Poche gare nel fine settimana di Pasqua, ma i podisti della Silvano Fedi hanno trovato comunque modo di prendervi parte.
Nel giorno della festa della Liberazione si è corsa a Bonelle, frazione del comune di Pistoia, la ‘’49^ Maratonina del Partigiano’’ che si svolge da ben 49 edizioni in ricordo del partigiano Silvano Fedi.
A quasi un anno dal riconoscimento Bandiera Azzurra 2024 ricevuto dalla città di Montecatini Terme, torna l’ex campione olimpico Maurizio Damilano.
Nella giornata di sabato 26 aprile Pistoia ospiterà un evento unico in Italia: il 43° Campionato nazionale di Qwan Ki Do kung fu cino-vietnamita.
Tutto pronto, dal punto di vista organizzativo, per il via ufficiale alla 3° edizione del “Torneo Pistoia Basket Girls” realizzato dal settore femminile di Pistoia Basket Junior.
Un weekend di sport e risultati eccellenti che vanno ben oltre il trofeo conquistato.
Sarà una primavera all’insegna delle bocce quella che si appresta a vivere Monsummano Terme.
Acqua dell'Elba Nico Basket - Basket femminile Pontedera 59-64
Giovedì 24 aprile alle 17 nelle Sale Affrescate del Palazzo comunale sarà inaugurata una mostra di Stefano Lotumolo.
"Raccontami un libro", di Ilaria Cecchi
Una condanna a 30 anni di reclusione e' stata chiesta dal pm pistoiese Claudio Curreli per Massimo Parlanti, imputato dell'omicidio della ex moglie Beatrice Ballerini, uccisa il 13 dicembre 2012 nella casa dove aveva vissuto con il marito a Montecatini Terme. Parlanti, processato con rito abbreviato a Pistoia, e' accusato di omicidio volontario premeditato. La sentenza dovrebbe arrivare la prossima settimana.
Parlanti, arrestato pochi giorni dopo il delitto, confesso' di aver ucciso l'ex moglie. Nessuna premeditazione pero', come sostenuto dai suoi difensori: l'omicidio scaturi' da un raptus in una lite fra i due ex coniugi, che si erano incontrati nella casa di Montecatini per sistemare alcune cose.
«Eccolo l'assassino!». La voce della mamma di Beatrice, Vanna, si è levata dal fondo del corridoio del Tribunale. Quindi il pm Curreli ha iniziato la sua requisitoria tesa a dimostrare che, quell’atroce delitto, Parlanti l’aveva preparato. Dette un appuntamento preciso a Beatrice nella casa dove la famiglia aveva vissuto, alla Nievole. Non fu un omicidio d’impeto, secondo il pm. Perché la tragedia si compì in più fasi: Parlanti, dopo aver massacrato Beatrice a calci e pugni e dopo averla strangolata, simulò il furto mettendo a soqquadro alcune parti della villa, si cambiò d’abito e gettò il cellulare di lei in un cassonetto, andò a prendere i bambini a scuola e li portò a casa sua, a Borgo a Buggiano, tenendoli con sè fino a sera e istruendoli a raccontare che quei graffi che aveva sul naso (esito del disperato tentativo di Beatrice di difendersi dalla selvaggia aggressione), se li erano fatti giocando insieme. Poi si presentò dai suoceri, a Campi, chiedendo notizie di Beatrice e tornò sul luogo del delitto, quella sera stessa, insieme ai familiari e agli inquirenti. Tutto preordinato, secondo l’accusa. Due giorni dopo, schiacciato dalla tensione che gli accertamenti dell’Arma stavano rendendo sempre più pressante, si consegnò, confessando di aver ucciso Beatrice.
Ha ucciso sì, ma senza il dolo della premeditazione, è invece la tesi difensiva. Tutti sapevano che quel giorno Parlanti voleva incontrare Beatrice, si vedevano da soli continuamente e lei non aveva paura. Quel giorno Beatrice gli disse che era un fallito: “non riesci più a dar da mangiare ai tuoi figli, ti fai mantenere dalla tua amante”. Parlanti ha mostrato subito pentimento, anche nell’interogatorio.