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Qui si discute su: Il nazista e la bambina
AUTORE: Giovanni Torre
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7/8/2018 - 10:05
Questo ricordo serve a capire il dramma personale di quei soldati che,sotto ogni bandiera e nazione,lasciarono i propri cari con la speranza di rivederli un giorno.
Gallicano estate del 1944 attori Albertina classe 1936 e Lucas di Augusta militare al seguito dell’esercito tedesco,militari che che alloggiavano al piano inferiore della casa di Albertina.
La madre era stata molto chiara, non parlare con i tedeschi e niente confidenze ma l’avvertimento risultò vano in quanto la piccola capì che Lucas era un nemico e per tale andava trattato,lo prese a sassate e subì ,da lui, una solenne sculacciata.
La madre,disperata,andò a scusarsi con il militare che volle gratificare la bambina con una barra di cioccolato,da quel momento i rapporti tra i due cambiarono in senso positivo.
Lucas gli confidò che anche lui aveva una bambina della stessa età di nome Elga,anche lei mingherlina e castana e ,tutti i giorni,gli mostrava le foto della piccola,di sua moglie e di un piccolo cane nero.
L’amicizia tra i due era solida e impararono a contare fino a 10 sia in italiano che in tedesco,inoltre si lasciò andare che “Hitler und Mussolini sind scheibt”questo il suo pensiero che rassicurò la famiglia di Albertina.
Nell’ottobre del 44 la 5^armata americana e i loro alleati brasiliani risalirono il corso del Serchio costringendo i tedeschi alla ritirata,Albertina attese il suo amico dentro il misero cappottino ma lui non transitò più dalla sua abitazione e,quando diventò grande, pianse e pregò che fosse ritornato sano e salvo dalla sua Elga,non volle fare ricerche per la paura che risultasse deceduto nella ritirata in quanto lo voleva immaginare a casa sua vicino al camino acceso con la famiglia.
Giovanni Torre
Fonte Paolo Marzi
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In risposta a: Il nazista e la bambina del 7/8/2018 - 10:05
Tempo di guerrA
AUTORE: roberto ferroni
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7/8/2018 - 19:54
Caro Torre, la guerra, le guerre, hanno sempre estratto il peggio delle e dalle persone, raramente anche qualcosa di buono. Racconto fatti a me noti: Una famiglia, onesti lavoratori, padre fascista/marcia su Roma, madre casalinga, figlio maggiore richiamato alle armi nel 1943. Il fronte si sfalda, i tedeschi sequestrano il battaglione dove il ragazzo milita; riesce a fuggire assieme ad altri tre - due sono presi e fucilati. La GeStaPo cerca tutta la famiglia per arrestarli (c'era anche un bambino di circa quattro anni). Passa il fronte, si presenta una squadraccia di sedicenti partigiani liberatori, vogliono arrestare e fucilare, almeno, i due uomini, per loro sporchi fascisti. Ne è causa una delazione di una ragazza gelosa ed arrabbiata con il figlio maggiore. Il rione è in subbuglio, si alza una voce di un Signore - dichiaratamente comunista e da tempi non sospetti - che dice alla squadraccia: Avete preso un granchio, sono persone perbene, il Padre ha sempre fatto il possibile per aiutare tutti, a prescindere dalla Fede, politica o religiosa, professata. Il ragazzo ha dovuto rispondere ad una chiamata legale ed ufficiale. La ragazza si è comportata come una tr...
Ecco la dimostrazione che in tempi di guerra la pazzia impera, la guerra stessa è la più grande delle pazzie, e gli atti delle persone spesso esulano da qualsiasi logica, legge, umanità. Quando poi emerge qualcosa che in tempi pacifici sarebbe assolutamente normale, ecco che appare ed è inteso come fatto eccezionale. Purtroppo !
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