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Qui si discute su: Così Sanremo non è Sanremo
AUTORE: Giancarlo Fioretti
email: -
2/3/2021 - 14:42
Ho 52 anni e ho seguito ininterrottamente il Festival di Sanremo da quando avevo 10 anni, nel lontano 1978.
Ricordo perfettamente quell' edizione, presentata da Maria Giovanna Elmi, l'annunciatrice-fatina che tanto piaceva ai papà. Sul palco, in funzione di valletto, c' era anche un giovane comico genovese che avrebbe, anni dopo, fatto parlare sin troppo di sé: Beppe Grillo.
Per la cronaca, furono i Matia Bazar a spuntarla con "E dirsi ciao". Sul podio anche un' esordiente Anna Oxa ( allora sedicenne), che con il suo look punk dette alla manifestazione quel tocco decadente che da tempo mancava. La sua " Un' emozione da poco" fotografava un' epoca ancora incerta.
Terzo, uno strepitoso Rino Gaetano con "Gianna", un brano che ancora scatena i giovani sulle piste da ballo. Covid permettendo...
Già, il Covid...
Sì perché questo virus-ammazzamondo è il vero convitato di pietra della manifestazione canora del 2021.
Altro che Ibrahimovic con la sua aria da smargiasso! Altro che Laura Pausini, l' allora giovane romagnola che al fiuto da talent-scout di Pippo Baudo deve tutto.
Anche il recente riconoscimento al Golden Globe.
Quest' anno, seduto in prima fila, non ci sarà il Presidente di turno della Rai oppure il Mega Direttore del Primo Canale. Seduto in prima fila, ci sarà sua Maestà il Virus, con accanto a fargli degna corona, tutti coloro che, alla fin fine, sono stati un po' i 'miracolati' di questa pandemia.
Mi riferisco innanzitutto ai Ministri del Governo Draghi che, anche nel Governo Conte bis, occupavano lo stesso posto.
Uno di questi, è il Ministro della Cultura Dario Franceschini che, con aria acida, sentenziò a suo tempo che "il Teatro Ariston deve restare chiuso come tutti gli altri teatri italiani".
Salvo poi autorizzare ( con le dovute cautele) le riaperture di cinema e teatri nientepopodimeno che....fra una settimana.
Il ministro non poteva certo immaginarsi che Draghi avrebbe dato una botta di vita alla Politica italiana. Pensando più alla luce in fondo al tunnel, che al buio del momento.
Ma, anche senza aver atteso Draghi, non sarebbe stato opportuno rinviare il Festival a maggio, magari a giugno, quando con le vaccinazioni potremmo riassaporare la tanto agognata normalità.
Oppure, dobbiamo pensare che non tutti gradiscono un ritorno alla normalità, per non perdere quella fetta di potere conquistata in questo periodo emergenziale?
"A pensare male si fa peccato. Ma ci si indovina sempre".
Così parlò Giulio Andreotti. Anche lui come me fans di Sanremo.
Non tanto per le canzoni. Quanto per la fotografia che il Festival consente di scattare sulla società italiana del momento. E, se l' immagine della società italiana in questo preciso istante è questa, preferisco saltare un giro.
Arrivederci Sanremo.
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AUTORE: federigo tozzi
email: -
3/3/2021 - 12:12
il signor Fioretti dovrebbe darsi una calmata . Il complottismo è una fobia.
"""""Oppure, dobbiamo pensare che non tutti gradiscono un ritorno alla normalità, per non perdere quella fetta di potere conquistata in questo periodo emergenziale?""""""
I tempi sono quelli che sono e discutere su sanremo si e no è un esercizio vuoto di significato .
Un pezzo in cui ricordavo come il signor Fioretti , prima o poi , ci avrebbe resi edotti delle nuove tecniche di accoppiamento riproduttivo delle zanzare tigre . non lo vedo . Mi sarò sbagliato .
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