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VALDINIEVOLE
Giro di spaccio alle stazioni della Valdinievole e un morto per overdose: in tre in carcere

9/1/2020 - 10:02

Personale del commissariato di Pescia e del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Montecatini Terme, hanno dato esecuzione alle misure cautelari disposte dal gip del Tribunale di Pistoia a carico di tre nigeriani resisi responsabili dei reati di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina e del decesso di un tossicodipendente della Valdinievole, quale conseguenza non voluta, a seguito della cessione di una dose di eroina.

 

L’attività di polizia giudiziaria coordinata dal pm Curreli aveva inizio nei mesi di agosto e settembre scorsi quando il personale del commissariato di Pescia nel corso di specifici servizi finalizzati al contrasto dell’attività di spaccio all’interno delle stazioni ferroviarie, traeva in arresto un nigeriano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina, deferendone all’autorità giudiziaria altri due. In particolare l’attività di spaccio riguardava le stazioni ferroviarie di Pescia e Montecatini, pertanto, dopo alcuni servizi di osservazione veniva accertato di fatto lo spaccio che avveniva già nelle prime ore del mattino da parte dei tre extracomunitari, i quali salivano sul treno ad Altopascio e sempre rimanendo a bordo, una volta arrivati nella stazione di Pescia vendevano lo stupefacente a tossicodipendenti, alcuni già noti alla forze dell’ordine, per poi proseguire la corsa verso le stazioni di Buggiano e Montecatini.

 

L’intervento dei poliziotti del commissariato permetteva di fermare i tre extracomunitari, A.F. 24enne, L.H. 21enne, E.J. 23enne, nigeriani, richiedenti asilo e senza fissa dimora, i quali all’atto del controllo di polizia opponevano particolare resistenza serrando da subito la bocca. Uno di loro tentava anche la fuga venendo immediatamente bloccato da un poliziotto.

 

Vista la situazione di pericolo venutasi a creare e anche per salvaguardare la sicurezza dei cittadini presenti al momento dei fatti, i tre venivano condotti in ufficio. Dopo le procedure d’identificazione, avendo forti dubbi che all’atto del controllo gli stessi potessero aver ingerito lo stupefacente venivano sottoposti ai dovuti accertamenti sanitari, al fine di fugare ogni sospetto e scongiurare un eventuale pericolo per la loro vita. Al termine dei trattamenti medico-sanitari veniva tratto in arresto E.J., mentre gli altri due venivano deferiti all’autorità giudiziaria per spaccio di sostanze stupefacenti e resistenza a pubblico ufficiale.

 

I successivi sviluppi investigativi delegati dal pm Curreli consentivano di accertare l’avvenuta attività di spaccio di eroina a numerosi tossicodipendenti della Valdinievole da parte dei tre nigeriani, quantificando le cessioni, solo per i mesi di luglio e agosto, in numero superiore alle 300.


Grazie all’identificazione dei tre soggetti e al sequestro dei cellulari in loro possesso all’atto del controllo di polizia è stato possibile attribuire ai tre nigeriani anche la responsabilità della morte di P.F. per overdose da eroina da parte dei militari del nucleo operativo della compagnia carabinieri di Montecatini, che già stavano investigando sul decesso di un tossicodipendente della zona avvenuto nel mese di agosto. Infatti, i carabinieri avevano riscontrato sul telefono del defunto, la presenza di una utenza telefonica contattata più volte da tossicodipendenti e dallo stesso P.F. anche poco prima della sua morte, risultata intestata a un cittadino extracomunitario residente in altra provincia, mentre di fatto le verifiche sulle celle telefoniche agganciate dalla medesima utenza facevano rilevare che l’utilizzatore gravitava tra le zone di Altopascio e Montecatini.


Pertanto, grazie alla stretta collaborazione tra le forze di polizia, le indagini delegate dall’autorità giudiziaria consentivano di attribuire le responsabilità in capo ai tre nigeriani, sia per l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo eroina che per il conseguente decesso del P.F a seguito di assunzione dello stupefacente.


Considerata la pericolosità sociale dei soggetti il gip del Tribunale di Pistoia, Buzzegoli, emetteva tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, di cui due da subito eseguite congiuntamente dal commissariato di Pescia e dal nucleo operativo della compagnia carabinieri di Montecatini nel mese di novembre, con la cattura di A.F. nel comune di Vinci e E.J. a Reggio Emilia, mentre L.H. si rendeva irreperibile sul territorio nazionale. Nel pomeriggio del 31 dicembre i poliziotti del commissariato di Pescia e delle volanti di Prato, arrestavano anche l’ultimo componente del sodalizio.

Fonte: Questura di Pistoia
 
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11/1/2020 - 17:01

AUTORE:
allegra compagnia

Vi dispiacerebbe indicare chi sostiene economicamente i poveri neri ? Sono quelli che si fanno o gli sporchi Komunisti che li importano ?

10/1/2020 - 17:15

AUTORE:
Daniele

Arrestati gli ennesimi venditori di morte.

10/1/2020 - 16:48

AUTORE:
Dalla Pieve

Nulla di nuovo.
Trattasi di persone senza nulla da perdere e come tale si permettono di fare ciò che vogliono.
Sono d'accordo sul fatto che il problema è a monte , ossia a chi ce li vuole e chi fa di tutto per portarceli.

10/1/2020 - 12:42

AUTORE:
allegra compagnia

Certamente , questi Nigeriani vivevano tranquilli sul nostro territorio .
Altrettanto vero , probabilmente , che da tempo esercitavano la professione di distributori al dettaglio di materiale "ricreativo"
La Giustizia deciderà al proposito con le azioni previste dalle leggi .
Cominciamo col dire che normalmente questi "signori" molto probabilmente non sono arrivati sui barconni dalla Libia , ma con mezzi comodi come migliaia di clandestini divenuti tali .
Per Lorenzo , questo è motivo di accusa per chi ci governa ed ha governato almeno negli ultimi venti anni . Allora si scoprono cose "particolari" che forse non coincidono col punto di vista di Lorenzo . Ma superiamo anche questo , e diamo ragione a questi signori .
La questione base intorno a cui tutto si compatta è il consumo di droga da parte di noi , dei nostri familiari , dei nostri vicini , professionisti , bottegai , etc etc .
Il problema non sono i nigeriani con la loro mafia che se sconfitta , lascerebbe il posto ad altra mafia con altro nome .
I distributori al dettaglio ? Potremmo sostituirli solo in caso di liberalizzazione, creando una apposita catena legale di distribuzione.Oppure smettendo di drogarci .
Quindi le becere osservazioni di Lorenzo &c. sono il frutto di profonda ignoranza dei problemi e di pregiudizi tipici della categoria. L'Ombrone o Le Pescie vi Attendono tutti per un bagno ristoratore, APPROFITTATENE.

10/1/2020 - 7:22

AUTORE:
Lorenzo

" .... tre extracomunitari, A.F. 24enne, L.H. 21enne, E.J. 23enne, nigeriani, richiedenti asilo e senza fissa dimora, i quali all’atto del controllo di polizia opponevano particolare resistenza serrando da subito la bocca. Uno di loro tentava anche la fuga venendo immediatamente bloccato da un poliziotto...."

La colpa di questa situazione non è da imputare per intero agli ennesimi nigeriani di turno, ma a chi ha interesse ad alimentare l'ingresso dei delinquenti nel territorio italiano (falsi cattolici, falsi comunisti).