Purtroppo arriva una sconfitta pesante per le ragazze della Butera Clinic Nico Basket
Un mese e mezzo di preparazione, tra test fisici e tanto basket. In mezzo tre amichevoli (con Cecina in casa, con la Libertas Livorno e San Miniato in trasferta) e la stracittadina in Supercoppa del 9 settembre, tutte dai buoni risultati e con una crescita di gruppo notevole. Ma ora si fa sul serio...E i due punti contano davvero.
Nel weekend a cavallo fra fine settembre ed inizio ottobre prenderanno il via una buona parte dei campionati giovanili in Toscana che vedranno la presenza anche del Pistoia Basket 2000.
La Scherma Pistoia, sponsorizzata Chianti Banca, inaugura la stagione, le cui gare sono peraltro già iniziate, con una giornata dedicata ai ragazzi.
Nico Basket presenta il suo nuovo main sponsor.
Una stretta sinergia fra Estra Pistoia Basket 2000 e Comune di Pistoia per stilare, assieme ad altri e numerosi partner che già fanno parte della “galassia biancorossa”, un calendario di appuntamenti extra-campo dal titolo “Insieme per il sociale”.
Tutto pronto, per il 44° Rally Città di Pistoia, quasi nove lustri di matrimonio con lo sport, che anche quest’anno conferma i propri caratteri di gara assai apprezzata dai rallisti non solo toscani.
Estra Pistoia Basket 2000 comunica di aver raggiunto un accordo con Derthona Basket per il prestito di un mese (fino al 31 ottobre) dell’ala Grant Basile.
Lunedì 2 ottobre alle 17 nell’atrio del palazzo comunale sarà inaugurata la mostra fotografica Il linguaggio delle immagini.
Si inaugura domenica 1 ottobre alle ore 17 la mostra collettiva “Ri-Emergere”.
Il Wwf interviene sul Piano operativo comunale.
"La nostra associazione manifesta molte preoccupazioni per l’ingente consumo di suolo previsto dal Piano per nuove costruzioni residenziali o assimilate (61.000 mq, cioè oltre sei ettari) del Comune di Pescia. Facciamo quindi nostre tutte le critiche avanzate da un gruppo di cittadini pesciatini e da Legambiente Valdinievole.
Anche la Regione Toscana pare che stia sollevando pesanti critiche alle scelte del Po di Pescia. Insediamenti e carichi urbanistici nuovi caleranno su un territorio già segnato da una ‘cattiva urbanistica’, pervasiva, dissipatrice di suoli e di risorse economiche pubbliche, da disservizi infrastrutturali e dalla cancellazione di elementi storici del territorio, che avevano valore costituzionale del patrimonio territoriale.
Tutto ciò in un territorio, come quello di Pescia, in cui le volumetrie decadute e abbandonate e, quindi, disponibili per il recupero, anche a fini residenziali, sono ingentissime. E sappiamo tutti molto bene che il consumo di nuovo suolo farà aumentare i carichi urbanistici, mentre stenteranno nell’incertezza gli adeguamenti infrastrutturali, le opere di salvaguardia del territorio e del paesaggio, l’adeguamento dei servizi (tenendo anche conto della precaria condizione finanziaria del Comune).
Ci si aspettava un riordino razionale delle funzioni e del sistema dei servizi, una rigenerazione urbana efficace, un recupero di volumetrie dismesse, non certo un nuovo e consistente consumo di suolo. Tanto più in zone delicate, come quelle di Alberghi e Pescia Morta, aree a rischio idraulico, nell’Utoe 5 Collodi, nella quale al carico urbanistico già esistente non corrisponde già un sistema infrastrutturale adeguato, nell’area di Veneri e, infine, nell’Utoe 1 Centro storico, per il quale sarebbe stato necessario definire interventi di rigenerazione urbana, che invece restano sfumati.
Si insiste ancora sulla crescita edilizia in aree periurbane già interessate in passato da eccessivi insediamenti rivelatisi lesivi della qualità del territorio (Via XXVII Aprile, dove si sono manifestati anche problemi di stabilita’ geologica, e Colleviti).
Emblematica è la previsione nell’area di via della Torre, già congestionata: il Piano indica una serie di interventi di ricucitura e di dotazione di servizi senza precisare in che modo tutelare un antico gorile e un recinto murario storici, e poi, dopo aver indicato giustamente l’obiettivo di non aumentare il consumo di suolo in quest’area, apre un ampia porzione di terreno libero a nuova edificazione (una contraddizione evidente e incomprensibile).
Invitiamo quindi l’amministrazione comunale a fare un serio ripensamento, ridimensionando l’inaccettabile consumo del suolo previsto dal piano".