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C'era una volta un ragno che tesseva la sua ragnatela intorno a uno scrigno dorato per mangiarsi tutte le mosche...

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Il mlibro è scritto a quattro mani da Dalmazio Biagini, Serafino Cappelli, Valter Ciurli e Riccardo Biagini.

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VALDINIEVOLE
Guerrisi (Terra nostra unita): "Padule considerato solo in campagna elettorale, enti pubblici sordi a nostre istanze"

9/2/2023 - 8:53

Fabrizio Guerrisi, presidente dell’associazione Proprietari pistoiesi (area padule di Fucecchio) ”Terra nostra unita”, interviene sul cratere palustre.

"Come associazione proprietari dei terreni inseriti nel comprensorio palustre parte pistoiese, nello spirito di collaborazione tra cittadini e amministrazione pubblica, siamo costretti, nostro malgrado, a dover di nuovo tornare sull’argomento: tutela del cratere palustre di Fucecchio. Questa volta però lo vogliamo fare in forma epistolare nei riguardi di tutti voi, enti sordi quanto statici, garantisti solo in periodo di campagna elettorale. Lo faremo anche mediante ogni altro idoneo mezzo di stampa, Tv, radio, in modo tale da far conoscere all’opinione pubblica la realtà della situazione in cui versa una delle aree umide più importanti d'Italia, e in questo ci auguriamo che, perlomeno i cittadini realmente più sensibili alle esigenze del nostro territorio e dell'ambiente che lo compone, possano accuratamente riflettere a riguardo, quando sarà il momento di esprimere il consenso o meno nei confronti di coloro che ci hanno amministrato, in ogni ordine e grado. 

 

Partiamo dagli aspetti più banali, o almeno lo dovevano essere per la loro stessa natura, ma evidentemente anche qua ci sbagliamo. La tabellazione delle riserve naturali e della Zona di protezione speciale presenti nel cratere palustre. Nonostante fossimo già intervenuti a suffragio dell'ente regionale preposto, siamo ancora una volta a sottolineare l’assoluta inerzia, nonché totale indifferenza e trascuratezza nei riguardi della nostra segnalazione. Infatti nell’ormai lontano 2020, chiedemmo alla dirigente del servizio Gilda Ruberti (allora solo telefonicamente) l’intervento de quo, seguito poi da un’ulteriore formale richiesta a mezzo stampa dell’aprile 2021.

 

A tutt'oggi, 8 febbraio, a distanza di ben due anni dalla nostra ultima iniziativa, cosa hanno fatto gli uffici regionali preposti? Niente. Nessuna tabellazione, di nessun genere e tipo, addirittura l'unica tabella rinvenuta sul suolo riporta ancora la dicitura: riserva provinciale.

 

Allora sorge spontanea la considerazione seguente: evidentemente, sarà sfuggita la tabellazione; saranno però state intraprese altre iniziative per valorizzare il nostro padule e quindi ci siamo chiesti: cosa è stato fatto in tal senso? Beh, in effetti qualcosa è stato fatto - o per meglio dire, l'assoluto non fare e quindi il totale abbandono a se stessa dell'area - ha portato molta popolarità in certi ambienti (peccato che siano quelli giudiziari) che riassumiamo in: 

 

- totale assenza di controlli ha permesso sia la realizzazione per ben due anni consecutivi (cosi’ si dice) di una piantagione di cannabis (ossia di marijuana), sia la trasformazione di alcune zone più disagiate del cratere palustre in vere e proprie discariche a cielo aperto; 

 

- assenza di alcun genere di controllo e tutela dell’area, ha portato e, sta tutt’ora portando, anche a scegliere il cratere palustre come zona indisturbata per azioni malavitose di vario genere;

 

- in ultima analisi, ma non per importanza e prettamente sotto il profilo faunistico e di salvaguardia dell'ecosistema palustre, il perseverato e completo abbandono a se stesse delle riserve naturali esistenti è giunto ad un punto tale quest'anno, da veder diminuire così sensibilmente il numero dell’avifauna svernante all’interno di esse, come mai accaduto nel tempo (come testimoniato dall’ultimo censimento), oltre all'aspetto strettamente ambientale per il quale, dette aree di protezione sono divenute luoghi impenetrabili e di ricovero solo di specie, sia animali che floreali, nocive einfestanti, verso le quali tutto ci dovrebbe essere, tranne salvaguardia.

 

Come ci si può rendere facilmente conto, urge un intervento drastico e radicale almeno per tentare di salvare il salvabile e cercare di recuperare la situazione per quanto più possibile. Cosa vogliamo aspettare? La campagna elettorale per le consuete vane promesse che ogni politico che si è avvicendato ha puntualmente fatto alla collettività? E’ forse questa la politica di conservazione, preservazione e valorizzazione ambientale nonché turistica, del cratere palustre che l’ente regionale, nella persona dell’assessore preposto Monia Monni, ha nei suoi programmi sino a fine legislatura? 

 

A tal riguardo, segnaliamo come forse una delle poche iniziative che, se seguite e ben organizzate, potevano portare dei benefici, quantomeno sotto il profilo gestionale, è stata pure essa gettata nel dimenticatoio, nonostante fosse stata chiesta e portata avanti dalla medesima fazione politica dell'assessore Monni; ovviamente ci stiamo riferendo all'organismo denominato consulta ideato e tanto decantato dal predecessore assessore Fratoni che chiamata a ben più onorevoli impegni politici, evidentemente si è portata con sé pure tutto quanto promesso in campagna elettorale.

 

In tutta questa desolante amministrazione e gestione del bene pubblico, l’unica certezza è che tutto ciò è stato perpetrato, appoggiato e aggravato anche dall’ulteriore indifferenza e inerzia del Consorzio 4 Basso Valdarno, ente proprietario della riserva Righetti, che probabilmente visto l’interesse (o meglio il disinteresse) dimostrato dall’ente regionale a tal riguardo, si è, anch'esso, bene guardato dall'eseguire alcun intervento all’interno della riserva di sua proprietà. Anzi, ci correggiamo, per la verità qualche intervento lo ha fatto, avendo realizzato due magnifici osservatori corredati da altrettante fruibili passerelle che, però, possono essere raggiunti solo con la dotazione agli eventuali volenterosi visitatori, di idonei pennati, falci e motoseghe.

 

In ultimo, non ci vogliamo esprimere, solo per il momento, riguardo al sindaco di Ponte Buggianese, comune all’interno del quale è ricompresa la maggioranza del territorio del cratere palustre pistoiese, anche lui vittima e allo stesso tempo artefice del sistema politico-burocratico, che tutto promette e niente fa".

 
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11/2/2023 - 12:56

AUTORE:
Gianfranco

Dopo che avete fatto di tutto per sbaraccare la gestione esistente della riserva naturale cosa vi aspettavate? Che qualcuno avesse l'alternativa in tasca? Avete un'idea di quante ''consulte'' inutili sul padule sono state fatte da 50 anni ad oggi? Vi accorgete solo ora di essere stati presi per il didietro? Ma davvero voi siete quelli che conoscono il Padule meglio di chiunque altro? Da cosa dipende materialmente secondo voi la diminuzione dell'avifauna svernante?
Sull'assenza di controllo fossi in voi non mi lamenterei troppo, perché se ci fosse più sorveglianza sull'attività venatoria non so cosa potrebbe venir fuori.