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BUGGIANO
Una casa confiscata alla camorra è diventata sede di un progetto di co-abitazione per giovani in difficoltà

18/9/2015 - 9:41

A Borgo a Buggiano c’è un appartamento “speciale”, nato da un progetto programmato e proposto di concerto con il consorzio Metropoli e la cooperativa Selva che, sul territorio gestiscono per conto dei comuni della Valdinievole e della Società della Salute, attività e progetti sulle politiche giovanili cofinanziati dalla Regione Toscana.

 

L’immobile, dopo essere stato sequestrato alla camorra, è stato ristrutturato dal Comune per poterlo destinare a progetti e servizi con finalità “sociali”, ossia rivolti alla popolazione in particolar modo a quella più disagiata. Sin dalle prime analisi effettuate in base ai dati in possesso della Società della Salute e del Comune, è emersa la necessità di programmare interventi educativi mirati all’integrazione sociale e lavorativa oltre che all’autonomia abitativa di giovani dai 18 ai 25 anni, sia provenienti da percorsi riabilitativi supportati dai servizi sociali locali, sia provenienti dal tessuto sociale della Valdinievole e provincia di Pistoia.


La finalità del progetto è stata dunque rintracciata nell’offrire ai ragazzi coinvolti la possibilità di avere dalla comunità intera sostegno economico, educativo e operativo per un periodo limitato di tempo in cui  raggiungere obiettivi individuali e personali facenti parte del singolo percorso.


A partire dal mese di ottobre 2013 è iniziata la sperimentazione del progetto, attraverso la strutturazione di strumenti e di percorsi oltre che di progetti individuali di cui si riportano i risultati ottenuti fino a oggi.


Dall’inizio del 2015, grazie al finanziamento ottenuto da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia è stato possibile inserire nel progetto, un équipe composta da due psicologhe per accompagnare i ragazzi all’interno della casa dando un sostegno su più livelli a partire anche dalla valutazione delle criticità del servizio, l’organizzazione interna, gli strumenti di valutazione e programmazione a disposizione del personale oltre alle relazioni  degli utenti che vivono nell’abitazione.


M.S., uno dei giovani che vivono nell’immobile, riporta così la sua esperienza: "Sono arrivato qui il 17 dicembre 2013, dopo avere vissuto alcuni anni arrangiandomi come potevo. Fin dall’inizio mi sono sentito a mio agio nella struttura, che offre spazi accoglienti e tutti i servizi di cui si possa avere bisogno. Anche il rapporto con gli operatori è stato da subito buono, mi hanno seguito passo dopo passo in questo percorso, aiutandomi nella quotidianità e nel raggiungere vari obiettivi tra cui il riconoscimento di una formazione professionale e la conseguente ricerca di un lavoro. Questa esperienza mi ha fatto crescere molto, rendendomi una persona più responsabile e  fornendomi gli strumenti per raggiungere un’autonomia abitativa e non solo. Utilissimo poi è stato il lavoro di gruppo intrapreso con le psicologhe, che ci sta aiutando a gestire e migliorare le relazioni tra noi coinquilini. Grazie ad una maggiore consapevolezza su ciò che è la realtà di vivere e mantenere una casa, credo che una volta concluso il mio percorso qui, sarò pronto a  “volare via” e a vivere la mia vita con serenità".


D.C. è il “veterano” del gruppo, è arrivato nell’appartamento il 1° novembre 2013 ed ha da poco terminato il percorso di studi alla scuola superiore. Parla del servizio dicendo: "All’inizio è stata dura per me. Sono uscito da una comunità per minori dove vivevamo in tanti, mentre qui ero con pochi ragazzi che spesso erano fuori casa. Mi sono sentito solo ma gli educatori mi hanno aiutato a superare questo mio disagio e piano piano ho iniziato a sentirmi a casa. Oltre alla soddisfazione di diplomarmi nei tempi, qui ho imparato ad occuparmi delle mie cose; fare le pulizie, cucinare, prendermi cura della mia persona e a gestire gli impegni. Grazie all’inserimento delle psicologhe ho migliorato i rapporti con gli altri inquilini ed ho anche iniziato un percorso di analisi psicologica. Adesso per me si avvicina il momento di trovare un lavoro e quindi di concludere a breve questa bella esperienza, che mi ha molto arricchito e che consiglierei a tutti i ragazzi che hanno bisogno di aiuto".

A oggi numerosi giovani hanno usufruito del servizio con risultati più che soddisfacenti. Il loro percorso nel progetto si è chiuso quasi sempre in maniera positiva e spontanea, segno di un buon raggiungimento di quelli che erano gli obiettivi prefissati. Vista la mutevolezza del servizio molti sono gli aspetti da curare e da migliorare, ma nel complesso il progetto ha avuto esiti positivi, restituendo alla società giovani pronti ad affrontare le difficoltà della vita e con prospettive di un futuro migliore.

Fonte: Comune Buggiano
 
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