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Conflitto Russia-Ucraina, effetti sul manifatturiero e sul vivaismo del nostro territorio

24/2/2022 - 19:38

Non è elevato l'interscambio commerciale fra l'area Lucca-Pistoia-Prato e i paesi nei quali stiamo assistendo con sgomento a un conflitto ormai conclamato.

L'export manifatturiero verso la Russia - paese per il quale sono in corso di definizione le sanzioni europee e internazionali - dell'area di riferimento di Confindustria Toscana Nord vale 103,64 milioni, un quarto del totale toscano (420,84 milioni di euro); percentualmente la quota della Russia sul totale delle esportazioni sono l'1,3% per Lucca-Pistoia-Prato e l'1% per la Toscana.

 

Ancora più esiguo l'import (4,29 milioni Lucca-Pistoia-Prato, 104,35 milioni la Toscana). L'export di Lucca-Pistoia-Prato verso la Russia è rappresentato per un terzo da macchinari e per un quarto da prodotti del settore moda, soprattutto tessile; inferiore ma rilevante (17%) la quota dei prodotti farmaceutici. L'import di prodotti manifatturieri vede al primo posto legno e prodotti in legno, carta e stampa; a seguire prodotti farmaceutici e alimentari (anno di riferimento 2019).

 

Per quanto riguarda l'Ucraina, paese verso il quale non esiste il problema sanzioni ma che la guerra colpirà inevitabilmente anche nei suoi assetti produttivi e commerciali, l'export manifatturiero dell'area Lucca-Pistoia-Prato si colloca storicamente a quote inferiori ai 20 milioni, mentre l'import è di 3 milioni (elaborazioni Centro studi Confindustria Toscana Nord su dati Istat).

"La guerra Russia-Ucraina avrà effetti limitati sull'interscambio commerciale del manifatturiero della nostra area con questi paesi, dato che è già oggi molto esiguo - commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Daniele Matteini -. Ciò non significa che per alcune singole imprese che hanno in questi paesi loro riferimenti importanti non possano innescarsi difficoltà anche gravi. Ma non è in questo aspetto che consiste il problema principale legato al conflitto. Anche auspicando che questo non si estenda ad altri paesi, si tratta di un elemento di grave perturbazione degli assetti politico-economici internazionali, oltre che, prima di ogni altra considerazione, di un evento gravissimo sul piano umano. Dal punto di vista economico a preoccupare sono soprattutto le forniture di gas metano: quasi il 40% di quello che arriva in Italia proviene dalla Russia. Il gas aveva già registrato negli ultimi mesi impennate particolarmente rovinose per il nostro paese, che dal metano dipende anche per la generazione di energia elettrica: con questa guerra, il blocco del Nord Stream 2 e le sanzioni alla Russia si temono inasprimenti che potrebbero essere gravissimi. L'Unione Europea ha dato rassicurazioni nei giorni scorsi circa una più accentuata diversificazione delle fonti di approvvigionamento: paesi diversi dalla Russia e ricorso al gas naturale liquefatto dovrebbero assicurare disponibilità, ma per quanto riguarda i prezzi è verosimile che la situazione, già pesante, peggiori ancora. Questo non solo per il gas: già oggi il petrolio sta toccando quotazioni elevatissime. Soprattutto se il conflitto dovesse prolungarsi, sarà indispensabile un rapido e radicale ridisegno delle politiche energetiche nazionali ed europee, con forti spinte alla produzione interna e al ricorso ad altre fonti, rinnovabili e non".

 

“La crisi degli scambi commerciali, inevitabile a seguito dell’invasione russa in Ucraina e delle conseguenti sanzioni, avrà conseguenze anche sul nostro polo vivaistico – commenta Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia -. Russia e Repubbliche ex Sovietiche, europee e asiatiche, rappresentano mercati di estremo interesse per l’export di piante vive da parte dei vivaisti ornamentali del polo pistoiese, con un tasso di crescita nei primi tre trimestri 2021, rispetto al 2020 del 72%, considerando sia la parte europea, sia quella asiatica dell’ex impero sovietico – spiega Tesi, analizzando le elaborazioni Coldiretti Pistoia su dati Istat-. Come cittadini e come imprenditori esprimiamo la nostra preoccupazione per le conseguenze a breve, medio e lungo periodo”.

 

Il conflitto obbligherà anche a ridisegnare le rotte commerciali verso l’Asia, mettendo a rischio le forniture anche verso quei paesi non direttamente coinvolti nella guerra. “Già adesso ci risulta –segnala Coldiretti Pistoia- che si siano alcuni camion nell’area interessata al conflitto carichi di piante, che probabilmente dovranno rientrare a Pistoia per evitare rischi”.

 

Complessivamente il conflitto russo-ucraino mette a rischio circa 13,5 milioni di export di piante vive. Scomponendo il dato l’export verso Paesi europei dell’ex Impero (Russia, Ucraina, Repubblica della Moldova, Bielorussia e le tre Repubbliche Baltiche) è cresciuto nel periodo considerato del 20%, la sola Ucraina del 26%. Ancora più rilevante, fatturato triplicato, la tendenza all’aumento dell’export di piante vive da Pistoia verso i Paesi ex sovietici asiatici: Georgia, Armenia, Azerbaigian, Kazakhstan, Turkmenistan, Uzbekistan, Tagikistan, Kirghizistan. 

 

Di seguito un intervento del segretario Pd Pistoia Walter Tripi.

"La notizia dell’attacco russo all’Ucraina è un punto che non avremmo mai voluto raggiungere. Siamo tutti molto preoccupati per le conseguenze che potrebbe avere questo gesto, che va contro ai valori fondanti della nostra Europa rievocando momenti che pensavamo di dover leggere soltanto nei libri di storia.

 

Il Pd locale ha convintamente partecipato alla manifestazione “Peacetoia” tenutasi sabato scorso in piazza del Duomo. Credo che, a ogni livello, occorra manifestare il nostro dissenso, e chiarire una posizione forte ancorché simbolica, contro ogni guerra.

 

Vi chiedo di attivarvi per esporre bandiere o manifesti di pace in tutti i nostri circoli e nelle sedi in cui il Partito Democratico è presente, e stimolare in ogni circolo confronti sul tema per tenere viva l’attenzione su un passaggio di estrema delicatezza.

 

Vi ricordo che, nel caso in cui fosse utile, per eventuali dibattiti ed incontri pubblici è a disposizione la nostra sede in via della Madonna in cui poterci organizzare per dirette online.

 

Infine, comunico che il gruppo consiliare Pd presenterà in Comune un ordine del giorno specifico".

 
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