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No, non è coerente, l'ho notato anch'io,
ma purtroppo hanno dato il permesso di svolgere questa attività anche sul marciapiede. Sui marciapiedi succede di tutto, scorrazza gente con i monopattini, .....
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Periodo ricco di gare (molte infrasettimanali) e Silvano Fedi  protagonista, con il titolo nazionale Uisp Corsa in montagna colto da Claudio Barsotti nella categoria M55 al “Giro podistico dei Due Castelli” (Castel d’Aiano–BO).

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In una conferenza Paolo Vitali con acume e rigore ha tratteggiato la storia della chiesa di Sant’Antonio Abate a Pescia.

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VALDINIEVOLE
Legambiente: "In Valdinievole lo sfalcio gentile non è ancora arrivata, pratiche anacronistiche del Consorzio"

18/6/2025 - 16:32

Legambiente interviene sugli sfalci della vegetazione in Valdinievole.

 

"La pratica dello “sfalcio gentile” della vegetazione lungo i corsi d’acqua si sta diffondendo anche in Toscana, e sono sempre più numerosi i Consorzi di bonifica che ne fanno un vero e proprio fiore all’occhiello.


Eppure, per quello che stiamo vedendo in questi giorni in Valdinievole, il Consorzio bonifica 4 Basso Valdarno persevera ostinatamente nei soliti tagli distruttivi che arrivano fino all’interno dell’alveo dei torrenti.


Per comprendere la differenza di fondo basta leggere i comunicati del vicino Consorzio bonifica 3 Medio Valdarno: “Ritardare gli sfalci o conservare fasce vegetate di ampiezza variabile lungo i corsi d’acqua rappresenta una scelta strategica per la salvaguardia degli habitat naturali. Questa pratica favorisce la biodiversità e contribuisce alla protezione di numerose specie animali, soprattutto durante il delicato periodo riproduttivo”.


Anche il Consorzio Bonifica 1 Toscana Nord sostiene che “le operazioni di manutenzione gentile vengono elaborate dai tecnici del Consorzio con il supporto di esperti biologi con l'obiettivo di ridurre il rischio idraulico e tutelare l'ambiente al tempo stesso”.


E lo stesso Consorzio aggiunge che “lasciare una fascia di vegetazione ripariale ai lati dell'alveo, andando a rimuovere solo la vegetazione che ostruisce il normale deflusso, preserva e favorisce la biodiversità. Inoltre la vegetazione rinforza le sponde, proteggendole dall'erosione”.


Si tratta delle argomentazioni a favore della salvaguardia della biodiversità sostenute per decenni dalle associazioni ambientaliste, che a quanto pare è più che possibile conciliare con le esigenze di sicurezza idraulica.


Altrettanto importante il proposito di coinvolgere naturalisti e biologi nella programmazione degli interventi di sfalcio, che spesso vanno ad insistere su rii e torrenti che sono dei veri corridoi ecologici, ricchi di flora e fauna.


Eppure questo vento di cambiamento non sembra aver neppure sfiorato il Consorzio Bonifica 4 Basso Valdarno, che continua a insistere in pratiche considerate anacronistiche anche dagli altri consorzi.


Auspichiamo, visto che gli interventi di sfalcio sono ancora in corso, che si possano migliorare sugli altri corsi d’acqua, e che sia l’occasione per aprire un tavolo di confronto costruttivo sulla gestione della vegetazione".

Fonte: Legambiente
 
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20/6/2025 - 13:29

AUTORE:
Cittadino

La vergogna è che per quattro uccellacci in un padule con acqua inquinata da scarichi urbani ,quattro ambientalisti , si fa' per dire , vogliono condizionare con idee folli tutto il resto del popolo.....per favore.....i soldi sono di tutti.

20/6/2025 - 9:44

AUTORE:
luca

Vergogna vergogna vergogna,il Consorzio e' da denunciare x disastro ambientale e strage di fauna.Vergogna e tutti zitti vergogna.........

19/6/2025 - 20:35

AUTORE:
Trebbio

Sì, anche ai tempi di Adamo ed Eva era tutto perfetto, crescevano pure le mele senza averle coltivate. Forse se i nostri vecchi, e poi noi dopo di loro, avessero usato qualche accorgimento in più non ci troveremmo nella situazione in cui siamo.

19/6/2025 - 20:33

AUTORE:
Marco Marco

Sapevano sì Cittadino, ma era anche un altro territorio e le attività umane prevalenti erano ancora legate all'agricoltura. Poi che sapessero bene è tutto da dimostrare. La mente tende a cancellare le cose brutte del passato. In quel passato dove si era giovani e tutto sembrava possibile.
Oggi invece è tutto più difficile anche perché non ci sono più contadini. Neanche il privato cura più i propri fossi o lo fa solo superficialmente.

19/6/2025 - 18:51

AUTORE:
augusto

Il consorzio e' un ente che va' eliminato,e' diventato il classico carrozzone a disposizione della politica,vergogna......

