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La Cgil si schiera a favore della fusione dei Comuni: "In Valdinievole 3 anziché 11"

3/11/2014 - 10:44

Andrea Brachi (segreteria provinciale Cgil) e Silvia Biagini (segreteria provinciale Fp Cgil) intervengono sulla fusione dei comuni.

"Notiamo con piacere che è ripartito il dibattito sulla possibilità di accorpamento dei servizi e fusione fra piccoli e medi comuni anche nella nostra Provincia. Il dibattito si sta sviluppando in alcuni casi con più forza e coraggio (vedi il sindaco Vanni di Monsummano Terme) mentre in altre situazioni ancora permangono dubbi, reticenze se non contrarietà.

 

Apprezziamo comunque coloro, come ad esempio le amministrazioni di Agliana e Montale, che provano a (ri)percorre almeno la strada dei servizi associati. Li sosterremo anche in relazione al fatto che sono amministrazioni elette da poco, con giovani amministratori che vogliono provare, a piccoli passi, la strada della razionalizzazione dei servizi e della loro integrazione mettendo la fusione come scelta finale che deve essere costruita con pazienza e con  la partecipazione di tutti i cittadini.

 

Durante l'incontro che abbiamo avuto la scorsa settimana con i Comuni di Agliana e Montale abbiamo detto che avremmo preferito più coraggio e che la scelta dei servizi associati ormai vede alle spalle 15 anni di (quasi) totali fallimenti: una strada già percorsa che non ha dato i risultati sperati. Dobbiamo avere il coraggio di dirlo, molte volte sono state buttate via energie, risorse economiche e perso tanto tempo con risultati la maggiore parte delle volte negativi.

 

Prendiamo atto che anche nella montagna pistoiese è ripresa (in forma alquanto bizzarra) la discussione. Fusione a due? Fusione a quattro? Anche  in  questo caso la nostra posizione è chiara da tempo: ha senso il Comune unico della Montagna Pistoiese. Chi parla di “montagna alta” (Abetone e Cutigliano) diversa dalla “montagna bassa” (San Marcello e Piteglio) crediamo che si stia lanciando in fantasiose spiegazioni per motivare una scelta che ha poco senso.

 

Ma la partita più importante, per numero di Comuni e per l'omogeneità del territorio, si gioca in Valdinievole. Per questo apprezziamo lo sforzo del sindaco Vanni e la sua determinazione. In vista  della riapertura del dibattito (che vede anche alcune associazioni di categoria come Confesercenti e Cna della Valdinievole essere favorevoli) vogliamo ribadire anche la nostra posizione.

 

Per chi ancora non lo avesse capito, per noi è finito il tempo delle “mezze misure”, il tempo è scaduto, sono ormai decenni che la politica parla tanto e conclude poco. Noi sosteniamo che ci si debba muovere, ora e senza tentennamenti, per ottenere l'accorpamento/fusione dei piccoli Comuni. Lo abbiamo detto, scritto, proposto già dal luglio del 2004.

 

E' una questione non di secondaria importanza che rientra in una più ampia riforma delle pubbliche amministrazioni (dibattito ormai ventennale), sempre annunciata e mai portata a compimento (se si escludono solo parziali interventi, mossi più dalla demagogia e dalla voglia di parlare alla “pancia delle gente” che da una visone completa ed innovativa di una vera riforma della “macchina pubblica”).


Riteniamo che in virtù dell’evolversi dell’organizzazione del lavoro, dei bisogni dei cittadini e dei problemi dei bilanci degli enti locali, questa “frammentazione” sia un ostacolo da superare, un modello organizzativo e partecipativo non più corrispondente alle esigenze del nostro tempo.


La nostra idea di accorpamento vede per la Valdinievole soli 3 Comuni al posto degli attuali undici, così come vorremmo un solo comune per la Montagna pistoiese e uno solo per la piana (Montale, Agliana, Quarrata). Questa proposta nasce da alcune considerazioni:

 

1)     la stragrande maggioranza degli attuali enti non supera i 10.000 abitanti; cifra che è paragonabile ad una circoscrizione del comune capoluogo; stessa cosa vale per l’estensione del territorio. Questa frammentazione accresce i costi di gestione dei servizi, scaricando sui cittadini, sulle famiglie e sui pensionati la mancata conduzione di azioni congiunte utili ad evitare gli aumenti di imposte locali o, addirittura, la scomparsa di alcuni servizi;
 
2)     Comuni più grandi permetterebbero una gestione del territorio più omogenea, con una visione dello sviluppo economico, ambientale, urbanistico, turistico, ecc. che nasce da un'unica volontà politica. Ripercussioni positive si avrebbero anche sulla professionalità dei “dirigenti” e di tutto il personale del comparto autonomie locali;


3)     la gestione e la realizzazione delle nuove e più forti volontà politiche avrebbe senza dubbio una ricaduta positiva  per i cittadini e le aziende e aiuterebbe il confronto con gli altri enti pubblici a partire dalla Regione. Riusciremo finalmente ad avere un unico regolamento di polizia locale, di piano regolatore, un'unica politica sul sociale, sull’infanzia, sullo sviluppo economico del territorio, sulla cultura e così via.


