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Wwf: "La questione cinghiali usata per far entrare i cacciatori nell’area del Padule"

16/8/2019 - 22:07

Il delegato Wwf per la Toscana Roberto Marini interviene sulla caccia ai cinghiali nel Padule di Fucecchio.

"Non bastava che del Padule di Fucecchio, maggiore area umida interna italiana e sito di importanzainternazionale per la migrazione e la nidificazione dell’avifauna, fosse protetta solo una porzione pari al misero 10% dell’intera superficie.

Non bastava che le risorse per la gestione e conservazione dell’area fossero state ridotte allumicino (insieme, tristemente, a quelle del sistema delle aree protette della Toscana in genere).

Non bastava l’esistenza di un processo in corso che vorrebbe portare alla frammentazione dellagestione dell’area protetta esistente.

 

No, evidentemente non bastava, perché adesso la Regione ha deciso di far entrare nell’area protetta anche i cacciatori.

Si parla di interventi di controllo sulla specie cinghiale e si sbandiera la necessità di proteggerel’ambiente del Padule dagli effetti della presenza di questa specie, ma stranamente non si considera quali saranno i deleteri effetti della presenza dei cacciatori nell’area protetta.

L’utilizzo del fucile è infatti il peggiore dei modi per portare avanti interventi di controllo della fauna selvatica in un’area protetta, a causa del gravissimo disturbo arrecato a tutte le specie presenti e al conseguente rischio (rischio o ben ponderato progetto?) della fuoriuscita degli animali selvatici dall’area protetta verso le limitrofe zone dove la caccia è concessa.

Si ricorda alla Regione che eventuali controlli con il fucile non possono essere fatti da cacciatori ma solo e soltanto dai soggetti individuati dall'art. 19 della L. n.157/1992.

Laddove interventi sul cinghiale debbano essere fatti, il mezzo da utilizzare è quello delle trappole selettive, insieme il più efficace ed il meno lesivo per le altre presenze animali.E invece la Regione Toscana prevede, sì, l’utilizzo delle trappole, ma solo nelle zone fuoridall’area protetta !! Sembra incredibile, ma è così ...

Oltre alla tipologia ed alle modalità prescelte, altro elemento chiave che necessariamente deve essere presente per sostenere eventuali interventi di controllo della fauna è la comprovatanecessità e quindi la precisa conoscenza dell’entità numerica della specie sul territorio e delsuo impatto. Al contrario, la Regione Toscana ha approvato l’atto autorizzativo sulla base diun quadro conoscitivo che risulta, a dir poco, vago ed approssimativo.

Sulla base di quanto detto, il Wwf chiede alla Regione Toscana di ritirare urgentemente il provvedimento. Fatto questo, potrà essere avviato un accurato ed adeguato studio della situazione e sulla base di questo potranno essere definiti i migliori metodi incruenti di prevenzione dei danni. Se poi, dopo tutto ciò, risultasse effettivamente necessario attivare interventi di controllo, si dovrà procedere ad un programma di catture, escludendo invece qualsiasi ipotesi di abbattimento con il fucile. Questo è il modo con cui si deve gestire un’area protetta.

Ma la Regione Toscana, viene da chiedersi, vuole che esistano aree protette (protette veramente ed efficacemente) sul suo territorio?

Se questa operazione non sarà subito fermata, chi ha varato il provvedimento avrà la responsabilità di aver inferto una ulteriore gravissima ferita al Padule.

Il Wwf valuterà tutte le possibili vie da un punto di vista legale per tutelare il patrimonio naturale del Padule di Fucecchio".

Fonte: Wwf
 
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27/8/2019 - 10:21

AUTORE:
valerio

Per prima cosa deve essere sottolineato che di contenimento appunto si tratta, cosa altra dal normale svolgimento dell’attività venatoria – in questo periodo ancora chiusa, compresa quella al cinghiale – ed è quindi sbagliato oltre che fuorviante e pretestuoso parlare di “caccia” e “cacciatori” che frequenterebbero il Padule.

Le operazioni di prelievo e contenimento delle specie selvatiche opportuniste o invasive avvengono sempre dietro esplicita autorizzazione delle autorità competenti in base a piani stesi dai tecnici faunistici della Regione validati da ISPRA, l’Istituto superiore per l’ambiente; vi prende parte solo personale appositamente formato e che ha superato appositi esami e si tratta di un vero e proprio pubblico servizio, svolto gratuitamente a favore della pubblica amministrazione, ovvero in buona sostanza a costo 0 per i cittadini, quindi con nessun impiego di soldi pubblici.

