Questa la nota ufficiale di Estra Pistoia Basket 2000 in merito all’attuale momento che sta attraversando la squadra nel campionato di Serie A2.
Ratificate le classifiche finali della quinta edizione del Campionato provinciale Aci Pistoia – “Memorial Roberto Misseri”, l’iniziativa che l’Automobile club Pistoia ha dedicato ai suoi licenziati sportivi.
Nell’undicesima giornata di Serie A2 Lnp 2025/26 non cambia, purtroppo, il copione delle ultime uscite sul parquet per l’Estra Pistoia che incappa nella quinta sconfitta consecutiva del proprio percorso.
Nella giornata di martedì la Pistoiese ha annunciato l’arrivo di Adriano Montalto, nuovo rinforzo per il reparto offensivo arancione.
Il Padel Club Montale è un impianto omologato Coni a livello nazionale. Il riconoscimento è stato appena ottenuto dalla struttura di via Garibaldi e significa assicurarsi l'autorizzazione a potere ospitare manifestazioni nazionali.
Una gara esclusivamente a titolo di test, il 3° Rally Città di Scandicci e Colli Fiorentini per Top Gear Team, nel fine settimana scorso.
In occasione della partita di domenica 9 novembre alle ore 18 alla Lumosquare tra Estra Pistoia e Gemini Mestre, durante l’intervallo del match ci sarà un’importante e significativa iniziativa.
Il primo weekend di novembre va in archivio con un bilancio estremamente positivo per le compagini biancorosse del Pistoia Basket Junior.
Quarta tappa (dopo Firenze, Viareggio e Pisa) della mostra itinerante a cura della Fondazione Alfredo Catarsini 1899.
Raccontami un libro – Consigli di lettura di Valentina.
Un nostro lettore ci invia questa esperienza vissuta dalla sua famiglia.
"C’è chi affronta l’Odissea per raggiungere Itaca, e poi c’è chi tenta di prenotare una vaccinazione anti-pertosse in gravidanza. La protagonista del nostro racconto è una coraggiosa donna incinta, attualmente alla 29ª settimana, che ha solo un desiderio: proteggere il suo futuro bambino dalla temibile pertosse, come da linee guida. Ma per farlo, deve prima affrontare un’epopea degna di Omero. Pronti a seguirla in questa tragica avventura tra le infinite e incomprensibili lande del sistema sanitario pubblico? Allacciate le cinture.
Atto I: L’inizio del viaggio
Tutto ha inizio quando il marito della nostra eroina, armato di pazienza e buona volontà, si presenta al distretto di prevenzione dell’Asl presso la mitica Villa Ankuri, immaginando che lì potesse trovarsi la chiave per la prenotazione. Con fare saggio e distaccato, gli impiegati gli consigliano di contattare il Cup telefonicamente. Fin qui, tutto normale: cosa sarà mai una telefonata? Nulla di spaventoso, giusto?
Atto II: L’attesa epica
Il marito compone il numero del Cup e, dopo un breve saluto pre-registrato, viene catapultato nel girone dantesco delle attese telefoniche: 120 persone davanti a lui. Un'ora di vita perduta, ma non perdersi d'animo è fondamentale per questa battaglia. Alla fine, quando la sua chiamata viene finalmente accolta, la sentenza è chiara: “Meglio andare in farmacia per la prenotazione.” Ah, che ingenuità! Il povero uomo si reca così a Borgo a Buggiano, certo di essere a un passo dalla vittoria.
Atto III: La sorpresa della farmacista
Giunti in farmacia, la speranza inizia a vacillare: “Noi non prenotiamo vaccini, deve andare al Cup di Pescia”. Il marito trattiene a stento un sospiro e con la moglie, ormai affaticata più dalla burocrazia che dalla gravidanza, parte alla volta di Pescia, il loro personale Monte Olimpo.
Atto IV: Il Cup di Pescia e la disfatta temporale
Al Cup di Pescia l’accoglienza è gentile, quasi surreale. Ma l’idillio dura poco: non ci sono posti disponibili fino al termine della gravidanza. Una data che, ahimè, si avvicina più velocemente di quanto le agende del Cup possano gestire. Si prova quindi a contattare il Centro donna di Montecatini, un faro di speranza, che però è chiuso. Chiuso. Un destino crudele che sembra voler rendere impossibile ogni tentativo.
Atto V: La ripresa della missione
Il giorno dopo, con determinazione e ormai leggendario spirito guerriero, i nostri protagonisti tornano al Cup di Pescia. Questa volta, il personale si prodiga in telefonate a centri e ambulatori sparsi per la Valdinievole. Ma, sorpresa delle sorprese: nessun posto disponibile fino alla fine della gravidanza. Viene suggerito di tornare la settimana successiva, sperando nello sblocco di qualche nuovo slot.
Epilogo: La soluzione “fai-da-te”
Sconfitto dal sistema, ma non dallo spirito di sopravvivenza, il marito – che per inciso è un pediatra – decide che è il momento di prendere in mano la situazione. Si reca in farmacia, acquista un vaccino difterite-tetano-pertosse per la modica cifra di 30 euro e, come un moderno MacGyver, vaccina la moglie da solo. Fine dell’avventura, o meglio: fine di questa battaglia, perché la guerra contro il sistema sanitario pubblico continua.
Morale della favola?
Il vaccino anti-pertosse è importante, perché la pertosse nei neonati sta tornando a gamba tesa, complici la scarsa copertura vaccinale e la diffidenza dei cittadini. Ma la domanda sorge spontanea: sono davvero i cittadini i colpevoli? O forse il sistema sanitario, con i suoi tortuosi percorsi e le sue mancanze croniche, rende impossibile accedere a questi servizi? La nostra eroina, almeno, è salva. Ma per quanti altri andrà così? C’è chi sostiene che privatizzare tutto renderebbe il sistema più efficiente. Beh, se la nostra storia ci ha insegnato qualcosa, è che, a volte, fare da soli è davvero l’unica soluzione".