19/6/2025 - 6:59

AUTORE:
Enrico

Probabilmente non siamo soli neppure nell'universo, ma di certo non lo siamo sul pianeta terra, e in tutto quello che facciamo dobbiamo tenere conto anche della preziosa biodiversità che ci accompagna. Per un imperativo etico, visto che siamo l'unica specie potenzialmente in grado di distruggere quello che l'evoluzione ha creato in qualche miliardo di anni, ma anche per fare del bene a noi stessi. Deprimente passeggiare lungo un corso d'acqua senza incontrare una pianta di tifa, una bella fioritura di salcerella frequentata da api e farfalle o una famigliola di gallinelle d'acqua. Ora poi sono gli stessi Consorzi a dirci che la vegetazione ripariale, se gestita correttamente, non è un problema per la sicurezza idraulica, anzi costituisce una protezione per gli argini; le associazioni ambientaliste lo sostengono da decenni ma, come si dice, meglio tardi che mai. Sarebbe l'ora che anche il Consorzio 4 Basso Valdarno se ne accorgesse.

19/6/2025 - 0:49

AUTORE:
Cittadino

Quante chiacchiere e spreco di fiato ,i nostri vecchi sapevano gestire l ambiente , voi no. Potete cercare di inventare cose nuove ma non sono per il miglioramento del territorio , infine rimango anonimo e non incide sulla civiltà,quello che incide sulla civiltà è fare una battaglia per la chiusura della discarica del fossetto , fare adoperare meno glisofato e altro ai vivaisti e infine non fare scaricare i depuratori in deroga.....la forza al confronto non la toglie l anonimato ma il limite di certe idee......per nascondere certe verità...

18/6/2025 - 23:03

AUTORE:
Susanna Norbedo

Vorrei portare una riflessione più pacata e basata su fatti: lo sfalcio gentile, come indicato anche da Legambiente e sostenuto da diversi Consorzi toscani, non significa “non tagliare più nulla”, ma adottare una manutenzione più selettiva e attenta alla biodiversità. Lasciare delle fasce di vegetazione lungo i corsi d’acqua, evitando di radere tutto al suolo, serve sia a rinforzare le sponde, sia a favorire la presenza di fauna utile e a contenere l’erosione. È una pratica che guarda al futuro e che concilia la sicurezza idraulica con la tutela dell’ambiente. I tempi cambiano: un tempo si tagliava tutto perché mancava una coscienza ecologica e si viveva in un equilibrio diverso. Oggi sappiamo di più sull’importanza degli habitat naturali e sul ruolo che rivestono nel mantenere l’equilibrio degli ecosistemi. Inoltre, non è vero che lo sfalcio gentile favorisca la proliferazione di animali pericolosi: al contrario, una gestione equilibrata riduce gli squilibri ecologici che talvolta fanno emergere presenze anomale.

Infine, una nota di civiltà: è giusto esprimere opinioni diverse, ma firmarsi come “Arrabbiato” o “Cittadino” in modo anonimo toglie forza al confronto. Il dialogo costruttivo parte anche dalla trasparenza di chi prende la parola.

18/6/2025 - 21:15

AUTORE:
Bozzoletto

Vorrei dire al cittadino che può stare tranquillo a percorrere gli argini perché non c'è il pericolo di incontrare la tigre con i denti a sciabola. È più pericoloso farsi un giro in centro paese. Per quanto riguarda gli sfalci rimane un mistero il motivo per cui il consorzio non sfalcia la sommità degli argini per tutta la primavera cosa che potrebbe fare persino nel padule e poi si accanisce sfalciando dentro gli alvei dei torrenti fino all'acqua passando più volte ( quello si che è spreco di denaro). Oltretutto oltre a distruggere tutta la biodiversità fa' si che la vegetazione marcisca dentro l'acqua creando un ambiente in cui le zanzare si moltiplicano non avendo più antagonisti distrutti durante la trinciatura.

18/6/2025 - 20:27

AUTORE:
Marco Marco

Sono spesso critico con Legambiente, soprattutto per il suo silenzio (opportunista?) sulla discarica del Fossetto, ma in questo caso l'associazione non afferma che gli sfalci non vadano operati. Ne critica la modalità con cui vengono effettuati da parte del "nostro" Consorzio.
Se vogliamo limitarci alla sicurezza idraulica, lasciare parte della vegetazione solo all'interno dell'alveo garantisce un rallentamento del deflusso violento delle acque che spesso in prossimità dei "gomiti" degli argini comporterebbe una forte pressione col rischio di rotture.

18/6/2025 - 18:01

AUTORE:
Cittadino

Basta per favore con queste favole che raccontate ,i nostri vecchi campavano sul padule e tagliavano e utilizzavano tutta la vegetazione che esisteva e non mancavano pesci e uccelli per mangiare , ora con le vostre idee sbagliate ci fate smettere di andare anche a giro sugli argini perché la paura di fare brutti incontri con delle bestie è notevole visto che il consorzio non taglia più l erbacce lungo gli argini strada , mi auguro che non vi ascoltino perché le vostre fissassioni sono solo serate oltre allo spreco di denaro pubblico.