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ABETONE CUTIGLIANO
Funivia Doganaccia-Scaffaiolo, no del Consiglio di Stato su ricorso emiliano non cambia battaglia del comitato toscano

18/2/2025 - 16:21

“Il no del Consiglio di Stato al ricorso dei nostri amici emiliani sulla funivia Polla-Scaffaiolo non cambia nulla della nostra battaglia che rimane attiva in tutte le sue azioni e a tutti i suoi livelli”. Così, in un suo documento, il gruppo toscano di “Un altro Appennino è possibile” dopo la notizia che il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso dei “cugini” emiliani.
 
Espressa “solidarietà e sostegno alle ragioni degli amici emiliani per il loro immenso lavoro di informazione circa l’assurdità di nuovi impianti sciistici in un contesto in cui la neve sui nostri monti non è più la normalità ma un fatto straordinario”, il comitato toscano conferma la sua contrarietà sul progetto di funivia toscana.
 
L’impianto emiliano – premettono – “anziché essere una funivia di collegamento con il Corno alle Scale è l’ammodernamento della seggiovia Polla-Lago Scaffaiolo che risponde alle esigenze degli impianti sciistici dell’area emiliana”. Va oltretutto valutato che “lo smantellamento della sciovia del Cupolino, già avvenuto, allontana in modo significativo le piste di sci emiliane dal versante toscano”.
 
Tutto ciò – prosegue il documento dei toscani – non indebolisce ma addirittura potenzia le ragioni della contrarietà sulla nuova funivia Doganaccia-Corno alle Scale. 
 
“Nonostante un nome così altisonante, questo progetto non esce dalla Toscana né tantomeno raggiunge il lago Scaffaiolo perché si ferma a circa 850 metri dalla stazione di arrivo dell’impianto emiliano e il cosiddetto “collegamento” si realizza solo a piedi usando un tratto di sentiero non percorribile in condizioni di innevamento con scarponi e sci in spalla”.
 
In più – torna a mettere il dito nella piaga il comitato – il progetto toscano “impatta gravemente con l’ambiente di crinale tutelato dal Codice dei beni culturali e del paesaggio per i territori sopra i 1.200 metri”. Circa la metà dell’impianto, inoltre, ricadrebbe in una Zona speciale di conservazione (“ZSC IT5130006”) istituita nell’ambito di un programma europeo ("Natura 2000"). Ma non solo: il progetto contrasta anche con il Piano Paesaggistico Regionale (“delibera consiglio regionale Toscana del 27 marzo 2015 n. 37”).
 
Insomma “un evidente contrasto con la normativa europea, statale e regionale già peraltro confermato dai partecipanti alla prima fase della conferenza dei servizi”.
 
Aggiunto che il suo impegno (“contro una anacronistica concezione dello sviluppo della montagna”) proseguirà, il comitato precisa che sono necessari “interventi innovativi e rispettosi dell’ambiente, che diano risposte alla creazione di posti di lavoro, al degrado, al calo demografico, alla carenza di servizi di tutti i livelli, alle difficoltà dei comparti produttivi e all’adeguamento delle infrastrutture esistenti”.
 
Il progetto di quella funivia “non tiene conto del cambiamento climatico in corso e rappresenta un grave danno alle risorse ambientali, naturali e paesaggistiche del nostro Appennino”.

 
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18/2/2025 - 23:11

AUTORE:
Cittadino

Insomma cari ambientalisti, perché non vi arrendete ? Quella funivia si farà. Se ne parla da decenni e ora che i soldi sono stanziati, non farla e perderli, sarebbe il più grave delitto del secolo. Oggi ero a sciare a Doganaccia, piccola località sapientemente gestita e mi sono divertito un casino, con l’unica pecca di pochi km di pista a disposizione. Doganaccia sarebbe un ottima meta di partenza per noi toscani che vorremmo avere una valida alternativa ai comprensori di Cimone e Abetone, fin troppo affollati specie nei giorni festivi. Sarebbe un ritorno economico pazzesco e così potremmo usufruire di uno splendido comprensorio come quello del corno alle scale. La situazione neve oggi era ottima come lo è da un mesetto a questa parte e si spera che prosegua per tutto il mese avvenire.
Insomma, avete scassato cari ambientalisti. I parchi a tema per le scampagnate ce li avete già, e sono ben delineati.
Per quanto riguarda la zona natura 2000, occorre ricordare che, oltre ad essere un progetto obsoleto e snobbato, progetto europeo stanziato con fondi di chissachie e ormai caduto nel dimenticatoio, non impedisce costruzioni di impianti … altrimenti sulle Dolomiti, patrimonio dell’unesco, avrebbero dovuto smantellare tutto ed invece costruiscono ancora e ampliano l’offerta sciistica. Io fossi in voi farei un po’ più guerra per un altro parco, quello delle Alpi Apuane, dove non verranno mai costruiti impianti da sci ma i vostri cari amati sentieri da trekking verranno presto mangiati dall’industria del marmo. Quello è un vero scempio.