E’ stato iscritto nel registro degli indagati per il reato di omicidio Marco Satori, 43 anni, compagno di Giusy Levacovich, 38 anni, trovata morta nella notte tra il 10 e l’11 giugno in un giardino adiacente alla propria abitazione. Si tratta di un’area in cui sono presenti moduli abitativi prefabbricati abitati da una comunità Sinti da tempo stabilitasi sul posto.

L’autopsia eseguita domenica all’ospedale di Pescia non avrebbe però chiarito i dubbi sulla causa del decesso della donna. Permangono due ipotesi, ovvero quella di suicidio e quella di omicidio con successiva messa in scena di una impiccagione. Sul collo della vittima, inoltre, sono emersi segni particolari che non consentono di ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto. Nè sono stati trovati sulla salma altri segni di colluttazione o di violenza.

Per questo il medico anatomopatologo che ha eseguito l’autopsia ha chiesto al magistrato di non liberare ancora la salma, per poter svolgere ulteriori approfondimenti.

Satori ha raccontato agli inquirenti che quella notte si trovava da alcuni parenti a Prato e ha subito consegnato il proprio telefono cellulare ai carabinieri per poter fare le opportune verifiche.

Intanto, secondo quanto riporta la Nazione, Satori sarebbe stato arrestato dai carabinieri di Livorno per ricettazione e utilizzo indebito di carte di credito. In base alle indagini l’indagato avrebbe effettuato 5 prelievi e 7 pagamenti con le carte di credito di una donna a cui era stata rubata la borsa in un parcheggio di un centro commerciale. Altri 5 prelievi con carte rubate sarebbero stati eseguiiti successivamente.