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VALDINIEVOLE
Biondi (Consorzio): "Riforma in materia di bonifica è un incubo, anche a causa delle tariffe più alte"

21/6/2013 - 13:41

«E’ finito un bel sogno durato 227 anni e dal 25 novembre inizierà un incubo». Parole dure ed eloquenti quelle del commissario del Consorzio Padule di Fucecchio Gino Biondi sulla riforma regionale in materia di bonifica. Biondi ha illustrato la situazione nell’incontro avuto con i comuni del comprensorio per parlare degli impianti di ossigenazione in vista dell’approssimarsi della stagione più critica.

 

«Le prossime elezioni consortili - ha spiegato Biondi - si terranno probabilmente il 24 novembre. Il nuovo consorzio (quello del Padule di Fucecchio si fonderà con Fiumi e fossi di Pisa e Valdera di San Miniato) avrà 15 membri eletti dai contribuenti, mentre 11 saranno quelli nominati da Provincia, Comuni e Regioni. Gli organi si insedieranno a inizio 2014 senza un programma di interventi elaborato con i comuni del nuovo comprensorio. Le tariffe probabilmente verranno aumentate e questo inciderà negativamente anche sui bilanci dei comuni. Ma non solo. I nuovi Consorzi in pratica saranno “gabellieri” della Regione che gestirà poi la programmazione di tutti gli interventi. La sede di Ponte Buggianese probabilmente resterà come presidio tecnico. Ma non mi sorprenderei se a rispondere alle telefonate sarà un call center come avviene con gli Ato. Ma la situazione più preoccupante è sul rischio idrogeologico».

 

Biondi a questo proposito ha fatto l’esempio dell’argine «franato solo in parte» a Ponte Buggianese: «Per assurdo paghiamo il fatto di aver effettuato una buona manutenzione, perché se l’argine fosse franato, tecnicamente diventava una “Somma Urgenza” e quindi immediatamente ripristinabile con spesa a carico della Provincia, mentre invece essendo franato solo la parte interna il danno viene declassato ad “Urgenza” e quindi segnalato alla Regione che lo ha già inserito tra i lavori da eseguire, seguendo una priorità regionale e non appena trovate le risorse. Ma la situazione resta critica per la prossima piena. Cosa succederà? Noi però purtroppo ad oggi abbiamo le mani legate e non possiamo intervenire». Il commissario ha anche ringraziato tutti i sindaci per la collaborazione dimostrata in questi anni ed in particolare quelli della Valdinievole per il documento inviato in Regione a salvaguardia del consorzio «che però - ha detto il commissario - è rimasto lettera morta». 


Gli aspetti tecnici della nuova legge sono stati illustrati dal direttore dell’ente Lorenzo Galardini. «Il nuovo comprensorio, denominato «Basso Valdarno 4» opererà su una superficie di 208 mila ettari su 57 comuni in sei province. Il reticolo in gestione al Consorzio passa da 912 a 1.368 chilometri ed è stato approvato in questi giorni e diventerà efficace fra sei mesi. In questo periodo tutti i tecnici dei vari comuni dovranno rapportarsi con quelli del Consorzio per verificare la presenza di tutti i corsi d’acqua. Altrimenti se qualche fosso o rio non fosse presente nell’elenco deve essere inserito pena l’esclusione dalla competenza del nuovo ente». Galardini non ha nascosto, in questo periodo, le difficoltà di programmazione dell’attività dell’ente».

 

Notizie positive invece per quanto riguarda l’impianto di ossigenazione. «Il progetto pilota, in collaborazione con il Cnr, che prevede il sistema di diffusione dell’ossigeno con microbolle erogata da una piattaforma interrata - ha detto Galardini - ha permesso di non avere problemi nella scorsa estate nonostante le forte siccità. Per il 2013 si punta a ottimizzare il consumo di ossigeno».


Preoccupazione sulla situazione della riforma è stata espressa anche dai rappresentanti dei comuni. «Questa legge è sbagliata - ha detto il vicesindaco di Ponte Buggianese Claudio Bugiani - Dobbiamo fare leva sui politici eletti in Valdinievole per far sentire le nostre ragioni». Bugiani ha anche ricordato la positiva esperienza con i coltivatori diretti per la manutenzione del territorio».

 

Di «caos totale e situazione preoccupante», ha parlato anche l’assessore di Uzzano Giovanni Angeli, mentre il vicesindaco di Piteglio Marino Sichi ha definito «drammatica la questione relativa alla salvaguardia della montagna». Salvatore Parrillo (Pieve a Nievole): «Avevamo una struttura consortile ottimale e adesso rischiamo di perdere quanto di positivo è stato fatto in questi anni». Piero Pasqualini (Buggiano): «Se la Regione sbaglia a intervenire deve assumersi le proprie responsabilità». L’assessore Massimo Talini del comune di Fucecchio ha messo l’accento sulla prevista costituzione di una consulta territoriale: «Chi ne farà parte?», si è chiesto. A questo proposito Biondi ha suggerito che siano tutti i 57 comuni a parteciparvi, mutuando un articolo dello statuto del Consorzio che prevedeva la convocazione per la presentazione del bilancio preventivo ed il programma delle opere.

Fonte: Consorzio Bonfica Padule di Fucecchio
 
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28/6/2013 - 16:01

AUTORE:
paolo gangemi

Leggo con ritardo il vostro articolo, tempo fà avevo partecipato ad una relazione di un vs. responsabile che preannunciava per un futuro prossimo la concretizzazione di un progetto di riqualificazione delle strutture idriche del padule e l'inserimento in questo progetto di lavori di miglioramento ed anche opere per rendere ciclabili i vari argini del padule come naturale sfruttamento ai fini anche ricreativi e sportivi dell'area. Al nord d'Italia ed in diverse regioni gli argini di fiumi vengono da tempo sfruttati per una mobilità cicloturistica di qualità e quindi perchè no da noi in Valdinievole e quale miglior struttura se non il Consorzio del Padule di Fucecchio poteva esserne la protagonista.
A voi la voglia di lottare per questo grande progetto, noi cittadini possiamo solo sperare che qualcuno prenda sul serio queste soluzioni talmente logiche e facilmente realizzabili con pochi aggiustamenti tecnici.