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In positivo il saldo delle imprese nel 2016 (rispetto al 2015): ma calano commercio, manifatture e turismo

17/2/2017 - 15:58

Si chiude in positivo l’anno 2016 relativamente alla natimortalità del sistema delle imprese provinciali pistoiesi.bIl saldo fra le iscritte e le cessate da inizio anno è di 105 unità e il tasso di “crescita”  pari a 0,3%.bResta ancora negativo l’andamento del comparto artigiano (-1,2%). Diminuiscono rispetto al 2015 le procedure concorsuali.
 
Alla fine dello 2016 le imprese registrate presso la Camera di Commercio di Pistoia sono 32.924: nei dodici mesi dell’anno sono nate – in provincia – 2.006 nuove imprese e ne sono cessate 1.901, per un saldo anagrafico di 105 aziende in più rispetto al 2015 e un tasso di crescita annuo pari a +0,3%. Di contro il comparto artigiano che rappresenta una quota importante del sistema imprenditoriale pistoiese  evidenzia ancora una flessione pari a -1,2%.
 
“La pur modesta crescita del tessuto imprenditoriale pistoiese nel 2016, è un segnale interessante - sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Pistoia Stefano Morandi - che induce a intravedere nell’anno appena trascorso la conferma di una tendenza alla ripresa dopo gli andamenti profondamente recessivi degli ultimi anni. Importante è però constatare che le dimensioni di tale crescita sono ancora molto ridotte, per pensare ad un cambio di rotta definito, per di più se si sposta l’attenzione sulla performance del comparto artigiano, che mostra ancora la sua profonda debolezza. Sicuramente è una lettura in chiaroscuro quella che possiamo dare in questo particolare momento. Momento difficile per il nostro Paese, stretto tra  importanti eventi calamitosi da un lato e profonde incertezze istituzionali dall’altro. La sfida è sicuramente difficile, ma il sistema camerale è pronto, seppur nel passaggio di riforma in atto, a non lasciare sole le imprese, ma al contrario ad aiutare gli imprenditori a crescere ed essere competitivi, puntando su innovazione, digitalizzazione, semplificazione amministrativa”.


Nel 2016 sono entrate in procedura concorsuale 60 imprese e hanno aperto un percorso di liquidazione oltre 500 imprese. I fallimenti sono stati 53 (-3,6% rispetto al 2015) e si sono concentrati prevalentemente nelle società di capitale (43) e nelle società di persone (6);  i concordati sono stati 7 (-68,8% rispetto al 2015). Il dato sugli scioglimenti e liquidazioni volontarie (513) è invece superiore al 2015 del 2,6%.
 
Il valore positivo nel complesso delle imprese è difficilmente attribuibile ai singoli settori in quanto nasce principalmente dal comparto di imprese iscritte, ma ancora da attivare e per questo non ancora classificate. Il dato è rilevante poiché si parla di 600 unità su 2.006 nuove iscrizioni totali.

 

Per quanto invece è già riconducibile ai singoli settori, la disaggregazione del tasso di crescita evidenzia comportamenti diversi fra loro.

 

In flessione il settore “costruzioni” con un saldo negativo di -76 imprese che genera un tasso di crescita pari a -1,4%, ascrivibile per la maggior parte alle cessazioni delle imprese artigiane che portano a un risultato nel settore pari a -2,5%.


Diminuiscono:
·      L’ “agricoltura, silvicoltura e pesca” con 174 imprese cessate a fronte di 120 imprese nuove iscritte da inizio anno; il saldo negativo (-54) genera un tasso di crescita negativo e pari a -1,6%.
·      Il settore del “commercio” – primo per presenza sul territorio - che registra un tasso di crescita negativo pari a -1,9%.
·      Le “attività manifatturiere” che con un saldo negativo di -57 imprese tra le iscritte e le cessate produce un tasso di crescita di -1,3%.


