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Consiglio comunale, approvate all'unanimità due mozioni e un ordine del giorno sul Museo Marini

13/2/2020 - 14:46

Il consiglio comunale di lunedì ha votato all'unanimità due mozioni (una della minoranza e una della maggioranza) e un ordine del giorno (presentato congiuntamente da maggioranza e minoranza) sul Museo Marino Marini.

 
La mozione della minoranza (Pistoia Spirito libero, Pd, Movimento 5 stelle, Pistoia Sorride, Pistoia Città di tutti, Italia Viva e Gruppo indipendente) presentata in aula dalla capogruppo di Pistoia Città di tutti, impegna il sindaco «a tutelare il patrimonio di Marino Marini – come è riportato nel documento - della città di Pistoia e di tutti i suoi cittadini, rafforzando i rapporti storici, artistici, culturali con il Comune di Firenze, lavorando con la municipalità di Firenze alla predisposizione di un Progetto unico di sviluppo e di raccordo fra i due musei di Pistoia e Firenze, entro il 2020». Inoltre impegna il sindaco «a valorizzare l'intero patrimonio dell'artista Marino Marini attraverso tutte le modalità individuate nel progetto unico di sviluppo e di raccordo e a destinare a tale progetto risorse economiche». Infine la mozione impegna il primo cittadino anche «a dare seguito alla richiesta per la convocazione di un consiglio comunale aperto sul museo Marini, come espresso da oltre 500 cittadini tramite petizione pubblica».


La mozione della maggioranza (Fratelli d'Italia, Forza Italia – Centristi per l'Europa, Pistoia Concreta, Amo Pistoia e Lega) presentata in aula dal capogruppo di Fratelli d'Italia, invita il sindaco e tutti gli organi delle istituzioni comunali competenti in materia «ad attivarsi, nei limiti delle loro competenze, - è scritto nel documento - per agevolare un confronto diretto fra la commissione cultura e il presidente della Fondazione Marino Marini».


Infine l'ordine del giorno (presentato congiuntamente dai gruppi di maggioranza e minoranza del consiglio comunale) esprime «la propria contrarietà al trasferimento delle opere al museo Marino Marini di Firenze – come riportato nel documento - e ribadisce la propria volontà alla valorizzazione delle opere del maestro».


Dopo la presentazione in consiglio comunale dei tre punti, si è aperta la discussione generale.


Numerosi gli interventi in aula dei consiglieri di minoranza (Pd, Pistoia Spirito Libero, Pistoia Sorride, Pistoia Città di tutti, M5S, Italia Viva). Ecco la loro posizione congiunta.


«Nel consiglio comunale di lunedì riteniamo di aver ottenuto una prima vittoria per la partecipazione e la trasparenza verso i cittadini pistoiesi in una vicenda, quella legata al Museo Marini, che per troppo tempo è stata taciuta e gestita in modo insufficiente. È stata accordata l’organizzazione di un consiglio comunale aperto, dopo i molti passi indietro. Ci dispiace che molti consiglieri di maggioranza abbiano espresso la propria contrarietà, e di votare solo per ordine di scuderia: l’auspicio è che al voto favorevole sia conseguente un contributo affinché questo passaggio possa davvero essere un’occasione di rilancio per la nostra città, in almeno due sensi. Il primo: la possibilità di condividere una strategia su come affrontare questa vicenda, in modo unitario con allo stesso tavolo istituzioni di vario livello (Comune di Firenze, Regione, Prefettura, Fondazioni interessate, Sovrintendenza) e realtà vive della nostra città. Il secondo: conoscere i punti essenziali del progetto di valorizzazione del museo pistoiese elaborati dal sindaco di Pistoia in accordo con il sindaco di Firenze. Aprire ad un confronto sulle politiche culturali del nostro territorio, che purtroppo negli ultimi mesi sono state del tutto assenti, e le conseguenze sono evidenti. Noi, come minoranze, saremo disponibili a dare un contributo. Abbiamo posizioni politiche molto critiche sulla gestione di questa vicenda, ma siamo coerenti: per noi il consiglio comunale aperto dovrà essere un’occasione positiva e costruttiva, a cui ci auguriamo che partecipi tutta la città. Ci spiace, infine, che sia stata rigettata la nostra richiesta di organizzarlo entro e non oltre un mese: per noi questa è una assoluta emergenza, che ha già portato due persone a perdere il posto di lavoro e su cui abbiamo necessità, anche come Comune, di dimostrarci forti e propositivi in tempi stretti. Per rispetto della nostra città e dei lavoratori stessi».


In sintesi gli interventi di altri consiglieri comunali.
«Sento anch’io il dovere morale di difendere l’appartenenza a Pistoia del grande Marino Marini – ha detto la capogruppo del Gruppo Indipendente - anche se Marino è un uomo europeo che già nella sua gioventù precorreva i tempi. Se dovesse accadere il trasferimento delle opere di Marini a Firenze, la nostra Pistoia sarebbe ancora più Tristoia, come alcuni spiriti deboli hanno definito Pistoia. E li ringrazio, perché io sono innamorata di Tristoia che è una città adatta alle anime pensierose, a chi non si ritrova nel caos della folla ed ha tentato di limitare a pochi spazi centrali l’esuberanza dei giovani. Marino fu cittadino del mondo ma volle ritornare a Pistoia ed essere sepolto nel cimitero Comunale. Che non si rescinda il legame fra il padre e i suoi “figli”. Che non si assista all’ennesimo saccheggio di Pistoia. Che l’amministrazione comunale se ne faccia doveroso carico.».


