"Termalismo e salute: ripartire da qui per rilanciare la visione dell'uomo e del suo benessere, attraverso un nuovo approccio scientifico e protocollo integrante”. Questo, in sintesi, quanto proposto dal responsabile dipartimento sanità Forza Italia, Tullio Rizzini, psichiatra, assieme agli esperti consultati.

"Occorre un cambiamento culturale, politico e istituzionale per superare il modello novecentesco del termalismo. Oggi, più che mai, ci troviamo di fronte alla necessità di collocare il settore termale a metà strada fra la sanità e le politiche sociali da un lato e il turismo, lo sviluppo e le attività produttive dall’altro - afferma Antonella Gramigna, dipartimento Made in italy ed esperta in promozione della salute -. Le terme hanno un ruolo fondamentale anche per il welfare e l’economia del nostro Paese proprio per la loro specificità: da un lato 'strumento di cura' e dall’altro un volano per il turismo che si pone accanto ad altri punti di forza dei nostri territori: beni culturali, paesaggio, tradizione enogastronomica".

"Termalismo e salute come svolta e ritorno al concetto che in tempi passati vedeva il termalismo come luogo di cura, di prevenzione e di riabilitazione”, sostengono Sabrina Ulivi e Giovanni Cozzolino. “Oggi ancor di più, con gli effetti devastanti dovuti a questa pandemia, occorre soffermarsi sul concetto di salute, che non è assenza di malattia, ma è un benessere psicofisico, che inevitabilmente protegge e sostiene il sistema immunitario, che necessita di programmi con protocolli integranti, proprio nell'intento di guardare l'individuo, prendendolo in carico a tutto tondo. La proprietà delle acque termali è innegabile, ma non basta solo usarle per cure idropiniche, indubbiamente salutari, ma serve vedere terme come centro specializzato in buona salute, attraverso una interazione tra psicologi, psicoterapeuti, medici, immunologi, nutrizionisti, trainer sportivi specializzati in neuroimmunomodulazione", sottolinea Ulivi, psicoterapeuta, esperta nel campo della psiconeuroimmunomodulazione, direttrice del Centro clinico Ulivi di Pistoia, che opera da anni nel suo centro con detta metodologia, ottenendo ottimi risultati.

“Terme di Montecatini versa in grave situazione. Nonostante vari progetti presentati alla istituzione regionale, non c'è mai stata la volontà di salvare questa importante realtà, strategica per la città - afferma Boni, coordinatore provinciale -. Ecco che diventa fondamentale dare vita a questo progetto, prevedere la revisione e l'inserimento nei livelli essenziali di assistenza delle cure termali, oltre a una revisione dell’elenco delle prestazioni termali da sottoporre alla commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea puntando sulle grandi potenzialità del termalismo. Dobbiamo agire su criteri di prevenzione, cura e riabilitazione, coniugabili con l’esigenza di un governo attento della spesa sanitaria, considerando che una popolazione più sana ha meno ricaduta sanitaria a carico dello Stato è dei cittadini. Per il prossimo futuro, che vedrà inevitabilmente una ricaduta sulla sanità nel prendere in carico tutti i cittadini affetti da conseguenze post Covid, sarà necessario rivedere la tipologia di intervento, allargandola a Terme, non solo per cure idropiniche, ma aumentando l'offerta riabilitativa con percorsi integranti erogati e soprattutto la possibilità di detrarre la spesa sostenuta da parte della platea delle persone che possono beneficiarne con ricetta medica. Questa è la proposta che Forza italia avanzerà su tavoli regionali e governativi tramite il sen. Mallegni, coordinatore regionale toscano, perché ciò favorirà in primis la salute pubblica, e non secondo il turismo a oggi inesistente".

L'azione propositiva che vede alla ribalta terme e sanità pubblica continuerà con prossimi incontri che vedranno la presenza di espressioni internazionali di spicco, a cui tutti potranno partecipare.