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Si inaugura sabato 10 maggio, alle 17,30 negli spazi espositivi della biblioteca San Giorgio la mostra “Corpi celesti”.

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Fondazione Collodi, consigliere Cottini: "Grave condizione finanziaria, futuro incerto"

6/5/2025 - 15:39

PESCIA - Massimo Cottini, consigliere a vita della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, interviene sulla situazione della Fondazione.


"Il presidente della Fondazione Nazionale Carlo Collodi da tempo annuncia mirabolanti sviluppi del Parco di Pinocchio e di Villa Garzoni, della quale già più di due anni fa comunicò pubblicamente l’acquisto da parte della Fondazione medesima, per poi scoprire che, causa contemporanea messa a pegno delle quote stesse della società proprietaria Villa e Giardino Garzoni srl e mancato pagamento rate, nessun passaggio di proprietà era sostanzialmente avvenuto.

 

Ha ripetuto queste eccezionali prospettive anche di recente sulla stampa. Appare però incredibile che sul futuro di un asset culturale ed economico della nostra Regione (“Pinocchio e Collodi”, con la Fondazione Nazionale Carlo Collodi) si registri di fatto una sostanziale narrazione generica da parte della presidenza; e un silenzio assordante da parte delle istituzioni politico-amministrative e culturali.


Sarebbe stato utile aprire sul tema delle trasformazioni societarie reali o paventate un dibattito pubblico in modo da mettere sotto gli occhi di tutti le varie scelte e i loro dettagli. Così come sarebbe stato necessario riferire sulle azioni che negli anni hanno contribuito a portare la Fondazione Nazionale Carlo Collodi nella situazione attuale di grave condizione finanziaria, che in prospettiva potrebbe esporla a un futuro molto incerto.

 

Dall’esame dei documenti finanziari (bilanci e consuntivi) della Fondazione e delle società da essa controllate e partecipate (si tratta di documenti pubblici, che chiunque può esaminare) si evince non solo una condizione finanziaria molto preoccupante della Fondazione, certificata pure dai revisori dei conti, ma anche l’impossibilità di conoscere i dettagli di cosa si sono occupate e si occupano realmente le organizzazioni subordinate e perché presentano deficit finanziari consistenti (la Dantocchio srl, la Ricasoli srl, la Fattoria di Pinocchio, l’Oleoteca, lo Sviluppo srl).


In vista delle trasformazioni societarie più volte annunciate occorrerebbe fare quindi un’operazione di verità, documentando dettagliatamente quanto è avvenuto almeno negli ultimi sei anni.


Sotto traccia corrono comunque voci preoccupate nella comunità pesciatina e in quella collodese a riguardo del futuro della Fondazione, che appare indubbiamente nebuloso e disegnato, fino a ora, su crono-programmi inevitabilmente disattesi e su operazioni societarie non sempre prescrutabili (sarebbe da verificare e chiarire  se corrisponde al vero il fatto che la Fondazione avrebbe ricevuto ‘’pressanti richieste di pagamento’’; qualcuno paventa un esito di trasferimento del marchio di Pinocchio e delle sue potenzialità in altri luoghi; sono note nel bilancio le difficoltà economiche che hanno prodotto il non pagamento degli oneri previdenziali e assistenziali relativi ai dipendenti della Fondazione).


Anche sui due progetti finanziati coi fondi del Pnnr mancano i dettagli sugli interventi, né il consiglio della Fondazione risulta abbia contezza di essi.


Ciò che sarebbe necessario conoscere attiene a:
--progetto di Parco Tematico (compresa la questione degli atti urbanistici necessari da parte dei Comuni di Pescia e Capannori: sono già stati definiti? Approvati?)
--business plan
--bozza o documento registrato in Camera di commercio dell’atto costitutivo e dello statuto delle costituende/costituite società per azioni o S.r.l.
--eventuali altri accordi relativi alla concessione della gestione dell’attività di edutainment, di ristorazione, di gestione eventi ed altri servizi turistici per la gestione del Parco di Pinocchio e della Villa e Giardino Garzoni
--tutti gli atti o le bozze di variazione societarie, come fusioni, incorporazioni, costituzione nuove società, fusioni con incorporazione fatte o da fare dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi e delle società controllate
--un quadro esatto e particolareggiato dei debiti della Fondazione e delle società controllate (per queste ultime anche i dettagli sulle loro attività e sulle ragioni dei consistenti deficit finanziari, comprensivi di relative note sulle partite dello stato patrimoniale e dei profitti e perdite)
--riepilogo degli atti compiuti o in fase di attuazione in riferimento ai processi societari e al crono-programma (acquisto ex cartiera Panigada e filanda Famiglia Pizza, per esempio, già recentemente previsto entro il 31 marzo 2025).


Conoscere tutto ciò appare necessario e per me indispensabile in qualità di consigliere, per esprimere un giudizio consapevole sulla gestione della Fondazione e sulle prospettive del Parco e del Giardino, al di là delle comunicazioni parziali e spumeggianti del suo presidente".

 
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9/5/2025 - 16:41

AUTORE:
nadia neri

L'intervento del consigliere Cottini – o, per meglio dire, il suo deciso e sonoro sfogo – ha avuto il merito di dar voce al pensiero comune della cittadinanza. Al di là di qualche isolata voce compiacente, sempre presente in ogni comunità e per ragioni poco comprensibili incline a lodare l’operato della Fondazione, l’opinione prevalente a Pescia è di rammarico e disapprovazione per una gestione percepita come inefficace e priva di slancio.
Il sentimento diffuso è quello di una profonda delusione verso un immobilismo che sembra essere stato assunto come principio operativo, una sorta di “nulla si deve fare” che ha finito per diventare un motto implicito e demoralizzante. Tale inerzia appare ingiustificabile, soprattutto considerando che Collodi è un piccolo centro che ha avuto la fortuna di essere legato alla storia più celebre al mondo.
Ogni anno, a fronte di dichiarazioni pubbliche, interviste e annunci di progetti e iniziative di valorizzazione del territorio, non seguono mai risultati concreti. Questo modus operandi suscita amarezza e sdegno. Chi ricopre ruoli politici o è stato incaricato della promozione del territorio dovrebbe provare un sincero senso di responsabilità e, perché no, di vergogna.
Un sentito ringraziamento va quindi al consigliere Cottini, il quale – pur nella sua veste di “consigliere a vita” – pare solo ora essersi espresso con la chiarezza e la forza che la situazione richiedeva. Ben venga questo risveglio: ora che ha preso posizione, ci auguriamo che voglia coinvolgere l’intera comunità in un percorso di consapevolezza e riscatto. Esiste, infatti, una rete di cittadini – tra cui professionisti, avvocati, commercialisti, docenti e amministratori – pronta a impegnarsi per restituire dignità e futuro al nome di Collodi.
nadia neri raffaelli

7/5/2025 - 9:16

AUTORE:
Laura

I fondi istanziati dalla comunità europea? Sono già finiti?dove sono finiti?