Simone Magnani (Movimento 5 Stelle) replica a Forza Italia sulle Terme.

"In merito alle dichiarazioni di Marchetti mi fa sorridere amaramente il goffo tentativo di Forza Italia di mostrarsi vicina alle vicende delle Terme. In questi anni Forza Italia non ha mai portato avanti nessuna proposta nonostante dalla fine del 2017 presieda anche la commissione comunale di controllo delle partecipate.

Dovrebbe, il partito di Berlusconi, continuare a ignorare la società termale visti i danni che hanno già prodotto alla città e alla sua partecipata più rappresentativa.

Il bilancio del 2017 di Terme di Montecatini era sparito dai radar politici fino all’intervento del consigliere regionale del M5S Bianchi e alla nostra visita all’amministratore unico al quale abbiamo rivolto tutte le domande necessarie e che non ha lesinato spiegazioni.

Forza Italia sa bene che l'approvazione del bilancio avverrà il prossimo 11 marzo e che nulla può essere fatto per modificare un esercizio contabile del 2017; appare quindi evidente che la sparata del consigliere è un infelice tentativo di recuperare terreno in un argomento evitato per oltre 5 anni. Spieghi invece Forza Italia come sono stati spesi gli oltre 20 milioni di euro erogati dalle banche per il progetto Leopoldine e spariti in quelle che il sindaco Bellandi ha troppo superficialmente definito “spese correnti”.

Le colpe della destra e l’inconsistenza politica dell’attuale amministrazione comunale, unita alla mancanza di visione strategica della giunta Rossi hanno portato la società Terme all’attuale drammatica situazione, ogni loro intervento mediatico appare l’ennesimo manifesto elettorale colorato di false promesse.

Occorre quanto prima un piano industriale serio per la società che oggi aggiusta il bilancio solo con partite straordinarie in entrata e occorre che la Regione modifichi definitivamente il Defr, definendo strategiche le Terme di Montecatini e togliendo le quote dal mercato, restituendo valore commerciale e credibilità alla società che, al momento, ha sulla testa la spada di Damocle di un atto pubblico regionale che ancora parla di liquidazione".