Fabo Herons Montecatini comunica l'ingaggio del playmaker Filippo Rossi, 193 cm, da 7 stagioni in forza a Vigevano, di cui era capitano e con cui ha ottenuto la promozione in A2 nel 2023.
Buona la partecipazione alla settima edizione del ‘’Trofeo Festa dell’Unita’’’ di Ponte Buggianese, organizzata dal Comitato della festa.
Saranno i rioni Larciano e San Rocco a contendersi l'ambito Trofeo. L'appuntamento è per giovedì 10 luglio alle ore 21:15 presso lo stadio "Idilio Cei".
Estra Pistoia Basket 2000 Ssdarl comunica che per la stagione 2025/26 il consigliere d’amministrazione Dario Baldassarri, per espressa volontà dei vertici del club, sarà il responsabile dei rapporti istituzionali della società.
Periodo ricco di gare (molte infrasettimanali) e Silvano Fedi protagonista, con il titolo nazionale Uisp Corsa in montagna colto da Claudio Barsotti nella categoria M55 al “Giro podistico dei Due Castelli” (Castel d’Aiano–BO).
Giornata di presentazione per l’ala classe 2001, nativa di Pesaro, Nicolas Alessandrini che sarà uno dei volti nuovi dell’Estra Pistoia Basket 2025/26 nel campionato di Serie A2.
Daniele Campanaro ha archiviato il Rally di RomaCapitale, nel fine settimana scorso, quinto atto del Campionato Italiano Assoluto Rally-Sparco e valido anche per il Campionato Europeo in 12^ posizione tra le due ruote motrici.
Fabo Herons Montecatini comunica di aver messo sotto contratto per le prossime due stagioni sportive l'ala-centro Yannick Giombini, 201 cm di altezza.
In una conferenza Paolo Vitali con acume e rigore ha tratteggiato la storia della chiesa di Sant’Antonio Abate a Pescia.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina
Bentrovati cari lettori in questo caldo martedì di fine giugno. Per anticipare il libro di questa settimana, vorrei parlare con voi del progetto Lebensborn (Progetto sorgente di vita) avviato da Himmler per realizzare le teorie eugenetiche del Terzo Reich sulla razza ariana, con l'obiettivo di portare la popolazione ariana a 120 milioni di persone entro il 1980.
Dal 1935 furono istituite vere e proprie cliniche (o case di maternità) dove le donne "di buon sangue" (erano accolte anche le ragazze madri purché potessero certificare la loro purezza razziale) potevano trascorrere i mesi della gravidanza e partorire in serenità, seguite da personale medico adeguato e coccolate al massimo con cibo, lenzuola candide e ogni comfort. Il progetto si estese anche nei territori occupati come Danimarca e Norvegia a causa delle loro perfette caratteristiche razziali (veniva dato un voto a ogni dettaglio come il colore degli occhi, della pelle o dei capelli). Il testo che vi presento oggi, "I bambini di Himmler" di Caroline De Mulder è ambientato in una di queste ville, per l'esattezza in quella di Heim Hochland, quando però ormai il regime, di mese in mese, sta perdendo il suo splendore.
Il romanzo racconta una pagina di storia ancora poco nota e ci porta in una dimensione brutale, cruda ma estremamente reale. Non ci sono fronzoli, si raccontano i fatti senza nascondere le ripercussioni sulle donne coinvolte e sui loro figli e il prezzo che hanno dovuto pagare in molti in nome di un'ideologia folle.
Durante il processo di Norimberga del 1948 furono processati e condannati i membri dell'Ufficio centrale della razza e del popolamento e del Progetto Lebensborn: oltre ai bambini germanizzati, anche le madri subirono dolorose ripercussioni, vennero chiamate le "donne di Hitler" o anche "le puttane del crucco", vennero considerate traditrici e ripudiate dalle famiglie di origine.
Troverete una pagina della nostra storia europea che vi terrà compagnia durante questa estate. A martedì prossimo con i consigli di lettura di Ilaria per "Raccontami un libro"!
di Maria Valentina Luccioli