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MONSUMMANO
In consiglio comunale una mozione unitaria a sostegno delle donne iraniane

29/12/2022 - 9:34

Presentato in consiglio comunale un ordine del giorno di sostegno alle donne iraniane.

 

“Donna, vita, libertà. I sottoscritti consiglieri comunali Antonella Cipollini - capo gruppo consiliare "Partito Democratico - De Caro sindaco", Carlo Bernava - capo gruppo consiliare "Cambia Passo - Simona De Caro sindaco", Giovanna Perone - capo gruppo consiliare "Lista Insieme Per - De Caro sindaco", Michele Moceri - capo gruppo consiliare “Centrodestra Monsummano Terme”, Giuseppe Mignano - capo gruppo consiliare “Ci Siamo” e Roberto Mineo - capo gruppo consiliare “Movimento 5 Stelle” chiedono che sia inserito tra gli argomenti del prossimo consiglio comunale il seguente ordine del giorno: il consiglio comunale premesso:

 

- che la protesta che da alcune settimane sta interessando il popolo iraniano, in particolare le donne, esplosa con l’uccisione di una ragazza di soli 22 anni, Mahsa Amini, avvenuta, in base alle ricostruzioni, mentre era in custodia in una caserma a seguito delle percosse e dei maltrattamenti della polizia morale (cd la pattuglia della morte), perché non rispettava il severo codice di abbigliamento della Repubblica islamica;

 

- che il protagonismo delle donne iraniane che, al grido di “donna, vita, libertà”, stanno coraggiosamente pagando con la vita non solo la possibilità di scegliere di indossare il velo ma l’affermazione stessa delle loro libertà e dei loro diritti, come quello allo studio e all’accesso all’università, al risarcimento in caso di ferimento e morte violenta, all’eredità e al divorzio; 

 

- che gli arresti, i processi sommari e le numerose altre uccisioni di donne e giovani stanno caratterizzando la protesta e la ribellione ad un sistema dittatoriale e fortemente maschilista, tutelato da leggi che considerano le donne inferiori agli uomini; - che vi è stato anche l’arresto di una giovane travel blogger italiana, Alessia Piperno, detenuta in carcere per oltre quaranta giorni e liberata solo grazie a una lunga e complessa trattativa diplomatica tra le autorità italiane e quelle iraniane;

 

- che diverse persone risultano scomparse dall’inizio delle proteste.

 

Considerato:

- che il regime dittatoriale in Iran opprime da anni il proprio popolo, tanto che è stato condannato per la violazione dei diritti umani dall’Onu, per ben 66 volte, da Amnesty International, dalla stessa Unione europea e da altre numerose organizzazioni internazionali;

- che c'è stata la morte, in poche settimane, di migliaia di manifestanti, tra cui centinaia di donne, e oltre 12.000 arresti, con dati in continua crescita nonostante la difficoltà di reperire informazioni ufficiali e veritiere;

- che vi è stata anche l’interruzione della connessione internet e quindi degli strumenti di comunicazione come WhatsApp e Instagram, perché le autorità iraniane ritengono che la protesta possa crescere in maniera organizzata e, soprattutto, che possano circolare numerosi video di testimonianza degli abusi subiti dalla popolazione.

 

Considerati altresi’:

- i continui soprusi e le oppressioni subite soprattutto dalle donne, continuamente discriminate e private delle loro libertà fondamentali, in nome di un presunto credo religioso;

 

- i numerosi ragazzi di appena 14 e 15 anni, i tanti giovani e i molti uomini che si sono uniti alla protesta, segno di un cambio culturale importante e della consapevolezza che la sfida per la libertà delle donne è la sfida decisiva per passare da un regime dittatoriale ad una democrazia.

 

Considerato inoltre:

- l’iniziativa della Crpo (Commissione regionale per le pari opportunità tra uomo e donna) che ha incontrato alcune donne iraniane, residenti in Toscana, che chiedono di mettere in campo qualsiasi azione possa aiutare le loro sorelle e amiche rimaste in Iran, per continuare a combattere, a partiredalla necessità di mantenere alta l’attenzione su questa protesta attraverso un’informazione reale, attraverso manifestazioni e atti di solidarietà diffusi che possano indurre il regime a fermare la repressione;

- la collaborazione e i rapporti che la Crpo sta mantenendo con gruppi di donne iraniane per mettere a punto, insieme, tutte le possibili azioni a sostegno del loro popolo.

 

Ritiene:

- che sia necessario che l’Europa e tutta la comunità internazionale prendano una ferma posizione di condanna verso le violazioni perpetrate da questo regime;

- che ogni relazione con il Governo iraniano debba essere condizionata al rispetto dei fondamentali diritti umani di tutte le cittadine e i cittadini dell'Iran; - che il Comune di Monsummano Terme, da sempre luogo in cui si difendono i diritti, non possa rimanere silente di fronte a questa strage e a queste ingiustizie e debba prendere una posizione forte e ferma nei confronti del regime iraniano esprime piena solidarietà alle donne iraniane.

 

Dispone l'invio, unitamente agli altri Comuni e alla Regione Toscana, di un documento all'Ambasciata iraniana in Italia affinché possano consegnare il messaggio di pace e di vicinanza a tutte le donne e a coloro che stanno protestando per un futuro di diritti e di speranza;


Si impegna a continuare a lavorare per il raggiungimento della piena parità delle donne affinché la nostra Regione unitamente ai Comuni possa essere di esempio e di stimolo alle tante donne che in Iran e in altri paesi nel mondo stanno lottando per la loro libertà".

 
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