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Unione dei comuni e fusione in Valdinievole, si può fare: tutti d'accordo alla riunione di Adesso! Valdinievole

29/4/2015 - 15:45

E' stata una piacevole sorpresa, addetti ai lavori e appassionati di politica a discutere di unione e fusione di comuni in Valdinievole. Un evento politico da ricordare, lunedì 27. Per tutti, basta citare il commento dell'onorevole Edoardo Fanucci, dalla sua pagina Fb: “Un'iniziativa bella e molto partecipata, al Centro civico, grazie alla neonata associazione Adesso!Valdinievole e a Prospettiva Futuro!”.

 

E' stata Simona Cestari, assessore del “giovanissimo” Comune di Casciana Terme Lari, figlio della fusione dei due rispettivi enti locali, a sottolineare che si può fare. Innegabili i benefici economici che si trasformeranno in vantaggi e sgravi per i cittadini, mostrati grazie ad alcune slide. Dalla Regione arriveranno 500mila euro per i primi 5 anni e, dallo Stato, per 10 anni, il 20% delle destinazioni versate ai rispettivi enti locali nel 2010 (499mila euro annui nel caso di Casciana Terme e Lari).

 

Concreti vantaggi anche nella gestione amministrativa. Come testimoniato dalla introduzione di Nicola Romagnani, che ha moderato la serata, insieme a Daniele Delpin, coordinatore di Adesso!Valdinievole: l'unione non determina un ente in meno; la fusione sì (1+1=1). I risparmi aumentano ulteriormente.

 

L'onorevole della Valdinievole, Edoardo Fanucci ha gettato il cuore oltre l'ostacolo, sottolineando che si può fare anche qui: “La spending review e l'abolizione delle Province impongono una riflessione molto approfondita sull'assetto istituzionale del nostro territorio. La gestione associata dei servizi attraverso l'unione dei Comuni rappresenta la più concreta prospettiva per il futuro della Valdinievole. La strada da perseguire è quella di un'unione a undici Comuni, che coinvolga tutte le amministrazioni del territorio. L'aspetto fondamentale è associare servizi qualificanti, a cominciare dall'urbanistica, dai lavori pubblici e dal turismo”.

 

Senza fermarsi all'unione semplicemente: ”Le fusioni, nel contempo, sono da sostenere e accompagnare: la storia, il territorio e il coinvolgimento dei cittadini possono rappresentare le fondamenta per processi aggregativi vincenti e convincenti”. Insomma, un vero e proprio sì ad alcune fusioni selezionate, tra i comuni più piccoli".

 

I candidati del Pd al consiglio regionale, Baldi, Fratoni, Giampaoli e Masini hanno fatto presente che fusioni e unioni vanno fatte, il prima possibile.

 

Qualche distinguo, ma sostanziale approvazione degli obiettivi descritti da Fanucci, da parte degli amministratori dei comuni presenti alla serata. Da Bellandi (sindaco Montecatini), Taddei (Buggiano), Borgioli (Chiesina Uzzanese), Fiorella Luchi (assessore Massa e Cozzile), a Galligani (Ponte Buggianese) e Lisa Amidei (sindaco protempore Larciano) l’idea che l’unione vada fatta. Su capitoli importanti, dall’urbanistica ai lavori pubblici. Carta bianca anche sulle fusioni, ma con il coinvolgimento dei territori e delle comunità. Bettarini (ex sindaco di Buggiano) e Morelli (consigliere regionale uscente) hanno ricordato che la semplificazione politica e amministrativa è una necessità che non può essere rimandata. Il loro auspicio è stato che si risolva in un percorso positivo, come per la Società della salute".

 

Fonte: Adesso! Valdinievole
 
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1/5/2015 - 8:18

AUTORE:
Giovanni

Il fenomeno descritto dal precedente commentatore non è una novità,così si cono mossi tutti i partiti dal dopoguerra ad oggi,ometto le varie sigle,questo con progressivo deterioramento dell'Immagine Italia a livello mondiale.
Nel merito del commento trovo che,con questa eredità di dover far cassa per far quadrare i conti italici,le fusioni tra comuni siano operazioni urgenti da fare.
1°Rimanere in autonomia ben 250 comuni in una provincia come Cuneo di 600.000 abitanti è pura follia.
2°Eliminate da subito le 5 regioni a statuto speciale,basta con i diritti e non i doveri,questo stato di cose attuali non giustifica più la loro istituzione.
3°La Toscana ha un bilancio attivo con soldini che non può spendere per le necessità regionali ma versarli come solidarietà(da molto tempo) nelle casse statali.
Aspettare e fare finta di niente con discorsi vari di uomini o partiti,non portano a niente!