Trattandosi di operazioni programmate e strettamente regolamentate che avvengono alla presenza di agenti della polizia provinciale, la tesi sostenuta ad esempio da Legambiente che le battute svolte dopo Ferragosto si siano svolte con modalità non consone – viene citata l’assenza di altane, ma nessun regolamento ne prescrive l’obbligatorietà – e addirittura “operando “in condizioni di scarsa sicurezza” non sta in piedi e mira solo a creare inutile apprensione nella cittadinanza, legittimamente poco informata su una materia indubbiamente non comune.

Stesso dicasi per il paventato disturbo arrecato all’avifauna acquatica, cui poco si cura in effetti della presenza limitata nel tempo di qualche decina di persone e che ben maggiori danni subisce proprio dai cinghiali, così come dalla abnorme presenza di corvidi, volpi e altre specie che si nutrono di uova e piccoli nei nidi o della mancata esecuzione dei necessari lavori di sfalcio e regolazione del livello delle acque. Tutte cose che la richiamata da Legambiente gestione del centro di Ricerca al contrario di quanto da loro sostenuto non si è mai preoccupata di fare.

Nessun Luna Park da parte della Regione e della Provincia dunque, ma solo interventi necessari e svolti con principi di correttezza scientifica e normativa, con buona pace di chi vede qualsiasi intervento come un peccato mortale dimenticando che se il Padule rappresenta ancora oggi quella risorsa ambientale che è lo si deve proprio a secoli di gestione da parte di agricoltori, pescatori e cacciatori".

19/8/2019 - 8:23

AUTORE:
Guido

Quanti voti porteranno i cacciatori? siamo a raschià il barile, a discapito della natura...
però potevate mette un'altra immagine...i cinghiali, ahimè per loro, ancora non volano...

18/8/2019 - 21:36

AUTORE:
Zorro dei poveri

Il pensiero erroneo di essere fra amici , porta le persone alla narcosi cerebrale . Dissentire circa una determina Regionale , è diritto di ognuno . Nella legge nazionale si parla di passaggi obbligatori e come ultima ratio , lo sparo . Non ho avuto modo di leggere l'atto della Regione che potrebbe anche essere contrario alla legge .Visto che si parla di Reati , occorre pensare che questo foglio è un organo di stampa a tutti gli effetti Qualsiasi accusa potrebbe dar luogo ad un processo penale e la pena potrebbe essere più grave perché a mezzo stampa. Ma la mamma prima di farvi uscire , un v'ha detto proprio nulla ??? A proposito , ci piacerebbe anche a noi vedere elencati questi reati .

18/8/2019 - 20:15

AUTORE:
Zorro dei poveri

Letta la legge nazionale e l'articolo 19 , si legge che piani di riduzione di alcune specie è subordinato al parere "Istituto nazionale per la fauna selvatica" .
Si dice anche che , qualora metodi "ecologici" , a parere del suddetto istituto si rivelino inefficaci , le regioni .... abbattimento ....
Ora seguendo le polemiche bisognerebbe verificare se il parere che la legge prevede obbligatorio del lo Istituto come sopra sia stato richiesto e il parere poi della inefficacia di sistemi incruenti non abbia dato risultati accettabili . L'asserzione che la Regione abbia deciso l'adozione di spari , peraltro in periodi lontani dalla nidificazione (nidificazione citata dal WWF) sul fatto di non conoscere il numero dei cinghiali presenti nella riserva, è affermazione degna di verifica laddove si asserisce ...
Ultimo particolare : La legge prevede che non "i cacciatori" possono sparare , ma personale dell'amministrazione pubblica e proprietari o affittuari dei fondi in cui si spara.

18/8/2019 - 8:51

AUTORE:
FAUSTO

Non si fanno campagne elettorali sulla vita degli animali........

17/8/2019 - 0:05

AUTORE:
Paolo

Finalmente qualcuno fa' presente che i comuni cacciatori non sono abilitati ad effettuare i piani di controllo come previsto dalla legge 157 1992 Art 19,la Regione Toscana sta' commettendo reati continui,e' l'ora di farla finita vergognatevi,le leggi vanno rispettate.