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SAN MARCELLO PITEGLIO
Gli scavi a Castel di Mura proseguiranno anche nel prossimo triennio

13/5/2022 - 16:17

Le indagini archeologiche nel sito di Castel di Mura, condotte dal 2017 al 2021 sulla sommità di Monte Castello, in prossimità del crinale appenninico, hanno portato alla luce i resti di un insediamento fortificato di epoca medievale, costituiti da una torre, un recinto poligonale con torrette avanzate, una cisterna sotterranea e un circuito murario lungo il perimetro della sommità spianata artificialmente.

 

Le indagini, tuttavia, non sono stato completate: saranno necessari ulteriori interventi per ottenere una descrizione planimetrica e una messa a punto della sequenza cronologica dell'insediamento più precise. Per questo il Comune ha inviato al Ministero della Cultura la richiesta di concessione di scavo anche per il prossimo triennio. 
 
Il progetto coinvolge diversi soggetti: il Comune, che è concessionario titolare dell’indagine e lo sarà anche nel prossimo triennio; la direttrice scientifica e archeologa Cristina Taddei; l’Università dei Paesi Baschi e l’Università di Genova come consulenti scientifici per l’archeologia medievale e l’archeologia del paesaggio rurale; l’associazione culturale Valle Lune, che è promotrice del progetto e da anni ne segue i lavori di studio, valorizzazione e promozione; archeologi e studenti impegnati sul campo.  
 
L’indagine archeologica ha permesso di individuare i resti di un insediamento pluristratificato, un castello di origine signorile di cui sinora non sono state rintracciate attestazioni documentarie dirette, sul quale all'inizio del XIV secolo il Comune di Pistoia costruì una fortezza, parte fondamentale del sistema di difesa formato dalle torri di Popiglio, dalla torre del Partitoio o del Cerreto e da numerosi villaggi fortificati. Fino alla metà del Trecento, la fortezza fu usata come sede del Capitano della Montagna.
 
La ricerca sul campo ha consentito di raccogliere numerosi dati archeologici anche sulle vicende che hanno condotto all’abbandono del sito e sugli usi bellici più recenti: sono stati portati alla luce i segni di un riarmo della fortezza, avvenuto probabilmente nel XV secolo e forse non portato a compimento.


Lo studio ha potuto fare luce anche sulle fasi più recenti della storia del sito, grazie al rinvenimento di numerosi ordigni nella cisterna del castello, usata come deposito di armi dai partigiani durante la Seconda guerra mondiale.
 
Il progetto di ricerca nel quale si inscrive lo scavo di Castel di Mura è finalizzato alla ricostruzione degli scenari paesaggistici della Montagna pistoiese, con una particolare attenzione al periodo medievale, quando vennero definiti quegli assetti insediativi rimasti stabili, nella maggior parte dei casi, fino alle epoche più recenti. In questa prospettiva, l'apporto della ricerca archeologica è apparso determinante data la mancanza di documenti d'archivio e di studi sulle morfologie insediative del territorio di riferimento in particolare per le età antica e medievale.
 
Gli obiettivi generali del nuovo progetto triennale prevedono il completamento e l'approfondimento delle indagini intraprese negli anni scorsi, che hanno consentito di descrivere con sempre maggior precisione la struttura dell'insediamento di Castel di Mura nel suo divenire, dalle prime frequentazioni di epoca pre-medievale all'abbandono nel XV-XVI secolo.


Parallelamente alle indagini stratigrafiche, saranno inventariati e catalogati i reperti mobili raccolti e saranno eseguiti i primi interventi conservativi sia dei reperti che delle murature portate alla luce.


Verranno realizzate anche riprese da drone dell'intera area del Monte Castelloper perfezionare l'inserimento dell'area di scavo nel contesto ambientale e comprendere meglio il sistema delle vie d'accesso al sito e delle relazioni con le zone esterne al circuito murario perimetrale.
 
Gli obiettivi della ricerca sono orientati anche alla sistemazione del sito ai fini della sua tutela al termine delle operazioni archeologiche, in considerazione della posizione isolata dell'area che ne rende particolarmente difficili la salvaguardia e la manutenzione. Per questo è stato già istituito un tavolo tecnicocomposto dalla Soprintendenza competente, dal Comune, dall'associazione Valle Lune e dalle Università per individuare le linee guida di un piano di monitoraggio, manutenzione e tutela che consenta una fruizione pubblica sostenibile.
 
Il progetto è sostenuto da un comitato scientifico composto dall'Ecomuseo della Montagna pistoiese, da Annamaria Stagno dell’Università di Genova, da Marco Cavalieri dell’Università cattolica di Louvain (Belgio), da Nicola Terrenato dell’Università del Michigan, da Giovanni Millemaci e da Giampaolo Francesconi della Società pistoiese di Storia Patria e da Alessandro Monti del Museo Ferrucciano di Gavinana Pistoia.
 
“La scelta del Comune di rinnovare la richiesta di concessione di ricerca – commenta la direttrice scientifica Cristina Taddei – è molto positiva. Va nella direzione di attenzione verso il patrimonio culturale e verso politiche culturali non effimere. Proteggere i beni culturali insieme alla Soprintendenza è un dono per le generazioni future. Gli effetti della perdita di memoria e la manipolazione della memoria storica sono cronaca di questi giorni. I monumenti sono una memoria tangibile e concreta che dobbiamo conservare perché in futuro sia possibile costruire nuove interpretazioni e capire sempre meglio attraverso quali percorsi è stato formato il nostro scenario attuale, il nostro tempo”.
 
“Penso di interpretare il pensiero di tutti i volontari che dal 2011 hanno dedicato parte del loro tempo libero all'attività dell'associazione Valle Lune – spiega Fabiano Fini – affermando che siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti. Sicuramente non ci aspettavamo tanto, quando circa 10 anni fa abbiamo iniziato ad occuparci dell'area di Castel di Mura. Soddisfatti sia per quello che è emerso dallo scavo, sia per l'apprezzamento di coloro che sempre più numerosi chiedono di poter visitare l'area archeologica”.

Castel di Mura. Archeologia del paesaggio tra l’archivio e lo scavo è il titolo dell’incontro aperto, organizzato dall’associazione Valle Lune in collaborazione con l’Ecomuseo della Montagna pistoiese, che si terrà sabato 14 maggio alle 16.30 negli spazi di Palazzo Achilli a Gavinana. Ad aprire l’evento il Comune di San Marcello Piteglio e Fabiano Fini, presidente dell’associazione Valle Lune. A seguire, interverranno l’archeologa Cristina Taddei, direttrice scientifica del progetto, e il professor Alessandro Monti.  

Per informazioni contattare Fabiano Fini al numero 3388393423 o l’Ecomuseo al numero verde 800 974102.

Fonte: Comune San Marcello-Piteglio
 
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