Fra i settori che hanno inciso di più per determinare l’andamento del totale imprese manifatturiere vi sono la fabbricazione dei mobili (-2%), la fabbricazione di prodotti in metallo (-1,8%), l’industria alimentare (-1%), l’industria del legno (-2,1%) e tutto il sistema moda con l’eccezione dell’industria dell’abbigliamento; in dettaglio: fabbricazioni articoli in pelle e simili (-1,6%), l’industria tessile (-3,8%) e la confezione di articoli di abbigliamento (+3,6%).


In campo positivo solo il settore riparazione, manutenzione e installazione (+4,7%), l’industria chimica (+3%) e l’industria legata alla stampa (+2,5%).

 

Nei servizi continua la flessione del settore “trasporto e magazzinaggio” dove il tasso di crescita è di -3,9% per il totale imprese (-1,9% per il sottoinsieme artigiano), i settori turistici legati agli alloggi (-2,2%) e le attività immobiliari (-2%).


Positivo l’andamento delle attività di servizi legati alle tecnologie informatiche quali la produzione di software  (+0,5%) e gli altri servizi informativi (+1%)  e delle attività professionali (+1,3%).
 
Considerando la forma giuridica di impresa si conferma l’andamento positivo delle società di capitali (+3,4%) principalmente ascrivibile all’aumento delle società a responsabilità limitata semplificate ( +43,8%) con un saldo attivo di ben 172 posizioni. In campo positivo anche le società a responsabilità limitata (+2%).  Diminuiscono le società di persone (-1,6%) e le imprese individuali (-0,3%). Aumentano le altre forme (+3,5%).
 
La distribuzione territoriale del dato, nei comuni della provincia, mostra un valore peggiore pari a -0,2% nel quadrante montano, -0,1% nella Valdinievole e +0,7% nel quadrante metropolitano. Il comune Capoluogo registra un tasso di crescita pari a +0,5%.


Nel confronto con le altre realtà territoriali della Toscana che in media esprimono un tasso di crescita pari a +0,4%, la nostra provincia si colloca leggermente al di sotto (+0,3%) subito prima di Arezzo (0%) Pisa e Siena (0,1%). In linea con la media regionale Lucca, e Firenze, mentre le altre con performance di poco migliori.


Per quanto riguarda le imprese artigiane il tasso negativo di Pistoia (-1,2%) è migliore rispetto a Siena (-1,6%), ad Arezzo (-1,7%), a Lucca (-2%) e a Massa Carrara (-2,2%). La altre province mostrano variazioni comunque negative, ma con minori intensità, e la media regionale è pari a -1,1%).


Entrando nello specifico del tessuto imprenditoriale è interessante fornire alcuni dati sulle imprese femminili, giovanili e straniere della nostra provincia per vedere qual è stato l’andamento nel corso del periodo in esame.


Le imprese femminili iscritte al Ri di Pistoia al 31.12.2016 sono state pari a 7.363 unità rappresentando il 22,4% del totale imprese registrate. Nel 2016 si sono registrate 595 nuove iscrizioni (di cui 197 non ancora classificate perché al momento inattive) e 552 cessazioni non di ufficio. Le cessazioni hanno riguardato per lo più il commercio (189 cessazioni in totale di cui 133 nel solo commercio al dettaglio), l’agricoltura (49) e le manifatture (59).

 

Le nuove iscrizioni “classificate” si sono concentrate per lo più nel settore del commercio (112), del manifatturiero (55) e nei servizi di ristorazione (40).

 

Le imprese giovanili al 31.12.2016 risultano pari a 3.130 e costituiscono il 9,5% del totale imprese. Si sono registrate nel periodo di riferimento 577 nuove iscrizioni (di cui 130 non ancora classificate perché al momento inattive) e 294 cancellazioni non d’ufficio.


Infine le imprese straniere sono pari a 3.625 unità e costituiscono l’11% del totale imprese. Nel corso del 2016 si sono registrate 404 nuove iscrizioni e 275 cessazioni non d’ufficio. I settori maggiormente interessati dalle nuove iscrizioni sono stati il commercio (83) e le costruzioni (79).

Fonte: Camera di commercio
 
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