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L’annata podistica comincia a entrare nel vivo e la Silvano Fedi non si fa certo trovare impreparata.
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TRE ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELARE NEI CONFRONTI DI ALTRETTANTI CITTADINI NIGERIANI RESPONSABILI DI UTILIZZO DI CARTE DI CREDITO CLONATE ED ALTRI REATI.
Operazione "Free Shopping". Nella mattinata del 3 Febbraio 2011, militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pistoia, supportati da personale degli omologhi reparti e delle Compagnie competenti per territorio, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Pistoia Dott. Roberto Tredici, nei confronti di 3 cittadini nigeriani, un uomo, A.G. 27enne, irregolare in Italia, domiciliato a Novara, con a suo carico precedenti di polizia specifici e due donne, , T.I. 26enne, regolare ed incensurata e C.C.O.
25enne, regolare, incensurata, ritenuti responsabili di utilizzo di carte di credito clonate, e specialmente l’uomo, di una serie di reati connessi che vanno dall’uso di documento contraffatto alla sostituzione di persona, dal falso materiale al possesso e fabbricazione di documenti falsi.
All’uomo, l’ordinanza è stata notificata nel carcere di Pistoia, ove si trova custodito dallo scorso novembre, mentre le due donne sono state rintracciate ed arrestate a Pistoia e in un piccolo centro dell’hinterland milanese, ove erano domiciliate. Nel contempo sono state eseguite anche perquisizioni personali e domiciliari a Torino e Novara, nei confronti di altri due connazionali del terzetto, un 29enne regolare, con precedenti di polizia specifici ed una 33enne, regolare ed incensurata, con la quale conviveva il connazionale arrestato, denunciati in stato di libertà.
L’indagine, coordinata dal Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Pistoia, Dott. Claudio Curreli, è stata condotta dai militari del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pistoia, che hanno avviato le attività nel luglio del 2010 a seguito di una serie di utilizzi di carte di credito clonate, avvenuta in Pistoia presso esercizi di varia tipologia.
Gli episodi sui quali è stata fatta piena luce in questo capoluogo, attraverso le investigazioni svolte sono ben 27, dei quali solo 5 non andati a buon fine e 2 avvenuti in provincia di Torino, dei quali uno andato a buon fine. Le attività di indagine, che hanno potuto contare sulla preziosa collaborazione di molti degli esercenti colpiti, avevano permesso, nelle fasi iniziali, di focalizzare l’attenzione su di un cittadino straniero di colore, la cui disinvoltura nell’utilizzare carte clonate che, nella prassi come è noto non sempre funzionano perfettamente e talvolta suscitano il sospetto degli esercenti più attenti, era pari alla capacità di eclissarsi apidamente
dall’esercizio, quando le cose si mettevano male. In una occasione, subodorando che l’esercente avrebbe trattenuto la carta contraffatta per tagliarla avvisando le forze dell’ordine, l’uomo gli aveva strappato dalle mani la tessera fuggendo dal negozio in pochi istanti facendo perdere le proprie tracce. In un’altra occasione dopo avere consegnato alla commessa dell’esercizio un documento di identità falso, approfittando di una distrazione della donna aveva sottratto gli scontrini appena firmati per la transazione, fatto questo che ha poi costretto l’esercizio colpito a sporgere denuncia.
Nel proseguo delle indagini, nei primi giorni dello scorso novembre i militari del Nucleo Investigativo riuscivano a individuare e pedinare l’uomo che, accompagnato da una connazionale, stava effettuando uno dei suoi "raid" di shopping ("free shopping" appunto) in vari esercizi di Pistoia. All’alt intimatogli in via Carratica dai militari, al cui supporto si era recato anche un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Pistoia, l’uomo rispondeva prima con un tentativo di fuga dopo avere gettato quanto aveva appena acquistato, e poiché era stato immediatamente bloccato, colpendo gli operanti stessi con calci e pugni. Addosso al cittadino nigeriano, venivano trovate alcune carte di credito contraffatte e documenti di identità e di guida falsi intestati a lui stesso ed ad una complice, non presente al momento dell’arresto, che sono stati sequestrati, mentre la donna che lo accompagnava, dopo alcuni accertamenti era stata rilasciata.
Le fasi successive dell’indagine sono servite ad accertare le responsabilità di quelle persone che gli investigatori ritengono essere complici del nigeriano: si tratta di due giovani connazionali, una domiciliata a Pistoia che era con lui al momento dell’arresto, e l’altra residente a Baranzate nell’hinterland milanese. Entrambe lo avrebbero più volte accompagnato nei suoi raid provvedendo a custodire parte della merce indebitamente acquistata che, secondo quanto ricostruito poteva essere "smerciata" sia in Italia che spedita in Nigeria.
Nelle abitazioni di Torino e Novara dei due denunciati, sono stati trovati oggetti e beni di varia tipologia per un valore complessivo di 7000 euro circa (2 notebook, 6 cellulari, 7 orologi, una fotocamera digitale, profumi griffati ed altro), che per quantità e caratteristiche rappresenterebbero il frutto dei vari raid della banda, che nei mesi scorsi aveva individuato Pistoia quale "terreno di caccia" per le sue illecite attività. Gli arrestati saranno sentiti dai magistrati inquirenti nei prossimi giorni.