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Il mlibro è scritto a quattro mani da Dalmazio Biagini, Serafino Cappelli, Valter Ciurli e Riccardo Biagini.

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PISTOIA
"Lo stop all’edilizia ferma il Paese": oggi un incontro tra organizzazioni datoriali e candidati al Parlamento

19/9/2022 - 16:36

“Se le piccole imprese della filiera delle costruzioni non potranno incassare i 5,2 miliardi di crediti fiscali per lavori incentivati dai bonus edilizia andranno in fumo 47mila posti di lavoro. E il paradosso sta nel fatto che è proprio il settore edile, grazie anche ai bonus, a trainare la ripresa. Si ridurrebbe pertanto del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno (tra il primo semestre 2021 e primo semestre 2022) equivalente ad un ritmo di crescita del + 8,4%, il doppio rispetto al totale dell’economia (+4,1%)”.


A dare voce alla sofferenza di centinaia di imprese del settore edile di Prato e Pistoia sono stati Claudio Bettazzi, Luca Giusti e Alessandro Corrieri, rispettivamente presidenti di Cna Toscana Centro, Confartigianato Imprese Prato e Confartigianato Imprese Pistoia, in occasione dell’iniziativa “Lo stop all’edilizia ferma il Paese. Bonus e cessione crediti: è ancora caos”, organizzato alla presenza di circa  50 imprenditori presso Pallavicini Center a Pistoia.


A discutere di questa spada di Damocle che pesa sulla testa delle imprese, i candidati al Parlamento nei collegi uninominali e plurinominali del territorio Chiara Bartalini (M5S), Mazzetti Erica (FI) Nicola Del Sarto (A-IV).


Come sottolineato dai tre Presidenti, infatti: “Gli incentivi per le ristrutturazioni e l’efficientamento energetico del nostro patrimonio immobiliare sono indispensabili per il rilancio di un settore fondamentale come le costruzioni ma anche per realizzare la transizione green del nostro Paese".


Nonostante il passo avanti con l’emendamento al Dl Aiuti bis per sbloccare la cessione dei crediti legati ai bonus edilizi rimane da capire la reazione del sistema finanziario e soprattutto i tempi per la ripresa degli acquisti.


I dati di Enea, aggiornati al 31 luglio 2022, riguardanti i lavori realizzati con il Super Ecobonus 110%, in Toscana, riportano: un totale di 17.429 asseverazioni, un totale di investimenti ammessi a detrazione pari a circa € 2 miliardi e 426 milioni, un totale di investimenti per lavori conclusi ammessi a detrazione pari a circa € 1 miliardo 751 milioni.  La percentuale dei lavori realizzati pari al 72,2%.


Al permanere delle criticità esistenti in materia come l’impossibilità di cessione e l’incertezza normativa  – hanno ribadito i Presidenti -  riteniamo che possano prospettarsi conflitti sociali e cause civili da parte delle imprese, per il paradosso di non poter far fronte agli impegni assunti pur avendo crediti esigibili, con il rischio di allargare la forbice sociale che consente, in assenza di meccanismi agili e snelli per la cessione del credito, solamente a chi ha redditi alti e disponibilità finanziarie per poter far fronte autonomamente all’investimento in efficientamento ed alla conseguente detrazione, di usufruire della misura. Ciò comporterebbe il pesantissimo ridimensionamento del volano prodotto: 43 miliardi di euro già investiti che attivano 153 miliardi di valore economico paria circa il 9% del pil e che hanno comportato un aumento di occupazione nel settore delle costruzioni per un totale di circa 700 mila occupati.


Di qui, le richieste che le Organizzazioni hanno messo sul tavolo dei candidati ai collegi territoriali, auspicando un forte impegno politico per cambiare questo stato di cose. In particolare, le proposte vertono su punti chiave, quali:  
 

·      Stabilizzare le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici a destinazione residenziale. È necessaria, anzi improcrastinabile, un’attività di sistemazione ed aggiornamento delle norme di legge attraverso un vero e proprio testo unico, preordinato anche a regolare la porzione di mercato dei bonus in edilizia.
·      La misura espansiva del 110%, che non grava sui conti pubblici ma anzi li migliora generando ricchezza, occupazione e benessere per i cittadini contribuendo significativamente all’innalzamento del Pil, non deve più essere oggetto di tanta disinformazione e di un ingiustificato atteggiamento di sfiducia
·       Alla luce della grave crisi energetica che sta colpendo il sistema economico e sociale del paese, è necessaria l’estensione agli insediamenti produttivi di tutti i bonus fiscali, al fine di poter attuare un vero piano di transizione ecologica, attraverso l’efficientamento energetico degli immobili destinati ad uso produttivo.
·   Liberare le imprese dai crediti “incagliati” nei cassetti fiscali, non gestibili sul mercato bancario, e per scongiurare il conseguente fallimento per crisi di liquidità. È necessario un rapido intervento per sanare la situazione che è stata creata dal continuo mutamento delle condizioni normative. In tal senso, andrebbero valutati interventi mirati quali, ad esempio, l’individuazione da parte dello Stato di un compratore di ultima istanza dei crediti incagliati, una conversione di tali crediti in titoli negoziabili sul mercato; in alternativa la riapertura degli acquisti dei crediti da parte di Cassa Depositi e Prestiti.
·      L’estensione dell’obbligo di qualificazione Soa agli interventi di riqualificazione edilizia che godono degli incentivi rappresenta un attacco al sistema delle micro e piccole imprese. Una nuova e incomprensibile barriera burocratica che tra l’altro non è funzionale alla qualificazione delle imprese poiché anche nell’ambito dei bandi della Pubblica amministrazione le Soa non hanno mostrato particolare efficacia e non rappresentano uno strumento di garanzia contro il rischio delle frodi
·      Non può esistere un piano di transizione ecologica senza il Superbonus. Se la misura non verrà resa strutturale, non raggiungeremo gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 e al 2050 e non saremo in grado di rispettare gli impegni assunti in Europa; e a oggi, questo processo è bloccato ed è prioritario e urgente riavviarlo subito.

Fonte: Cna
 
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