Il capogruppo di Fratelli d'Italia nel suo intervento ha evidenziato: «Il rifiuto del presidente della Fondazione Marino Marini Paolo Pedrazzini a partecipare ai lavori della commissione non ci stupisce, considerato l’atteggiamento sprezzante tenuto sin dall’inizio della vicenda nei confronti della città. Il presidente considera e tratta le opere del maestro come fossero semplici oggetti, non considerando che si tratta di opere d’arte di interesse generale: il sindaco si è mosso in tutte le sedi possibili, dialogando con le istituzioni, ugualmente faremo noi. Dispiace per l’atteggiamento delle opposizioni che hanno praticamente sin dall’inizio cercato di cavalcare il tema come se il Comune non fosse egualmente vittima di manovre esterne: questo atteggiamento, naturalmente, danneggia la causa comune che è quella della città. Nonostante questo siamo pronti anche al consiglio comunale aperto».

 

«Abbiamo votato convintamente le mozioni di maggioranza e minoranza relative al Museo Marini – ha evidenziato il capogruppo di Pistoia Concreta -. In particolare quella che richiedeva la convocazione di un consiglio comunale aperto. Ci auguriamo che questo sia un’occasione per far emergere ancora una volta l’unità di intenti di maggioranza e opposizione, ma direi della città tutta, sulla questione del Museo Marini. Lo dobbiamo alle persone che hanno perso il lavoro in primis e lo dobbiamo al nostro territorio che non può sopportare che un tale scempio e tale arroganza si concretizzino. Lo dobbiamo anche alla volontà di Mercedes e di Marino che hanno sempre voluto che il ruolo di Pistoia restasse al centro dell’attività della Fondazione Marini. Pistoia sconfessi la pistoiesitá. E vada alla “battaglia” unita».


«Sulla questione Marino Marini – ha evidenziato il capogruppo di Forza Italia – Centristi per l'Europa - è iniziato un percorso che coinvolgerà diversi attori. L'amministrazione che dovrà ed ha allo studio, proporre dei progetti funzionali alla valorizzazione del più noto artista locale del '900, ma anche la Fondazione stessa che è vincolata alla città di Pistoia per espressa volontà dei coniugi Marini e come confermato dal vincolo pertinenziale della Sovrintendenza. Ritengo che sia utile per nessuno individuare responsabilità, ma cercare soluzioni, in quanto tutti siamo interessati alla conservazione ed alla valorizzazione di Marino e delle sue opere, comprese quelle depositate al Tau, fra le quali ve ne sono centinaia di grafica e non solo di proprietà del Comune».


La questione Museo Marino Marino è cosa che riguarda in modo trasversale tutta la città – ha dichiarato il capogruppo della Lega -. Anche la volontà dell'artista era quella di legare il suo nome e soprattutto le sue opere in modo indissolubile con la città di Pistoia. Nel consiglio comunale di lunedì mi sarei aspettato un'unità di idee e intenti molto più trasversali, era veramente l'occasione di far squadra e fronte comune, tra forze di maggioranza e di minoranza, con l'unico intento di valorizzare il museo, di farlo restare a Pistoia per il bene di tutta la città, nella piena osservanza della volontà dell'artista. Tutto questo senza sventolare bandierine politiche di parte. Occasione persa! Le minoranze hanno tentato di trasformare il tutto in un' arena inconcludente e priva di idee. E da qui la preoccupazione del consiglio comunale aperto che ci sarà, come tutta la maggioranza ha confermato, appena tutta una serie di notizie saranno ufficialmente arrivate. La sensazione è che la minoranza voglia il consiglio aperto non per un momento costruttivo, ma per costruire un'occasione da sfruttare per attaccare il sindaco e l'amministrazione, questo sarebbe un segno di un deficit di crescita politica e culturale che probabilmente la stragrande maggioranza dei cittadini pistoiesi stenterebbero a capire. Noi della maggioranza abbiamo idee chiare e precise, valorizzare e far restare il museo nella città di Pistoia e per questo ci sarà il massimo impegno da parte di tutti i componenti di maggioranza».


«Ho votato a favore del consiglio comunale aperto – ha spiegato la capogruppo di Amo Pistoia - perché ritengo opportuno che tutta la classe politica, senza distinzioni di sorta, si mostri unita innanzi alla città in una battaglia che riguarda uno dei capitoli più tristi che ho dovuto affrontare dall’inizio del mio mandato. Le opere di Marino Marini devono rimanere nella nostra città nel pieno rispetto delle ultime volontà della moglie di Marino. Ho completa fiducia e condivido pienamente tutte le azioni che il nostro sindaco sta ponendo in essere. E’ stata coinvolta la Regione pienamente d’accordo a che le opere di Marini restino a Pistoia, il sindaco di Firenze che ha affermato di non aver ricevuto alcun progetto da parte della Fondazione Marini San Pancrazio. La Sovrintendenza che ha posto il vincolo pertinenziale delle opere rispetto al Palazzo del Tau. Lo scorso gennaio il sindaco ha presentato un esposto in Prefettura contro il trasferimento delle opere di Marini a Firenze e la sospensione dell’attività del museo decise dal cda della Fondazione Marino Marini. L’amministrazione comunale ha ritenuto di dover segnalare all’autorità di governo che ha facoltà di annullamento delle deliberazioni, la gravità degli elementi emersi in questa vicenda».

Fonte: Comune Pistoia
 
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