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Qui si discute su: La privacy e il passaporto
AUTORE: Giancarlo Fioretti
email: -
3/3/2021 - 17:10
In Russia, dicevano gli anticomunisti più accesi, non eri tu che guardavi la TV, ma la TV che guardava te.
Un refrain espresso, in grandi linee, anche da George Orwell che, nel suo celebre romanzo "1984", parla di una Società la cui volontà è manipolata fortemente da una sorta di Grande Fratello che sovraintendente all'informazione.
Del resto, il titolo del celebre format televisivo viene proprio da lì, e sta ad indicare come tutto, ma proprio tutto, venga alla fin fine catapultato nella piazza virtuale della TV.
Già da alcuni anni la Privacy degli individui viene messa a dura prova dai Social network, dalla televisione, dagli Smartphone. Mai però ci saremmo aspettati che, potenzialmente, anche il Servizio Sanitario Nazionale si fosse trasformato in divulgatore colpevole di notizie riservate.
Sì perché, se il progetto andrà in porto, tutti quanti saremo costretti ad esibire una sorta di 'passaporto vaccinale' per viaggiare, andare a cinema o a teatro o...altrove.
Questo per porre fine alla catena dei contagi, secondo alcuni. Per schedare i cittadini e dividerli in 'buoni e cattivi', secondo altri.
Le grandi stragi in Ruanda, negli anni Novanta, furono favorite dalla pessima idea che ebbero i belgi ( i colonizzatori di quell'area) di scrivere sul passaporto di ognuno la (pseudo) etnia di appartenenza: hutu o tutsi.
Esistono poi, nello scorrere della Storia, altri casi in cui gli aguzzini di turno si sono avvalsi di registri ben curati, in cui zelanti funzionari avevano impresso la fede religiosa degli individui.
Non diciamo certo che un registro nazionale dei vaccinati produrrebbe risultati analoghi. Ci mancherebbe.
Ma se il Garante della Privacy ha drizzato le antenne, un motivo dovrà pur esserci.
Questa pandemia dovrà rappresentare una parentesi, destinata speriamo al dimenticatoio.
La cosa più grave di tutte, sarebbe se lasciasse delle eredità del genere.
Tipo quella di dividere i cittadini in due gruppi. In nome di un 'politicamente corretto' che, alla lunga, può risultare stucchevole.
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In risposta a: La privacy e il passaporto del 3/3/2021 - 17:10
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AUTORE: carlo dadone
email: -
3/3/2021 - 19:27
La Russia ? La prima riga è un programma-
Dovrei espatriare in un paese che al momento chiede tampone prima della partenza e quindici giorni in un locale a discrezione della polizia all'arrivo (con relative spese) , ma che in alternativa chiederebbe la sicurezza .
La sicurezza potrebbe essere solo garantita da un atto certo di immunizzazione.
Questo per taluni costituisce limite alla libertà .
Io dico che questa gentaglia vuole avere il diritto di uccidermi in nome della libertà.
Chi non capisce questo è "inadeguato" al momento .
Gli epiteti che occorrerebbero nei loro confronti li lascio nella mmia tastiera ed alla fantasia di chi legge .
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