4)     le difficoltà di bilancio degli enti locali costringono, soprattutto i piccoli comuni, a non potere programmare nuovi interventi e, ancor peggio, a non mantenere l’attuale qualità e quantità dei servizi resi ai cittadini;


5)     l’accorpamento porterà infine un risparmio economico di non poca entità. Con una diminuzione dei costi della politica (meno sindaci, assessori, consiglieri) e non solo.


Ma vorremmo che la proposta fosse letta non come il tentativo di realizzare “solo” un semplice risparmio economico (anche se questo non è certo irrilevante). Ricordiamo che un’azienda che abbia 10, 20 o 100 dipendenti ha costi fissi a cui non può sottrarsi. La questione di questi costi  che incidono maggiormente nei piccoli comuni è una delle ragioni che, per esempio, ha spinto (mai a sufficienza) le aziende private a fondersi per essere più competitive e più al passo con i tempi.


In questi ultimi anni i contratti nazionali di lavoro (almeno fin quando è stato possibile sottoscriverli) e le leggi dello Stato e delle Regioni hanno cercato di “convincere” i sindaci a gestire in maniera diversa i servizi pubblici (servizi associati, unioni di comuni, ecc.). Siamo in grado di affermare che i risultati ad oggi sono stati scarsi se non nulli. Ci siamo trovati di fronte a vere e proprie lotte di potere che hanno ostacolato se non impedito anche una gestione associata dei servizi.


Riteniamo peraltro che le unioni dei Comuni riproporrebbero in modo identico le problematiche emerse con le gestioni associate, con la criticità aggiuntiva che si inserisce un ulteriore elemento di confusione e di ingovernalibità poiché, anziché semplificare, si finisce per creare un nuovo ente, lasciando in piedi tutti quelli esistenti.


Pertanto, l’accorpamento/fusione dei piccoli comuni è la strada obbligata che dobbiamo intraprendere. Bene quindi che anche in Valdinievole si riprenda a parlarne con lo scopo di attuare non solo un progetto politico di alto spessore, ma anche per mettere a disposizione del territorio le ingenti risorse economiche che sono state messe a disposizione dallo Stato e dalla Regione Toscana. Con i tempi che corrono anche questi sono errori che non possiamo più permetterci".

Fonte: Cgil
 
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1/11/2017 - 14:38

AUTORE:
Giovanni

Voto il valdinievolino ma scartare Monsummano,città più popolosa della valdinievole,mi sembrerebbe troppo.

Altopascio e Montecarlo sono in Valdinievole ma Porcari è troppo lucchese per imparentarsi con la piana lucchese est(chiamata valdinievole)

Marliana non centra niente perchè facente parte della montagna pistoiese,vedrà lei come ,quando e con chi andare.

Benissimo Larciano e Lamporaecchio con Cerreto e Vinci o Fucecchio,era terra fiorentina prima del 1928.

Ricapitolando io vedrei:
Pescia(capoluogo storico della Valdinievole) con Uzzano_Villa Basilica e Buggiano.

Montecatini Terme con Massa Cozzile,Ponte Buggianese e Pieve a Nievole(Ovest).

Rimane Monsummano con Pieve a Nievole(est) oltre il sotto passaggio dell'autostrada Fi-Mare e,magari con qualche comune della zona del beneventano.

1/11/2017 - 0:01

AUTORE:
simo

Avete tutto fatto disfatto e rifatto...ma avete sentito cosa ne pensano i cittadini?? O si da per scontato che vada bene a tutti??... all Elba hanno fatto un referendum per decidere...e si è tenuto conto del risultato e del parere della gente....

30/10/2017 - 23:36

AUTORE:
Filippo

A mio avviso la riduzione del numero di comuni in Val di Nievole dovrebbe essere effettuata tenendo conto della geografia della valle e della distanza tra i centri abitati.
Nello specifico, troverei sensata la seguente suddivisione:

