I 7 compartimenti toscani, suddivisioni amministrative equivalenti alle odierne provincie, furono istituiti nel 1848 dal Granduca Leopoldo II Asburgo Lorena , tra questi anche Pistoia che fu abolito nel 1851 dopo solo 3 anni. Il compartimento pistoiese contava 150.413 abitanti di cui 12.600 nel capoluogo e si divideva in tre distretti Pescia-Pistoia e San Marcello. Erano i tempi in cui, specie nei giovani studenti, si faceva sempre più strada l’ipotesi di sognare un’Italia unita, cosa che al Granduca non era certa gradita, l’occasione di togliere Pistoia dall’elenco dei compartimenti fu presa per voler punire la città per questi suoi volontari impegnati nella battaglia di Curtatone e Montanara vinta dai 32.000 austriaci opposti ai 5.170 combattenti toscani e napoletani.

Probabilmente questa fu una versione di comodo perché, nel 1847, il Ducato di Lucca fu incorporato dal Granducato di Toscana, ponendo fine ad un’autonomia durata diversi secoli. Da questo scenario Lucca non poteva restare fuori ed allora fu ideata questa scusante granducale per punire questi studenti dalle idee filo unitarie.

Il compartimento pistoiese, al momento della sua eliminazione, fu diviso tra Firenze e Lucca: la prima subentrò nei distretti di Pistoia e San Marcello, la seconda in quello di Pescia comprendente le comunità di Buggiano-Massa e Cozzile-Monsummano-Montecatini Val di Nievole-Montecarlo-Altopascio-Pescia-Uzzano e Vellano.

Il nuovo compartimento fu rimandato di 76 anni quando, nel 1927, Pistoia divenne la nona provincia toscana, oggi conta 20 comuni (fusione di Cutigliano con Abetone e quella di S.Marcello con Piteglio) 292.000 abitanti ed un capoluogo di oltre 90.000.

di Giovanni Torre