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Comitati: "Rfi vuol fare la furba, ma non esistono alternative a sopraelevata"

19/2/2017 - 18:21

MONTECATINI - Nota stampa a cura dei comitati "Paesaggi urbani" e "Viaggiare nel bello".

 

"Il nostro ultimo comunicato titolato “Riflessione sul problema degli espropri collegato al raddoppio ferroviario” risale al 12 agosto 2016. Come era prevedibile purtroppo sulla spinosa questione nessuno si è espresso, pensiamo perché coinvolgente sia sul piano sociale che economico, e perché è più facile criticare che partecipare. E il silenzio ci è parso eloquente.


Da quel momento anche noi siamo rimasti di proposito in silenzio in rispettosa attesa che pervenissero i promessi progetti alternativi da parte di Rfi.
 
Nel corso della passata primavera-estate, anche grazie alla presa di posizione dell’intero consiglio comunale, era alla fine maturato l’impegno da parte di Rfi di studiare e presentare alla città, prima ad aprile, poi a ottobre, uno o due progetti alternativi alla prevista “soluzione a raso” in tempi ragionevoli ma che via via slittavano senza che alcunchè venisse prodotto.


Questi progetti alternativi sarebbero stati proposti alla città che, attraverso le sue articolazioni rappresentative, avrebbe avuto modo di confrontarsi per poi decidere democraticamente quale fosse la soluzione più idonea.


A oggi nessun progetto è stato elaborato, né tantomeno prodotto da parte di Rfi che pertanto si è resa inadempiente rispetto agli impegni assunti. Ma, a bypassare il problema, è pervenuta invece da Rfi non un progetto bensì una proposta : eseguire la prima fase Pistoia-Montecatini, la seconda Lucca-Pescia e rimandare ad una eventuale “terza fase” la soluzione della tratta Montecatini-Pescia.


Si, eventuale. Così leggiamo noi questa situazione. Intendiamoci, noi valutiamo positivamente il fatto che non si stia avverando il tanto temuto “raddoppio a raso”, ma altrettanto sottolineiamo l’occasione mancata di porre le premesse per un ripensamento qualitativo dell’intero assetto urbanistico della Città, almeno per il momento e chissà per quanto tempo ancora.
 
A prima vista sembrerebbe un congelamento dell’attuale situazione, ma a ben vedere non sarà così se, come appare probabile, il traffico passeggeri (e speriamo solo quello) verrà intensificato, perché in tal caso le barriere mobili dei passaggi a livello starebbero più chiuse che aperte con conseguente appesantimento del traffico veicolare.


Ma si potranno attuare, forse, misure compensative lasciano intendere, pare, a Rfi. Se si quali? Un ampliamento del sottopasso dell’ippodromo, e poi? In quale altro punto, e come, sarà possibile oltrepassare le rotaie? Qual è la risposta di Rfi?


Ci pare che esista un problema di fondo: l’affidabilità degli interlocutori pubblici. Ci riferiamo precisamente a Rfi e Regione Toscana. Questi potranno anche affermare che la proposta odierna rappresenti un apprezzabile punto di equilibrio che lascia impregiudicata qualsiasi soluzione; un semplice rinvio per consentire di riflettere con maggiore calma sul da farsi.


Se così fosse noi saremmo favorevoli, anche per il fatto che si riconosce alfine come il territorio di Montecatini Terme, Massa e Cozzile, Buggiano, Uzzano e Pescia presenti analoghe problematiche che devono essere affrontate in modo unitario. Ma sarà così?


O non vi sono invece motivi che è meglio non rendere pubblici come per esempio la mancanza di mezzi economici una volta resisi conto che i finanziamenti previsti sono insufficienti e verranno interamente assorbiti dalla prima e dalla seconda fase? I lavori sono appena avviati e già i soldi scarseggiano? Chi fa l’analisi preventiva dei costi ha competenza sufficiente?
 
Quindi meglio andare apparentemente incontro alle richieste dei cittadini, evitare i traumi e i costi degli espropri, lasciare tutto com’è, promettere qualche aggiustamento di viabilità, le cosiddette opere compensative, e lasciare tutto come sta, poi si vedrà, per intanto non impiegare che briciole di investimento nella tratta Montecatini-Pescia.


Questo non è uno scenario traumatico come il “raddoppio a raso”, anzi il congelamento dello status quo pare avere già raccolto commenti positivi se non entusiastici.


Ma il mantenimento dello status quo non salverà Montecatini dalla inarrestabile decadenza, le cose non si aggiusteranno miracolosamente da sole.


Vogliamo ancora una volta ribadire il concetto che dalle condizioni di crisi si può uscire solo con progetti lungimiranti che guardino più in la del consueto orizzonte quotidiano. Montecatini ha necessità di essere ripensata globalmente, a partire da una riflessione sulla propria identità perduta.


La questione della linea ferroviaria che ormai da troppo tempo si dice divisiva della città è certamente molto importante ma non è l’unica, a partire dall’annosa crisi delle nostre Terme. Non aggiungiamo alcuna novità nell’affermare che questo sarebbe compito, prevalentemente ma non solo, della politica.


Ma ciò che temiamo di più in questo momento è che ci si trovi di fronte all’ennesima furbata. Rfi non interviene e risparmia, niente raddoppio, niente sopraelevata, nessun progetto. Meglio di così! E riscuote pure consensi, niente espropri, niente disagi, nessuna interruzione del traffico. Un piano quasi perfetto. Ah! Ma ci sono le opere compensative. Forse. Un’aggiustatina qua e la per non perdere completamente la faccia, almeno fino a quando i montecatinesi non si renderanno conto che le barriere dei passaggi a livello più chiuse che aperte assomiglieranno molto a dei muri.
Ed allora cosa faranno i montecatinesi ? Mugugneranno, si lamenteranno, e poi? Abbiamo cercato di immaginare cosa sarà possibile fare poi. Ben poco.


Il tessuto urbano della città, soprattutto a sud della ferrovia, è fatto di strade strette ed una urbanizzazione compatta, pochi sono gli spazi a disposizione dove innestare soluzioni di viabilità alternativa, e quei pochi dovrebbero essere utilizzati invece per dare respiro e vivibilità a quella parte di città.


No, a nostro parere non vi sono alternative alla soluzione “sopraelevata” e magari “metropolitana”. E’ l’unico modo per liberare risorse di territorio e non solo, perché, non lo dimentichiamo, senza una visione complessiva e articolata che preveda interventi organici nel tempo Montecatini non potrà che proseguire nel suo inesorabile declino.


Un puzzle da ricomporre, non sarà facile soprattutto se continueremo ad ostinarci nel non guardare al di la del proprio orticello.

Ma a Rfi di tutto questo crediamo che non importi proprio niente. Ah già e la Regione Toscana? A lei importerà? Cosa si dice in proposito nel tempio della politica regionale? E’ un equilibrio che può reggere, e dunque. D'altronde se i montecatinesi sono contenti così…".

Fonte: Paesaggi Urbani e Viaggiare nel bello
 
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