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OGGI E IL 25 APRILE

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MONSUMMANO
Atti persecutori nei confronti di una volontaria 26enne: arrestato giovane richiedente asilo

20/3/2019 - 10:16

Nel pomeriggio di ieri i carabinieri del Norm hanno arrestato M.T., 26enne richiedente asilo maliano, domiciliato a Monsummano, per atti persecutori nei confronti di una 26enne pistoiese, dipendente del 118 e volontaria della Misericordia.

 

La vicenda nella quale è coinvolto il giovane si protrae da qualche mese. Il ragazzo, aveva conosciuto la vittima a uno dei tanti corsi nei quali si incontrano operatori del volontariato e ha maturato evidentemente una passione non corrisposta che però è degenerata in un comportamento persecutorio e ossessivo.

 

Nonostante le avance fossero state respinte chiaramente da subito, il giovane ha cominciato a tempestare  la vittima di messaggi  e ad attenderla sia fuori della sede del 118 ove la giovane opera, sia della sede della Misericordia di Pistoia della quale era frequentatore anche lo stesso  maliano ma dalla quale è stato allontanato proprio a causa del suo comportamento.

 

Finora non erano state adottate misure cautelari nei confronti del giovane e la vittima aveva già sporto denuncia in varie occasioni. L’attuale normativa dice chiaramente che l’atto persecutorio si configura quando la vittima è costretta a mutare drasticamente le sue normali abitudini di vita con la conseguente condizione di un perdurante stato di ansia  ed insicurezza. Ed è quanto è successo alla giovane pistoiese che da quando sono cominciate le morbose attenzioni del maliano, il quale più di una volta ha dichiarato che la desiderata unione con la vittima sarebbe “voluta da Dio”, ha limitato al minimo indispensabile i suoi spostamenti, facendosi sempre accompagnare da familiari e conoscenti.

 

Ieri nella tarda mattinata l’ennesimo appostamento del 26enne maliano di fronte agli uffici del 118 all’ex ospedale pistoiese del Ceppo è stato interrotto dalla pattuglia del Norm che lo ha prelevato e condotto negli uffici di viale Italia dove è stato dichiarato in arresto per atti persecutori d’intesa con la procura. Dopo la formalizzazione degli atti il 26enne è stato trasferito  al Santa Caterina.

Fonte: Carabinieri
 
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20/3/2019 - 17:44

AUTORE:
Antonio V.

Temo che questo sia solo l'inizio...
Noi non sappiamo nulla di queste persone, ma una cosa è certa, hanno sicuramente un concetto diverso della donna (atteggiamenti, ahimè, non nuovi per noi, visti i tanti episodi di violenza verso le donne commessi anche dai cari "uomini" nostrani).
Qui, però, il punto è un altro. Come ho accennato prima, noi di questi uomini - o giovani uomini - non sappiamo nulla. Arrivano in Italia e chiedono asilo. Poi il sistema di accoglienza si "prende cura" di loro (si fa per dire, ovviamente).
Da quel momento queste persone, per consuetudine - o, più semplicemente, per evitare di essere accusati di razzismo - vengono considerate automaticamente degli angeli "scesi dal cielo".
Questi ragazzi andrebbero educati e guidati a lungo prima di essere inseriti, a cuor leggero, come volontari a stretto contatto con anziani, disabili o, peggio ancora, con bambini.
Avere presentato una domanda di asilo, non cancella la vita precedente. Se uno era un assassino, rimarrà tale. Se un altro era un violento, lo resterà e prima o poi manifesterà la sua vera natura. Ugualmente, se qualcuno non aveva rispetto delle donne al loro Paese - per cultura o altro -, perché dovrebbero cambiare le loro abitudini semplicemente avanzando una domanda di asilo?
Episodi di violenza o di spaccio di stupefacenti commessi da questi cosiddetti "richiedenti asilo" sono, oramai, all'ordine del giorno, anche qui in Valdinievole.
Aiutiamoli ad integrarsi, ma prima di inserirli in ambienti così delicati, aspettiamo almeno che che abbiano completato un percorso minino (ovviamente senza "demeriti") e gli sia stato riconosciuto lo status...
Saluti.