem un debito enorme, a partire da questi 881.000 euro, in che condizioni lascerà il Comune continuando a indebitarsi attraverso l’anticipazione di cassa e l’accensione di mutui su mutui? Non solo anche l’assessore Morelli, a cui sono state conferite importantissime deleghe quali urbanistica e lavori pubblici ha ricoperto, durante la presidenza Giurlani, importanti incarichi in seno a Uncem essendone stato per un periodo anche direttore.È molto preoccupante che le deleghe più importanti in assoluto, bilancio, lavori pubblici e urbanistica, siano gestite da persone che hanno gestito o svolto incarichi importanti e con continuità per un ente che al momento si trova in liquidazione, con un debito enorme e che secondo la magistratura contabile è stato gestito in modo caotico e illecito. Non vorremmo che lo stesso destino possa toccare al Comune.
Leggiamo che i difensori di Giurlani nel procedimento avanti la Corte dei Conti sono l’avvocato Carrozza e l’avvocato Melani, i quali hanno incarichi, anche onerosi, da parte del Comune, conferiti anche recentemente. Ci chiediamo se sia opportuno e deontologicamente corretto oltre che lecito, che un ente conceda incarichi dietro compenso a professionisti che difendono il primo cittadino in procedimenti giudiziari estremamente delicati che lo vedono direttamente e personalmente coinvolto. Non dimentichiamo infatti che l’avv. Melani è il difensore di fiducia del Giurlani nel processo per peculato e traffico di influenze é che Giurlani, addirittura in consiglio comunale, ebbe a dire che non aveva mai dato alcun mandato personale all’avv. Carrozza, quando gli fu espressamente richiesto al fine di valutarne l’eventuale incompatibilità a gestire pratiche per il Comune, tra tutte quella sulla questione Pepar".
 
Quindi l'intervento di Giovanni Donzelli, deputato di Fratelli d'Italia.
 
"Per anni abbiamo denunciato il mancato pagamento dei contributi previdenziali ai dipendenti di Uncem Toscana, di cui Oreste Giurlani è stato presidente. Oggi la Corte dei Conti ha sentenziato ciò che abbiamo sostenuto a lungo, condannando Giurlani a risarcire Uncem con 881.795,96 euro. 

Di fronte a una sentenza così grave Giurlani ha l'obbligo morale di dimettersi immediatamente dal suo incarico di sindaco". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, che da consigliere regionale ha più volte denunciato le anomalie, presentando anche un esposto alla Procura della Repubblica dalla quale è scaturita un'indagine sfociata in un processo.

"Rimane curioso come in tutto questo tempo la Regione Toscana, che finanziava l'ente - sottolinea Donzelli - nonostante le nostre denunce non sia intervenuta per verificare e fermare questo enorme danno alle casse pubbliche, oltre che ai tanti lavoratori che sono rimasti senza pagamenti dei contributi previdenziali. Riteniamo che un uomo condannato per un ammanco così grave, oltre che accusato di essersi intascato più di 700 mila euro e per questo a giudizio per le ipotesi di peculato e traffico di influenze - conclude Donzelli - non sia nelle condizioni di poter guidare un comune".

Poi l'intervento del consigliere comunale Giancarlo Mandara (Voltiamo pagina).

"Stamani è apparsa la notizia della sentenza di condanna del sindaco Giurlani al pagamento di una somma di € 881.000, evidentemente per danno erariale. Ora, prescindendo dal merito delle vicende penali (sulla quali in tempi brevi ci saranno sviluppi e per le quali vale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva), è ben nota la mia posizione sin dai tempi della scorsa campagna elettorale: la candidatura di Giurlani era da ritenersi inopportuna, perché è giusto che egli si dedichi alla propria difesa, sotto i vari profili che entrano in gioco; una volta risolte le sue vicende ben avrebbe potuto ripresentarsi alla città. 

Ciò detto, ricordate il famoso parere del legale del sindaco, Prof. Paolo Carrozza, in base al quale Giurlani ben avrebbe potuto farsi tutto il mandato, tanto la giustizia arriva molto lenta? Di questo chiesi conto al sindaco in consiglio e lui mi rispose "lo ripeto, Carrozza non è il mio avvocato" (con ciò smentendo l'articolo del Tirreno sul punto). Come mai allora la stampa stamani riporta che è uno dei suoi due difensori? Il primo cittadino (speriamo ancora per poco) ha quindi mentito spudoratamente davanti alla città tutta. 

A proposito, avete visto chi è l'altro difensore? Tale Melani, quello che oltre a Carrozza patrocina il Comune in svariate cause e procedimenti, compreso quello contro l'ex sindaco Marchi, nel quale ci siamo costituiti parte civile (senza se e senza ma, soprattutto senza aspettare la condanna definitiva per poi rivolgersi, dopo, alla Corte dei conti, capito vicesindaco Guja Guidi?).

Ciò detto, viste le mie perplessità sulla gestione allegra della finanza pubblica da parte di questa amministrazione, più volte esternate, credete che si possa stare tranquilli di lasciargli in mano la città e il suo bilancio, di fronte a notizie come quelle uscite stamani?".

Infine "parola alla difesa", con l'intervento del sindaco Oreste Giurlani.


“Le sentenze si rispettano anche quando – come quella della Corte dei Conti che mi ha riguardato – non si condividono. Sono fiducioso che in secondo grado la sentenza  venga riformata ed i miei legali stanno già lavorando all’appello. Sono convinto che in secondo grado emergerà la mia mancanza di responsabilità, anche perché ci sono degli elementi oggettivi che saranno certamente valutati da chi avrà il compito di farlo.

Si tratta di una vicenda che ha già avuto un epilogo positivo a mio favore in ambito penale, con una assoluzione. Il percorso amministrativo giunge con un differimento di tempi e arriva  ora a formulare una sentenza che, a mio avviso, non tiene in dovuto conto che la rateizzazione da parte dell’Inps dei contributi che erano saltati è stata perfettamente aderente alle normative e accettata e concessa da parte dell’istituto di previdenza.

A ulteriore riprova c’è il Durc, documento rilasciato dalla stessa Inps in data 15 Luglio 2016 e che non è stato tenuto conto dalla Corte dei Conti per la sentenza di primo grado , ovvero poco tempo prima che io lasciassi la presidenza, che attesta che l’Uncem, in quella data, risulta essere in regola nei confronti di Inps e Inail. Quello che è successo dopo, non lo posso certamente sapere.

E’ importante sottolineare che, in ogni caso, niente è stato nascosto. I procedimenti aperti sono quelli per i quali sono stato rinviato a giudizio e lo abbiamo sempre  detto a tutti, mentre quello che riguarda i contributi Inps oggetto della sentenza della Corte dei Conti, a livello penale si è chiuso nel gennaio 2018 con la mia assoluzione”.

 
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16/4/2019 - 20:50

AUTORE:
Antimateria

PESCIA
Giurlani assolto dall'accusa di mancati versamenti all'Inps per conto dell'Uncem

2/2/2018 - 8:55
(0 commenti)

Assolto dall'accusa di mancati versamenti dei contributi previdenziali verso i dipendenti dell'Uncem. Oreste Giurlani vince un primo round della sua vicenda giudiziaria per dei fatti che risalivano al 2012. I fatti erano stati sollevati inizialmente dal consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. Ma, almeno per questa volta, ha avuto ragione l'ex-sindaco.