Nuovo importante capitolo nel processo sugli appalti truccati a Pistoia.

La Corte di Cassazione ha fatto cadere l’associazione a delinquere, la corruzione sistemica, la corruzione dei pubblici ufficiali.

Restano in piedi pochi episodi, e comunque annullati con rinvio alla Corte d’appello per la rideterminazione della pena.

Nei confronti del principale imputato, l’ingegnere Marcello Evangelisti, che era a capo dell’ufficio lavori pubblici del Comune di Pistoia (condannato in appello a 7 anni e 7 mesi), restano alcuni episodi di corruzione e l’accusa di concussione per la vicenda della ditta Visman, chiamata ad aggiustargli la caldaia minacciandola che, altrimenti, non l’avrebbe più fatta lavorare per il Comune. Alcuni dei ricorsi delle difese sono stati rigettati, il che significa che non sono inammissibili e che per questo viene dichiarata la prescrizione. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso dell’accusa, presentato, contemporaneamente alle difese, dal pm Sottosanti che chiedeva la conferma del reato associativo, delle corruzioni e che rinnovava la sua richiesta di condanna anche nei confronti di chi era stato assolto. Confermate le assoluzioni dell’ex comandante della Municipale Giuseppe Napolitano e dell’imprenditore Cristian Diddi.

Cadono le corruzioni per Giordano Rosi, Franco Fambrini e Michele Vescovi. Cade per Paolo Mazzoni (da parte di Vescovi e Rosi). Nessun pubblico ufficiale è stato condannato per corruzione (escluso Evangelisti) e nemmeno gli imprenditori.