-Pescia (capoluogo) con Villa Basilica, Uzzano e alcune frazioni di San Marcello Piteglio (Lanciole, Crespole, Calamecca e Casa di Monte)
(27.500 abitanti)
-Buggiano (capoluogo) con Forone di Uzzano, le frazioni di Torricchio, Case Benedetti e Molin Nuovo di Chiesina Uzzanese (9.500 abitanti)
-Chiesina Uzzanese (capoluogo) con Ponte Buggianese, San Salvatore di Montecarlo e Marginone di Altopascio, Querce e Pinete di Fucecchio (15.500 abitanti)
-Montecatini Terme (capoluogo) con Pieve di Nievole (Ovest), Massa e Cozzile (36.000 abitanti)
-Monsummano Terme con Pieve di Nievole (Est) (23.500 abitanti)
-Alta Valdinievole con Marliana (Ovest), le frazioni Nievole, Sacchi e Renaggio di Montecatini Terme e la parte nordovest di Serravalle Pistoiese (capoluogo), comprendente Ponte di Serravalle (4.500 abitanti)
-Larciano, Lamporecchio (capoluogo), Magrina e La Stella di Vinci, Lazzereto e Stabbia di Cerreto Guidi, Massarella e Cavallaia di Fucecchio (19.000 abitanti)

5/11/2014 - 8:14

AUTORE:
buggianese

Prima di parlare di fusione dei comuni della Valdinievole vorrei far notare che:
- I comuni Italiani sono 8.092;
- di questi ben 1.936 sono sotto i mille abitanti;
- ben 3.735 sono sotto i cinquemila abitanti;
- In Valdinievole solo Chiesina Uzzanese è di poco sotto i cinquemila abitanti.
Alla luce di quanto sopra prima di arrivare a fondere i comuni della Valdinievole partirei con i 5.671 comuni che sono sotto i 5.000 abitanti quindi, per quanto ci riguarda, sarebbe interessata solo Chiesina Uzzanese per poche unità.
Penso che una seria riflessione sugli eventuali risparmi ed un effettivo ritorno sui servizi al cittadino sia d'obbligo!!!

4/11/2014 - 12:21

AUTORE:
Riccardo

La cosa più triste consiste nel fatto di non essere riusciti ad avere soltanto 3 Comuni in Valdinievole alcuni decenni orsono. Per la loro storia, tradizione, e cultura, è sin troppo facile individuarne i capo fila. Monsummano; comprensivo di larciano, lamporecchio e della parte est di pieve - oltre il sotto passaggio dell'autostrada -.
Montecatini, comprensivo di marliana - la parte Ovest, la parte Est di marliana, per la sua storia, è da inglobare nel Comune di Pistoia -, la parte Ovest di pieve, e massa e cozzile.Pescia; comprensiva di Buggiano, ponte buggianese e chiesina uzzanese.La storia della nascita di questi piccoli comuni,se si esclude Buggiano che ha una sua specifica peculiarità identitaria-storico-territoriale,in molti casi non ha ne una ragione storica ne tantomeno territoriale. Fermo restando che la fusione deve procedere, di pari passo, con il pensionamento anticipato dei 'vecchi' dirigenti comunali, altrimenti le cose peggioreranno sensibilmente, anzichè migliorare.

4/11/2014 - 0:32

AUTORE:
Monsummano Terme Bene Comune

Cari Brachi e Biagini,

è proprio vero che il sindaco Vanni vuole la fusione? O è invece per l'unione per i primi 4/5 anni e poi solo eventualmente per la fusione?
Nell'ultimo consiglio comunale di fronte all'interrogazione del Movimento 5 Stelle non solo ha evitato di entrare nel merito, ma non ha rinnegato l'unione da anteporre all'eventuale fusione.
Caro Brachi, ricordi la battaglia iniziata nel 2006 portata avanti da te e dalla Funzione pubblica CGIL dove venne fuori un netto rifiuto da parte del coordinamento DS della Valdinievole?
E che pare tutt'altro che passato.

Giacomo Pasqui
Marco Conti

3/11/2014 - 22:11

AUTORE:
Valdinievolino

Le province sono al terminal bus e quindi i loro territori dovrebbero essere liberalizzati per queste futuribili "fusioni" tra comuni ed in questa ottica vedrei anche una rivoluzione dettata dalla storia del territorio tra Lucca e la Valdinievole pistoiese.
-Villa Basilica con Pescia,
-Chiesina Uzzanese con Montecarlo Altopascio(capoluogo)e Porcari.
- Larciano, Lamporecchio e Cerreto Guidi con Fucecchio(capoluogo).
-Montecatini(capoluogo) con Pieve .Monsummano, Massa Cozzile e Marliana.
Pescia(capoluogo)con Buggiano,Uzzano Ponte Buggianese e ,come detto,Villa Basilica.
Questi raggruppamenti avranno dai 50.000 ai 60.000 abitanti,la stessa cifra della Capannori attuale e quindi di pari peso politico nella Valdinievole o, se preferite, Piana di Lucca perchè si tratta della stessa zona.

3/11/2014 - 15:03

AUTORE:
PAOLO GANGEMI

Tanto vale con chiarezza indicare anche i comuni in lizza...Pescia, Montecatini Terme e Monsummano Terme
Alias questa mi sembra una scelta di buon senso.
Altre proposte non le vedrei utili al nostro territorio.