30/4/2015 - 21:14

AUTORE:
Spartaco

Cari amici l'argomento è valido, concreto, attuale, anche se l'idea fallirà e vi spiego perché.
Premetto che non sono un gufo e vorrei la fusione dei comuni della Valdinievole però constato anche che 11 Sindaci, 11 territori, 11 interessi e gruppi di pressione locali, difficilmente si potranno mettere d'accordo per il bene comune. L'argomentazione
rappresentata nell'articolo mi sembra molto superficiale perché parla solo di numeri mentre tralascia completamente la storia della Valdinievole e la questione politica dei partiti in franchising.
Oggi i partiti politici tradizionali sono stati dati in franchising ai potenti locali. Oggi il PD della Valdinievole è solo una somma di 11 PD a scopi elettorali dati in Franchising a 11 territori, che nella storia hanno sentito il bisogno di dividersi per diverse ragioni.
Tralasciando la questione storica la soluzione fisiologica sarebbe dunque ristrutturare i partiti politici in modo serio con confronto democratico ed eliminando le organizzazioni elettorali in franchising che sono troppo radicate nei territori e non vorranno perdere il loro potere.
Anche questa volta non occorrerebbe stravolgere la Costituzione, che è già ottima così, per raggiungere l'obiettivo, ma
occorrerebbe soltanto attuare l'art. 46 che è lì inattuato dal 1948.
A volte un ripasso di storia Costituzionale fa bene. Esso fu messo lì dai nostri padri costituenti per disciplinare le regole democratiche dei partiti politici e di riflesso la nostra vita democratica, perché è attraverso di essi che, dati i valori della
resistenza e della lotta ai totalitarismi, si sarebbe dovuto fare la politica. Nei partiti e non fuori da essi.
Noi non l'abbiamo capito ed abbiamo sconfessato l'idea dei padri costituenti, abbiamo asfaltato i partiti politici e la loro rappresentatività e ci siamo meritati queste organizzazioni elettorali in franchising.
L'art. 49 della Costituzione Italiana fu messo lì anche allo scopo di spingere il Legislatore a disciplinare le modalità con cui i gruppi di pressione e le lobby economiche potevano legittimamente influenzare la politica, perché già nel 1948 i nostri padri costituenti sapevano che gli interessi dei lobbisti erano in conflitto con quelli generali dei cittadini comuni.
Se oggi avessimo attuato l'art. 49 della Costituzione e regolamentato l'azione politica delle lobby non saremmo così messi male.
L'Italia è l'unico paese tra quelli sviluppati a cui manca una legislazione sulle lobby e per questo siamo tra gli ultimi ed i meno democratici.
Per chi fosse interessato ad approfondire la questione suggerisco la lettura del saggio di Bobbio (il filosofo) dal titolo "Governo degli uomini o delle leggi?". Lì sono esposti i pro e i contro di ogni forma di governo ma la conclusione è che la differenza la fa solo la qualità dei politici che ci governano che devono sapere coniugare il raggiungimento dei risultati e la modalità con cui essi si raggiungono nel rispetto della Costituzione.
Chissà cosa penserebbe Bobbio della situazione politica attuale.

30/4/2015 - 21:11

AUTORE:
Lancillotto

Grazie Ivano. Parole sante le tue.
Credo che nessun sindaco odierno sappia di cosa e stata l'Intercomunale, e chi sa come sono andate le cose pensa bene di tacere. Era una istituzione che funzionava e che faceva risparmiare un sacco di soldi ai comuni, poi mi fermi quì...che è meglio.
Ciao Ivano.

30/4/2015 - 8:09

AUTORE:
ivano bechini

Brillanti cervelli al lavoro! basterebbe che qualcuno gli ricordasse che già nel 1981 fu costituita l'Associazione Intercomunale Valdinievole (una delle pochissime che funzionava in Toscana)in base a una legge regionale. Però, i soldi, i dipendenti e varie strutture ce le mise la Regione Toscana non i comuni. E fu una esperienza interessante che durò fino al 1989. Riproporla dopo 35 anni come una grande novità dei trentenni odierni in un'assemblea dove qualche sindaco presente poteva fare un minimo sforzo di memoria storica per riportare il dibattito con i piedi in terra, non mi sembra una grande operazione politica. Come diceva Gramsci (tra le tante cose) "Studiate per conoscere".

30/4/2015 - 4:48

AUTORE:
Valdinievolino

Dall'elenco non trovo nessun cenno circa la presenza degli amministratori di Pescia-Monsummano e Uzzano,circa il 40% delle popolazione
della valdinievole e poi,è inutile negarlo ,anche se non fà parte del territorio, anche Marliana.
Quindi un discorso tra sordi al momento figuriamoci poi quando ci sarà da decidere le varie fusioni.
Casciana e Lari benissimo ma si stà parlando di fusione di servizi per pochi intimi e non certo di 120.000 residenti come la nostra zona.
Urbanistica,Lavori pubblici e turismo sono poca cosa per i risparmi cercati che si intravedono solo con il pantalone governativo che,se spende,poi li rivorrà dalle nostre tasche!